Cos’è successo fra Vladimir Putin e J.K. Rowling?

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Cos’hanno in comune J.K. Rowling e Vladimir Putin? Niente, assolutamente niente. Forse qualche ideologia riguardante le persone transgender, tuttavia sarebbe crudele e per niente veritiero paragonare una transfobica a un uomo che ha causato la morte di tantissime persone, a un dittatore che non accetta nessun altro parere. J.K. Rownling ha sbagliato in passato (e, sia chiaro, sbaglia ancora nel presente), tuttavia non può essere minimamente paragonata a Putin, per questo, in questa situazione che ha dell’assurdo, ci schieriamo dalla sua parte.

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Fonte: True News

Per chi si fosse perso le ultime polemiche, ci siamo noi. Di J.K. Rowling ormai se ne parla anche fin troppo, in particolare per i suoi tweet transfobici che in alcun modo lei cerca di nascondere. Proprio di recente a rispondere a una sua provocazione in cui condivideva un articolo in cui si leggeva che la polizia scozzese «registrerà gli stupri commessi da criminali con genitali maschili come commessi da una donna se l’aggressore “si identifica come una donna», è stata Wonder Woman, ovvero Lynda Carter.

La Rowling, condividendo quell’articolo, aveva citato il capolavoro di George Orwell, 1984, scrivendo: «La Guerra è Pace. La Libertà è Schiavitù. L’Ignoranza è Forza. L’Individuo munito di pene che ti ha violentata è una donna», insomma una chiara provocazione, che Lynda Carter non ha voluto accettare, sebbene non si sia direttamente rivolta alla Rowling, ma il tempismo parla chiaro: «Non devi essere trans* per capire l’importanza di rispettare le persone transessuali e affermare la loro identitàLa vita è solo troppo breve. Non posso immaginare quale sia il senso di usare la propria fama per screditare gli altri».

Dopo questa polemica, si è parlato nuovamente di J.K. Rowling e della sua posizione contro le persone transgender per un intervento di Emma Watson, che ha semplicemente sottolineato di rappresentare tutte le streghe“. Questo è bastato per scatenare tutti i transfobici che hanno insultato la giovane attrice, chiamandola ingrata e accusando lei e gli altri attori di cancel culture. Proprio di quest’ultima ha parlato Putin, schierandosi dalla scrittrice che, però, non ha apprezzato.

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Partiamo dal presupposto che J.K. Rowling già qualche settimana fa si è schierata dalla parte dell’Ucraina e soprattutto dei bambini orfani che stanno soffrendo anche il doppio in questa situazione tanto tragica. «In questo momento, il nostro team sta lavorando in Ucraina, nei paesi vicini, e con partner di fiducia nella regione per fornire assistenza ai bambini intrappolati negli orfanotrofi, per fornire cibo di emergenza, igiene e kit medici, per aiutare a mantenere alcuni dei bambini più vulnerabili al sicuro, e sostenere le famiglie, gli assistenti alle famiglie affidatarie e gli assistenti alle emergenze.», scrissero su Lumos.

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Fonte: Cinematographe

«Abbiamo sostenuto il governo in Ucraina per riformare il sistema di assistenza per proteggere meglio i bambini vulnerabili e prevenire la separazione familiare. L’invasione da parte delle forze russe significa che più bambini sono ora in pericolo», scrissero sempre sul sito ufficiale. La Rowling poi aggiunse che «la guerra distrugge l’infanzia e separa le famiglie. Lumos ha dato il via a una raccolta fondi per aiutare più di mille bambini bloccati negli orfanotrofi in Ucraina». Nonostante ciò, però, Putin l’ha difesa comunque.

«A Hollywood fanno i film in cui l’esercito che ha sconfitto il fascismo è quello americano, ma se si guarda ai numeri dei soldati che combatterono nell’Est furono i russi» ha detto il presidente russo in un incontro in videocollegamento con alcuni esponenti della cultura russa. «Non citano nemmeno chi ha lanciato le bombe su Hiroshima e Nagasaki, dicono solo che sono stati degli indefiniti ‘alleati‘». Ovviamente fa riferimento a come diversi popoli stiano cancellando tutto ciò che è russo, compresa, ad esempio, la letteratura (Guerra in Ucraina: da cosa sono stati bannati i russi).

Ha poi continuato, il presidente: «la Rowling è stata cancellata perché non soddisfaceva le richieste dei diritti di genere. Adesso vogliono provare a cancellare un’intera cultura millenaria e vietano scrittori e libri. Stanno cercando di cancellare il nostro Paese». Il fatto che Putin non comprende è che un conto è cancellare una scrittrice che manca di rispetto a tantissime persone nel presente, un altro è cancellare poeti russi vissuti secoli precedenti. Nel primo caso, cambiamo il presente. Nel secondo, non ha senso.

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Soprattutto, però, lui non può proprio parlare di cancel culture, in quanto avvelena o incarcera chiunque non la pensi come lui, e una testimonianza sono le tantissime persone che sono state arrestate anche solo per aver scritto su un cartello di essere contrari alla guerra. «Stanno rimuovendo Čajkovskij, Šostakóvič e Rachmaninov dai poster, gli scrittori russi e i loro libri vengono cancellati. L’ultima operazione per bruciare i libri fu condotta dai nazisti 90 anni fa», ha concluso il presidente.

La Rowling però non si fa abbindolare. Chiaramente avere il sostegno di una scrittrice di fama mondiale sarebbe stato bello, ma Putin dovrà provarci con qualcun altro. «È meglio che le critiche alla cancel culture occidentale non arrivino da chi al momento sta massacrando i civili per il crimine di resistere, e sta mettendo in carcere e avvelenando i propri oppositori», ha scritto su Twitter J.K. Rowling, scrivendo di essere dalla parte dell’Ucraina e allegando un articolo riguardo Navalny, maggiore oppositore di Putin, al momento in carcere.

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