Femminicidio in Turchia: solo dopo due anni la verità

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Continuano i femminicidi nel mondo, quello in Turchia di cui vi parleremo in quest’articolo è avvenuto tre anni fa, nel 2018, e coinvolge una donna incinta, Semra Aysal. A ucciderla è stato il marito, Hakan Aysal, dopo essersi fatto un selfie in cui lei ha una mano sulla pancia e un grande sorriso sul volto. Inizialmente si pensò a un incidente, ma dopo tre anni la verità è venuta a galla.

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Fonte: new york post

Hakan Aysal uccide la moglie e il figlio mai nato

I fatti risalgono al 2018, quando, si pensava, una donna incinta era caduta dalla scogliera mentre ammirava la splendida vista della Butterfly Valley nella Mugla, in Turchia. Dalle foto sembravano una coppia felice, soprattutto lei che, molto fiera e orgogliosa, si accarezza la pancia, mentre un sorriso le si dipinge sul volto. Si vede che non avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe avvenuto di lì a poco.

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Fonte: the mirror

Hakan Aysal ha 40 anni ed è stato arrestato per l’omicidio della moglie 32enne Semra Aysal e del loro bambino mai nato mentre si trovavano in vacanza nella Mugla in Turchia. La causa dell’omicidio secondo i pubblici ministeri è che l’uomo avrebbe decso di spingere la moglie giù dalla scogliera alta 300 metri per incassare la sua assicurazione sulla vita, che valeva 400mila lire turche, l’equivalente di 47mila euro, e più.

La coppia stava scattando una foto della vista e Hakan Aysal aveva descritto la caduta della moglie incinta di sette mesi come un incidente, ma secondo le forze dell’ordine non è quel che è successo, ma è stato un omicidio. Adesso lui è accusato per “omicidio deliberato” e si ritiene che abbia pianificato tutto per ottenere l’assicurazione sulla vita della moglie.

Hakan Aysal e Semra si erano seduti per tre ore circa sulla scogliera. Inizialmente si poteva pensare che fosse perché la moglie era stanca, in fin dei conti aveva un bel pancione dovuto alla gravidanza, oppure semplicemente volevano un po’ di intimità. Tuttavia, a conti fatti, si comprende che lui volesse rimanere solo con lei per assicurarsi che nessuno vedesse quel che aveva intenzione di fare.

L’accusa ha anche fatto sapere che Hakan Aysal aveva chiesto di riscuotere l’assicurazione, tuttavia il pagamento gli è stato rifiutato a causa delle indagini in corso. L’Alta Corte Penale di Fethiye ha stabilito che sarà trattenuto per omicidio premeditato, come portano a pensare tutte le prove. Ci fanno molto pensare anche le parole del fratello della vittima: «Quando siamo andati al Forensic Medicine Institute per prendere il corpo, Hakan era seduto in macchina. Io e la mia famiglia eravamo distrutti, ma Hakan non sembrava neanche triste».

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Fonte: the mirror

Ha anche aggiunto, come leggiamo sul The Sun: «Mia sorella era sempre contro la sottoscrizione di prestiti. Tuttavia, dopo che è morta, abbiamo appreso che aveva tre prestiti presi da Hakan Aysal per conto di mia sorella». Aysal, invece, quando gli è stato chiesto riguardo i premi assicurativi, ha detto:

«Sono interessato agli sport estremi dal 2014. Paracadute, bungee jumping, rafting. Questo è il motivo per cui avevo un’assicurazione sulla vita prima di sposarmi». Lui, comunque, si ritiene innocente: «dopo aver scattato una foto, mia moglie ha messo il telefono nella sua borsa. Più tardi mi ha chiesto di darglielo, mi sono alzato e l’ho sentita urlare dietro di me quando prendevo il suo telefono».

Tuttavia, qualsiasi sia la verità, la scopriremo quando il processo sarà finito. Hakan Aysal al momento rischia l’ergastolo e ovviamente non riceverà l’assicurazione per cui ha, fino a prova contraria, deciso di uccidere sua moglie, una donna che meritava rispetto e ne merita tutt’ora, e anche il suo futuro figlio, di cui la donna era tanto felice. Ha ucciso due anime innocenti, solo per dei soldi. Questo è il mondo in cui viviamo.

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