F1, Hannah Schmitz e Iñaki Rueda: diamo un volto alle strategie di Red Bull e Ferrari

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Le strategie applicate in un Gran Premio possono ribaltare a proprio vantaggio o sfavore le sorti della gara: Hannah Schmitz è stata lodata per le sue doti da stratega in casa Red Bull, ma non si può dire lo stesso per il Cavallino rampante.

Hannah Schmitz, l’eccellente stratega della Red Bull

É ormai dal 2009 che la scuderia Red Bull può vantare nel suo team Hannah Schmitz, ingegnera a capo delle strategie insieme a Will Courtenay, la quale si trova con ormai tredici anni all’attivo, interrotti soltanto da un congedo di maternità nel 2020.

Si descrive così su Linkedin: “Sono appassionata di comprensione e interpretazione dei dati ed eccello in ambienti esposti ad alta pressione e ritmi veloci“.

In quanto capo stratega per un team iridato campione del mondo di Formula 1, mi occupo di formulare strategie in tempo reale durante le gare e di analizzare le situazioni dei nostri avversari, di prendere decisioni veloci e di comunicarle in modo chiaro e sintetico ai soggetti interessati. Sono in grado di condurre dettagliate analisi statistiche su vaste serie di dati e mi sento molto a mio agio nel lavorare in autonomia, così come posso essere una volenterosa compagna di squadra. Sono proattiva nello studiare nuove tecniche di analisi e mi impegno sempre per portare l’innovazione“.

Hannah si è laureata all’Università di Cambridge in Ingegneria Meccanica ed è anche un vero genio nel campo del linguaggio informatico.

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Fonte: Twitter

Il suo nome ha iniziato a risuonare tra le testate giornalistiche in seguito agli avvenimenti che hanno portato il campione del mondo in carica Max Verstappen a vincere il GP d’Ungheria dopo una brillante risalita dalla P10, soffiando un’altra vittoria alla Ferrari, sabotata dalle sue stesse strategie che stanno allontanando Charles Leclerc sempre di più da quel sogno che in Bahrain sembrava essere già una realtà.

Inoltre, giusto per amor di cronaca, sarebbe da sottolineare che sarebbe stato più rispettoso evitare di puntare l’attenzione sul suo essere “mamma” in titoli clickbait tipici del giornalismo italiano.

Detto questo, in realtà, Hannah Schmitz si era già fatta riconoscere per aver condotto Verstappen alla vittoria in Brasile, nel 2019, portandolo a rientrare ai box per un pit stop che non avrebbe permesso alcun margine di errore, per ritornare in pista in testa al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. Quel giorno è salita sul podio a godersi anche lei la doccia di champagne.

Sua é anche la strategia adottata in occasione del GP di Monaco che ha visto la vittoria di Sergio Perez.

Mediamente mi trovo a prendere molte decisioni importanti con un tempo di riflessione non superiore ai venti secondi, ma anche questo è il bello della sfida“, ha dichiarato Hannah.

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Fonte: Motorsport.com

Le lodi alla stratega ricevute da Verstappen alla fine del Gran Premio tenutosi all’Hungaroring sono più che meritate: le analisi e i preparativi per la tappa in Ungheria sono dovuti iniziare con tre settimane di anticipo a causa dell’impegnativo calendario delle ultime gare.

Guardiamo ai dati delle gare degli ultimi tre anni su questo circuito e a tutto ciò che abbiamo raccolto in questa stagione. Possiamo attingere a miliardi di simulazioni, e non sto esagerando”, ha riferito Schmitz.

“Dobbiamo essere pronti a tutto e anche in questo caso non è mai tutto bianco o nero, quindi bisogna essere in grado di reagire a determinate situazioni durante una gara. Il mio compito è quello di sapere sempre cosa fare. Non può arrivare all’ultimo minuto, devo avere il piano già in testa“.

Qual è invece la situazione in casa Ferrari?

Il nostro è un team molto collaborativo: viene tenuto in considerazione ogni parere e punto di vista“, ha dichiarato Hannah, “Non si tratta solamente di numeri o dati forniti dagli ingegneri, anche i piloti stessi hanno le proprie sensazioni, ed è giusto che consideriamo anche questo. Bisogna tenere conto di qualsiasi fattore, discutiamo di qualsiasi cosa, ed anche se in definitiva è lo stratega a prendere l’ultima decisione, è importante analizzare quante più informazioni è possibile“.

La Ferrari è partita con gomme medie andando in difficoltà perché di conseguenza disponeva solo di dure o morbide, e quindi hanno avuto problemi nel decifrare questa situazione“, ha continuato, volendo condividere la sua posizione sulle decisioni degli avversari più temibili che la Red Bull sembrava aver trovato (considerando gli alti e bassi della Mercedes in questa stagione).

Noi invece siamo partiti con un set di morbide e avevamo due set di medie per portare a compimento l’intera gara: le medie si sono rivelate poi le gomme migliori per la vittoria. Forse volevano cercare di mantenere le posizioni in pista e non si aspettavano che la macchina con quelle gomme potesse essere così lenta come effettivamente poi è stata, perché ogni vettura usa le gomme in modi differenti e reagisce diversamente“.

Probabilmente avevano dei dati che li hanno portati a pensare che le hard sarebbero state okay, ma credo siano stati sfortunati. Guardiamo sempre gli altri team perché il modo in cui reagiscono potrebbe avere un impatto su quale strategia dovremmo fare anche noi stessi – sottolineo che i dati allarmanti erano arrivati dall’Alpine – ma è chiaro che con due medie era una strategia molto difficile per loro. Non vorrei dire nulla di male su nessuno in realtà, quel poco che so è che non credo sia facile col senno di poi“, ha concluso Hannah.

La disfatta della Ferrari al GP d’Ungheria ha preteso come imputati il team principal della scuderia Mattia Binotto, e la mente che si cela dietro alle discutibili strategie adottate dalla rossa (principalmente a discapito dei risultati di Leclerc), Iñaki Rueda.

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Fonte: Rossomotori

Il primo, in quanto responsabile di tutto ciò che accade in scuderia, ha preferito addossare la colpa alla vettura studiata e realizzata dai meccanici per garantire finalmente al Cavallino rampante una possibilità di tornare ad essere campioni del mondo. Il secondo, invece, sembra essere ancora perso nei ricordi della Ferrari di Sebastian Vettel.

Infatti, Rueda è approdato alla scuderia nel 2015 ed è stato riconosciuto da tutto il team come il prodigio che ha più volte condotto il quattro volte campione del mondo alla vittoria con la rossa. Tale fama sembra averlo reso praticamente intoccabile dal team medesimo: non mancano le difese da parte dello stesso Binotto, ma anche del resto dei suoi colleghi e per giunta dagli stessi piloti.

Iñaki e l’intero team di strategie sono ottimi. Non abbiamo commesso molti errori durante la stagione, quindi c’è assolutamente il pieno supporto nel loro operato“, ha proferito il team principal della Ferrari, accompagnato dalle buone parole di Carlos Sainz, il quale sostiene che “per quanto mi riguarda non funzionava nessuna gomma. Neanche la soft. Non andava nulla. E quando il passo è così difficile anche la strategia si complica. Penso che oggi la strategia sia l’ultimo nostro problema, non avevamo ritmo“.

E Binotto continua: “Il bilancio di questa prima parte della stagione per la Ferrari può soltanto essere positivo. Finora in tredici gare, abbiamo fallito soltanto in una gara“.

Sicuramente Charles avrebbe qualcosa da ridire, nonostante sia giunto addirittura ad addossarsi tutte le responsabilità di più di una gara da voler soltanto dimenticare, e non soltanto quelle dei suoi errori. “Quando inizi la stagione, è naturale fissare degli obiettivi. Ma come pilota, devi essere ottimista. Capisco Mattia, che deve essere realistico e razionale quando parla, ma di mio ho degli obiettivi personali“, ha poi dichiarato il pilota.

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Fonte: Instagram @ scuderiaferrari

Pensare che Binotto ha parlato di alcune modifiche che potranno essere applicate soltanto nel 2023, anche se il team proverà a gestire il possibile: “Sull’affidabilità ci stiamo lavorando, la stiamo gestendo anche nei fine settimana di Gran Premio. Ci stiamo lavorando e cerchiamo di risolverla in modo definitivo per la prossima“.

Non stupiscono, insomma, le voci di corridoio che prevedono – e sperano – il licenziamento del team principal della rossa già durante questa pausa estiva.

Nel frattempo Max Verstappen guida la classifica del Mondiale Piloti con 80 punti di distacco da Charles Leclerc, e conta di aumentare il divario una volta che la F1 ritornerà a Spa, in occasione del GP del Belgio, proprio nel suo circuito preferito e Gran Premio di casa dal lato materno.

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Fonte: Instagram @ maxverstappen1

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