Jack Woolley: l’olimpionico irlandese picchiato brutalmente da una dozzina di persone

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Jack Woolley, un ragazzo di 22 anni che può vantare di essere il primo atleta irlandese a essersi qualificato alle Olimpiadi di Tokyo 2020 nella disciplina del Taekwondo, è stato vittima di una gravissima aggressione. Il ragazzo ha fatto coming out come bisessuale nel 2017, all’età di 17 anni, ma le cose non sono mai andate migliorando tanto da farlo pentire di essersi “etichettato”, perché l’omofobia è un problema in Italia come nel resto del mondo, e purtroppo troppo spesso le conseguenze sono sanguinose e brutali. Tuttavia, questa volta, l’omofobia sembra non centrare nulla con l’aggressione.

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Jack Woolley
Fonte: Instagram

Qualche mese fa era stato intervistato da Extra.ie, aveva denunciato le difficoltà di essere un atleta LGBT in una disciplina come il taekwondo: «è dura, è il mio sport. Molti dei migliori atleti sono musulmani, quindi non possono essere troppo aperti al riguardo. Ho affrontato alcuni avversari che non mi hanno stretto la mano, e io ho solo pensato: “Devi farcela”. Altri però l’hanno fatto. Uno dei migliori combattenti al mondo è venuto a stringermi la mano dopo aver vinto l’argento europeo. L’ho apprezzato. Solo se hai un problema con me, io avrò un problema con te. Forse posso essere d’ispirazione per altri ragazzi», ha detto Jack Woolley.

Jack Woolley, che vuole essere ricordato come «il primo olimpico irlandese nel mio sport, il ragazzo di Tallaght che è andato alle Olimpiadi, non Jack l’atleta gay» e questo lo sottolinea perché «al giorno d’oggi le persone vogliono solo etichettare tutti. Non voglio essere quel tipo di persona», ha condiviso la storia della sua aggressione brutale avvenuta il 13 agosto per mano di 8-12 persone sul suo profilo Instagram, con delle foto allegale che ci fanno rendere conto quanto grave sia la situazione.

Si trovava in compagnia di un suo amico, stava attraversando la strada del fiume Liffey a Dublino. Aveva mangiato e bevuto in compagnia di quest’amico e stava passeggiando ma, purtroppo, è finito in ospedale con delle ferite molto profonde sul volto per cui dovrà intervenire un chirurgo, in particolare sul labbro, completamente spaccato. Le immagini condivise e che noi metteremo in quest’articolo sono molto forti e soprattutto c’è del sangue, per cui se siete sensibili evitate di leggere il racconto e soprattutto guardare le foto.

Jack Woolley aggredito, ma non per omofobia

Ieri sera sono andato a mangiare con un mio amico. Tornando indietro lungo il fiume Liffey, una banda di 8-12 uomini e donne sui 20 anni ha iniziato ad attaccare violentemente le persone lungo il lungomare. Sfortunatamente sono stato vittima di questi attacchi casuali, mentre stavo camminando sono stato preso a pugni in faccia da uno di questi membri del gruppo. Solo un pugno, seguito da un “mio errore, persona sbagliata”, poi hanno continuato a correre lungo la strada attaccando altre persone che si facevano gli affari propri.

Fortunatamente sono stato in grado di telefonare a un’ambulanza e rimanere cosciente. I miei amici mi hanno aiutato in tutto questo e sono felice di dire che entrambi stanno bene e sono al sicuro. Sono fortunato che questo sia tutto quello che è successo perché c’erano una manciata di noi ricoverati in ospedale e due uomini accoltellati. Attualmente sono in attesa all’ospedale di James per un intervento chirurgico alla bocca. Grazie ancora a tutti per il supporto e i messaggi gentili. Spero in una pronta guarigione. Sono stati due mesi difficili.

Jack Woolley

L’atleta irlandese ha raccontato tutto su Instagram allegando le foto. Il quotidiano locale The Irish Independent, raccontato la storia, ha poi riferito che non sono stati ancora effettuati degli arresti ma le indagini sono in corso e sembrerebbe che la stessa gang avrebbe poi attaccato anche altre persone mentre camminavano verso Grattan Bridge. Parlando con RTE Radio One’s Morning Ireland, Jack Woolley ha detto che «è stato uno shock».

«Ho visto molto nei media sui comportamenti antisociali in città, ma non ero preoccupato perché non l’avevo visto in prima persona, non ero preoccupato di andare in giro per la città in cui sono cresciuto», ha detto, spiegando poi di essere stato «il primo ad essere attaccato e sono stato l’ultimo ad essere messo in ambulanza. Mi si è rotto il labbro superiore, ho dovuto rimetterlo a posto – ho dovuto lavarlo e rimetterlo nel modo in cui si era rotto, avevo un buco in faccia. Ho dei punti ora e sto cercando di parlare il più chiaramente possibile».

Fa sapere che tornerà in ospedale «venerdì per togliere i punti. Sto solo cercando di prendere gli antidolorifici e le medicine che mi hanno prescritto. Sono grato che non sia andata peggio». Racconta di aver condiviso il taxi con altre due persone colpire in faccia con delle bottiglie. Tuttavia, lo stesso Jack Woolley ricostruisce la sua aggressione escludendo l’ipotesi dell’omofobia: «ho ricevuto un pugno e un “mi dispiace, persona sbaglia” e sono scappati, ma poi hanno picchiato altre persone per strada», ritiene quindi che semplicemente sia stata una follia deliberata.

Vuole anche far sapere di non aver «intenzione di dire che ho paura di uscire a Dublino – mi sento come se fosse una cosa unica che può accadere, un attacco casuale. Non accadrà troppo spesso alla stessa persona» e che spera di poter «tornare alla normalità e tornare ad allenarmi il prima possibile. Non voglio che qualcosa del genere mi fermi». Anche noi auguriamo una pronta guarigione a Jack Woolley, che possa allenarsi al più presto!

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