Il tragico incendio a Catanzaro che ha tolto la vita a tre giovani ragazzi

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Quattro persone sono rimaste ferite nell’incendio divampato nella notte fra venerdì e sabato a Catanzaro, in cui sono morti tre giovanissimi ragazzi: Saverio Corasaniti, di 22 anni, ed i fratelli Aldo (16) e Mattia Corasaniti (12). I feriti, invece, sono i loro familiari: il padre Vitaliano di 42 anni, il fratello Antonello di 14 anni, la madre Rita Mazzei di 41 anni e, infine, la sorella Zaira Maria di 10 anni. I primi due si trovano nel reparto di rianimazione dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, mentre le madre è al Centro grandi ustioni di Bari e la figlia minore al centro pediatrico grandi ustioni di Napoli. Si indaga, intanto, su cosa abbia potuto far scaturire l’incendio.

Una tragedia che ha colpito non solo la città di Catanzaro, ma tutt’Italia. Il bilancio delle vittime è davvero drammatico, una famiglia completamente distrutta: due genitori, sei cinque figli, di cui tre hanno perduto la vita. Avevano solo 12, 14 e 22 anni, e il più grande soffriva di autismo. Feriti gravemente i genitori e gli altri due figli, ma più gravi sono la madre e la figlia, che infatti sono state trasferite d’urgenza in elicottero nei centri medici specializzati con le ustioni. Da tutta Italia, intanto, arriva la solidarietà, in particolare però dalla città di Catanzaro, dove la famiglia era molto conosciuta.

«Una tragedia immane che sconvolge la nostra comunità e che ci atterrisce per la sua crudeltà. Una giornata da incubo nei quartieri a sud della città, due inquietanti episodi che sono entrambi figli dell’emarginazione e del degrado», ha detto il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, facendo riferimento sia all’incendio dove hanno perso la vita i tre fratelli, sia alla sparatoria avvenuta nella stessa zona nella serata di ieri che ha provocato tre feriti.

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Aggiunge che «insieme all’assessore Marinella Giordano nei giorni scorsi avevamo già incontrato l’Aterp e manifestato al Prefetto la necessità di elaborare una strategia complessiva di governo della zona Sud della città raccogliendo una assoluta condivisione di questa urgenza. Ieri sera ho di nuovo interloquito con il Prefetto che oggi stesso procederà alla convocazione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico che si riunirà domani alle 17.

Ieri è stato un giorno triste per Catanzaro ma non possiamo limitarci alle lacrime e alle parole. Sappiamo che occorre una risposta forte dello Stato e che essa deve essere accompagnata da un analogo sforzo sul versante sociale, con un adeguato investimento nei quartieri dimenticati da decenni. Catanzaro deve essere una comunità forte e unita, deve isolare le mele marce e aiutare chi è rimasto indietro», conclude.

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuso, si accoda alla solidarietà: «Siamo di fronte ad una tragedia immane. Tre fratelli, il più piccolo aveva 12 anni, sono morti a Catanzaro in seguito ad un incendio che ha devastato l’abitazione nella quale vivevano. I genitori e altri due figli sono feriti, anche in modo grave. La Giunta regionale esprime sincero cordoglio per le vittime. Tutta la Calabria si stringe a questa famiglia distrutta e alla comunità catanzarese in questo momento di grande dolore. Una preghiera per chi non c’è più».

Incendio a Catanzaro: cos’è successo?

Si trovavano in Via Caduti 16 marzo 1978, intorno all’1.30 di sabato notte, quando i vicini hanno allertato i vigili del fuoco a causa di un grave incendio. Essendo notte fonda, in quel momento in casa erano presenti tutti: padre, madre e i cinque figli. Tre di loro, di 12, 14 e 22 anni, hanno perso la vita; due di loro erano in una stanza vicina al balcone da dove sono riusciti a scappare i sopravvissuti grazie ai pompieri, il terzo invece è stato trovato senza vita nel bagno.

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I loro corpi, all’arrivo dei vigili, erano già semi-carbonizzati, simbolo che i ragazzi sono rimasti intossicati dal fumo ancor prima che fossero raggiunti dalle fiamme, e quindi non sono riusciti a scappare. Nell’incendio sono morti anche i due cani della famiglia, mentre i pompieri sono riusciti a salvare i genitori e gli altri due figli, di 12 e 14 anni. Tutti, ovviamente, sono rimasti feriti dalle fiamme o sono stati intossicate dal fumo, e quindi si trovano in ospedale.

La famiglia era molto conosciuta a Catanzaro a causa della loro precarietà economica: «le loro difficoltà economiche erano note a tutti. Ogni mese facevamo visita a questa famiglia portandogli cibo e vestiario, ci siamo fatti carico, senza nessun compenso, di portare a scuola Saverio, il figlio autistico della coppia, non senza problemi. Le prime volte è stato veramente difficile. La sua malattia lo rendeva spesso isterico e violento e ci voleva tutta la nostra professionalità per stargli accanto e tranquillizzarlo», ha raccontato Pino Romeo, responsabile dell’associazione Un raggio di Sole.

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L’ANSA fa sapere che la Procura della Repubblica di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri ha aperto un fascicolo in relazione all’incendio della notte scorsa dove sono morti tre ragazzi, in cui si ipotizzano i reati di omicidio colposo e disastro colposo. Si tratta di un passaggio obbligato in presenza di vittime e per poter disporre le autopsie e gli accertamenti del caso. Tuttavia, secondo quanto si è appreso in ambienti vicino alle indagini, al momento non sono presenti elementi che possano fare ipotizzare qualcosa di diverso da un tragico incidente.

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