L’ironia dei no vax che comprano (illegalmente) i Green Pass ma che poi vogliono denunciare il canale Telegram

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Perché andare al cinema o pagare un abbonamento Netflix se puoi intrattenerti semplicemente con le avventure dei no-vax che non vogliono vaccinarsi ma che pretendono di comprare illegalmente un Green Pass. Sembra, da quel che leggiamo sul canale Telegram che lo vende, che tutto stesse andando per il verso giusto, ma poi sono sorti dei problemi e quindi i geni del male hanno minacciato di denunciare. Capito? Loro stavano facendo una cosa illegale tanto quanto i proprietari del canale, però volevano denunciare. Conclusione: dovranno pagare ancora o verranno denunciati. Che ridere.

Lungi da noi essere dalla parte di chi vende illegalmente i Green Pass. Sebbene riteniamo che ci siano delle falle e soprattutto delle situazioni a cui il governo non ha pensato prima di rendere legale il documento verde, quello che fa il canale Telegram è pur sempre una cosa illegale. Lo sappiano noi, lo sanno loro e lo sa anche chi lo compra. Tuttavia, vedere come delle persone adulte diano dai €300 ai €500 per un documento che potrebbero ottenere gratuitamente e poi, non ricevendolo, minacciano di denunciare, è davvero la fogna della società.

Proprio ieri vi abbiamo parlato di Green Pass in occasione di un video, rivelatosi semplicemente fake e acchiappa likes, condiviso su TikTok in cui un ragazzo denunciava di essere stato bollato al McDonald’s in quanto non possedeva il certificato. Recatoci sul posto, abbiamo constato che non funziona così e che il bollino rosso si trova su tutti i segnaposti. Il McDonald’s dove siamo andati noi, addirittura, metteva il pallino a chi il vaccino lo aveva fatto, quindi pensate un po’ l’ironia.

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Fonte: Twitter

Il Green pass è stato introdotto in tutta Italia a partire dal 6 agosto e serve per accedere in bar e ristoranti, ma solo se questi sono al chiuso e se i clienti devono sedersi a un tavolo, in palestre, cinema, teatri, musei, stadi, palazzetti, eventi sportivi e concerti. Insomma, è una sorta di compromesso per la normalità. A essere esentati da questa regola saranno gli under 12, poiché ancora non esiste un vaccino autorizzato, e ovviamente chi non può vaccinarsi per motivi di salute. Come abbiamo scritto in altre occasioni, per ottenerlo basterà un tampone negativo oppure aver fatto la prima dose di vaccino (oppure l’unica).

C’è comunque da dire che, se da una parte il green pass ci sembra necessario in quanto i locali saranno più sicuri, dall’altro è una discriminazione per alcune persone e no, non sto parlando dei no-vax che scelgono di non vaccinarsi perché «non so cosa c’è dentro» o tutti gli altri complotti ma poi vanno a mangiare al McDonald’s che non è sicuramente il fast food più salutare e amato dai dietologi o nutrizionisti. Sto parlando di persone transgender, a cui il green pass farà un outing forzato. Parlo delle persone migranti che non posseggono ancora dei documenti.

Parliamo di chi ha una tessera sanitaria scaduta e ancora non ha ricevuto quella nuova da uno Stato lento. Ma anche semplicemente dei minorenni che non hanno la possibilità di scegliere se vaccinarsi o no perché magari un genitori gli impone di non farlo. E voi direte: «si faranno dei tamponi», ma i tamponi non sono gratuiti. I tamponi costano e doverne pagare uno ogni volta che si vuol fare qualcosa in cui è previsto il Green Pass, è una prassi che non tutti possono permettersi.

Queste sono delle criticità che sarebbero dovute essere risolte prima del 6 agosto, ma a cui lo stato sembra non aver pensato. Perché non tutte le persone che non si vaccinano sono dei no-vax complottisti e privilegiati. Tuttavia, se provi a comprare illegalmente il documento, non sei a prescindere dalla parte della ragione. Vediamo quindi quello che è successo in un canale su Telegram, il luogo più sicuro per chi non è esperto di deep web e vuole comunque fare qualcosa di illegale.

Telegram e il Green Pass: i clienti dovranno pagare in bitcoin il riscatto

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Il canale Telegram dove si vendono i Green Pass, con più di 30k utenti

Parliamo di riscatto perché i ragazzi dietro al canale, che noi non nomineremo perché non vogliamo fare pubblicità a un’attività illegale, hanno messo nella condizione di dover pagare un’ingente cifra in bitcoin se non si vuole essere denunciati (ovviamente, volendo il Green Pass, tutti i clienti hanno inviato documento d’identità e tanto altro, per cui la denuncia, anche in forma anonima, sarebbe semplicissima). Il tutto è stato annunciato dopo che sono arrivate delle minacce di denuncia, per cui mentre prima questo canale sembrava funzionare, da quando sono arrivate le minacce le persone dietro hanno deciso di attuare una vendetta.

Infatti, il motivo che ha spinto l’amministratore e il team dietro a dover intervenire per mettere in riga tutte le persone che hanno acquistato un documento dopo il 20 luglio, è proprio quello delle continue minacce e della ricerca di informazioni su di loro (che sono completamente anonimi e più volte vi abbiamo spiegato come sia praticamente impossibile risalire a una persona tramite Telegram). Vediamo, o meglio leggiamo, tutta la situazione.

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I messaggi sulla riapertura del canale Telegram

Il 5 agosto, dopo che qualche giorno prima il canale era stato ricreato poiché il principale era stato segnalato e quindi cancellato da Telegram, viene pubblicato un post: «Buonasera, qui è XXXX che vi parla. Volevamo innanzitutto ringraziare per tutto il supporto ricevuto e volevo scusarmi per essere stato alcune ore lontano dalle chat. Dalla prima settimana del mese scorso siamo stati i primi ed unici ad offrire questo servizio ed i numeri lo hanno dimostrato.» Spiegano la loro storia, di come fossero gli unici a vendere e rilasciare i documenti, ma che nell’ultimo periodo hanno avuto dei problemi tecnici.

«Nella fattispecie, le richieste dal 20/07 hanno avuto dei ritardi. Un totale di appena 200 richieste a fronte di oltre 5000 pass rilasciati. Siamo stati gentili e cordiali, sempre disponibili ad ascoltare e dare supporto con professionalità e pazienza, ma quando ad aver bisogno di pazienza eravamo noi abbiamo ricevuto unicamente minacce, estorsioni e le peggiori bassezze umane, tra cui auguri di morte e auguri di ammalarci di malanni incurabili, per dei semplici ritardi», spiega. Dal 20 luglio 200 e più richieste, e questo ci fa davvero accapponare la pelle.

Mettono poi le mani davanti, affermando che nel team ci sono solo delle persone esperte: «Prima di iniziare ad offrire questo servizio, abbiamo precedentemente pensato a tutelare noi e la nostra identità e sicurezza. Molti di voi a seguito dei ritardi hanno contattato l’assistenza amazon chiedendo informazioni riguardo gli account che avessero riscattato i codici; gli stessi codici sono stati venduti a persone ignare. Qualsiasi vostra ricerca porterà ad account in possesso di persone totalmente ignare della provenienza dei codici. E’ davvero stupido credere che con una simile attenzione mediatica utilizzassimo i buoni per fare acquisti…».

In più dicono anche che le stesse persone che li minacciano di denuncia, sono le stesse persone che «ci hanno fornito i loro documenti, i loro recapiti ed hanno addirittura pagato fornendo prove del pagamento, tutte prove che abbiamo accuratamente archiviato consci che sarebbe successo questo. Minacciare un’identità ignota quando si è totalmente disarmati, nel torto e con l’unica possibilità di prendere una denuncia penale è da stupidi», per cui cominciano a presentare il riscatto:

  • «Per dimostrare ai pochi stolti che le minacce e i tentativi di spaventare non hanno fatto altro che ledere alla loro persona, abbiamo deciso di fornire a tutte le persone che hanno inoltrato richiesta 24 ore di tempo da questo momento per inviare un pagamento di 350€ bitcoin al seguente indirizzo: xxxxx».

Aggiungono che non saranno accettati altri pagamenti e capiamo anche il perché: il Bitcoin non è rintracciabile, per cui è impossibile capire chi utilizzerà quei soldi. Ma passiamo ora alla loro minaccia. Cosa succede se gli utenti del canale che hanno effettuato già l’acquisto si rifiuteranno di pagare? Ebbene, la situazione è piuttosto seria.

  • «Segnaleremo i soggetti presso il sistema sanitario italiano
  • Segnaleremo i soggetti presso il ministero della salute e tutti gli enti interessati
  • Segnaleremo i documenti dei soggetti alle autorità al fine di impossibilitarne le false denunce di smarrimento e/o annullare quelle eventualmente già sporte. In questo modo, qualsiasi situazione dovesse presentarsi, i soggetti andranno incontro a sanzioni penali.
  • Pubblicheremo in questo canale tutti i dati i nostro possesso che dimostrino chi ha richiesto cosa, quando e come!
  • Pubblicheremo all’interno di piattaforme presenti nel deepweb in modo del tutto gratuito i dati in nostro possesso, alla mercè di chiunque».

Ebbene, la situazione sembra essere piuttosto grave per queste persone. Tuttavia, è un bluff? Vogliono solo tentare di guadagnare altri soldi? Ma soprattutto, le persone sono disposte a rischiare? Tutto questo per un Green Pass. Leggiamo qualche considerazione su Twitter, giusto per cogliere l’ironia della situazione.

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