F1: il GP di Imola attraverso i suoi momenti storici!

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Il Gran Premio dell’Emilia-Romagna si sarebbe dovuto correre in questi giorni all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, rimasto però sommerso dall’alluvione che si é abbattuta sul territorio emiliano. Vogliamo, quindi, rendergli omaggio – e strapparvi un sorriso – rivivendo alcuni dei suoi momenti più iconici nella storia della Formula 1.

Il GP di Imola attraverso i suoi momenti storici!

Il primo Gran Premio

Correva il 21 aprile del 1963 quando la categoria regina venne ospitata all’Autodromo di Imola per la prima volta. Il circuito aveva visto la sua inaugurazione solo dieci anni prima, quando il Drake capì “fin dal primo momento che quell’ambiente collinoso poteva un giorno diventare un piccolo Nurburgring“.

Il GP non risultò valevole per il mondiale in corso, ma portò alla vittoria Jim Clark, alla guida della Lotus-Climax. Portò a quest’ultimo anche tanta buona sorte, dato che venne proclamato campione del mondo in quello stesso anno, un’altra prima volta.

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Fonte: Autodromo di Imola

Arrivederci Monza

Il 1980 non vide la stessa ondata di fortuna per il vincitore del Gran Premio, tenutosi in data 14 settembre. Nelson Piquet taglia per primo il traguardo del circuito imolese, ma a fine stagione conclude il campionato al secondo posto – il primo dei perdenti, si rimprovera ingiustamente – lasciando tutta la gloria ad Alan Jones.

Ciò che ha di particolare questa gara è la sua denominazione: valevole come “Gran Premio d’Italia”, risulta così l’unica volta nella storia della massima categoria in cui tale gara, con il medesimo titolo, si è corsa in un circuito diverso dal Tempio della Velocità, la nostra cara Monza.

Infatti, il circuito di Monza ha dovuto chiudere le sue porte a causa di alcuni lavori di migliorie strutturali, lasciando però la F1 alla ricerca di una nuova tappa nel Bel Paese.

Lui, Ayrton Senna

Il primo giorno del mese di maggio del 1994 la F1 perde una leggenda, che ancora oggi vive nella memoria collettiva anche di chi la categoria regina l’ha sentita nominare soltanto al telegiornale.

Ve l’ho raccontato sotto ogni punto di vista, quel maledetto giorno. Il Memoriale ad Ayrton Senna si trova proprio lì, nei pressi della Curva Tamburello, a ricordare la scomparsa di uno dei più grandi piloti che la Formula 1 abbia mai avuto l’onore di mostrare agli occhi dei suoi appassionati.

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Fonte: Autodromo di Imola

Vi ho parlato tante volte di Ayrton, per mia penna o con quella di Leo Turrini, ma mi sono dimenticata di una cosa importante, forse la più importante: Ayrton Senna è stato un pilota eccezionale, ma non per la sua tragica fine, nemmeno per il suo ruolo di idolo brasiliano, o per la follia di quel week-end di gara nel circuito imolese.

Senna era un uomo come tanti, ma come pochi è riuscito a diventare il mito che oggi noi tutti ricordiamo.

I numeri che nessuno potrà mai togliergli sono ancora da capogiro: 3 titoli mondiali, 41 vittorie, 80 podi, 65 pole position e 19 giri veloci. All’attivo aveva dieci anni alla guida di una monoposto di F1, chissà quanti altri. Con oltre 600 punti conquistati nel corso dei Campionati mondiali, ha disputato più di 160 Gran Premi, ognuno un po’ più speciale da quando c’era lui ad animare il pinnacolo dell’automobilismo a ruote scoperte.

La fine della maledizione Rosso corsa

La Ferrari non vince da ben sedici anni quando, ad Imola, il sole torna a splendere per il Cavallino rampante. Il calendario segna il 2 maggio del 1999.

Quel week-end, in realtà, non sembrava promettere bene per la Rossa, relegata alla seconda fila dalle McLaren di Mika Hakkinen e David Coulthard. Neanche la gara prospetta qualcosa di meglio, lasciando i due al comando. Eppure, al diciottesimo giro, qualcosa va storto, e Hakkinen finisce contro le barriere dopo aver perso il controllo della sua vettura.

Michael Schumacher, all’epoca iridato due volte campione del mondo, rientra ai box prima di Coulthard, uscendone poi vincitore del Gran Premio di San Marino. Era dal 1983 che una Ferrari non saliva sul gradino più alto del podio.

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Fonte: Michael Schumacher

Doppietta Red Bull

La scorsa stagione abbiamo avuto modo di vivere assieme il GP dell’Emilia-Romagna con tanto di foto e video inediti inviati dal nostro “fotografo” di fiducia (qui trovate la sua intervista, ciao Riccardo), ma per alcuni è ancora un tasto dolente da affrontare.

Quello che sarebbe dovuto essere il trionfo della Ferrari, davanti ai loro Tifosi e nella loro terra natia, si è rivelato uno spettacolo, beh, per gli antagonisti della storia: Max Verstappen è il primo a tagliare il traguardo, seguito al secondo posto dal compagno di scuderia Sergio Perez. E come Jim Clark, per Verstappen è arrivato anche il mondiale, addirittura già il secondo.

Le speranze dei Tifosi si sono infrante già alla partenza, con l’immagine di Carlos Sainz nella ghiaia. Poi, anche Charles Leclerc, Il Predestinato, tra strategie non all’altezza e nervi a fior di pelle, slitta sui cordoli bagnati al cinquantaquattresimo giro, terminando la gara in sesta posizione.

Imola, oggi

Per riportare l’attenzione sull’emergenza in corso in Emilia-Romagna, é quasi d’obbligo far riferimento all’intervento che la stessa F1 ha voluto presentare alla regione romagnola.

La Ferrari ha devoluto un milione di euro ai territori colpiti da questa spaventosa crisi climatica, che saranno utilizzati per sovvenzionare il soccorso e gli interventi volti ad arginare i danni e ad evitare altre vittime (il cui numero ha già toccato la doppia cifra). La stessa somma verrà donata dalla Formula 1 all’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile.

Max Verstappen ha organizzato una sim race assieme ad altri piloti e personalità del motorsport (e dell’e-sport) le cui donazioni saranno devolute alle famiglie e alle organizzazioni di soccorso emiliane.

Yuki Tsunoda, invece che alla guida dell’Alpha Tauri, lo abbiamo visto tra le strade romagnole, limitrofe all’hotel in cui alloggiava, intento ad aiutare i volontari nella loro pulizia.

Pierre Gasly, pilota dell’Alpine, ha raggiunto una tifosa volata addirittura dall’Uruguay per presentare al Gran Premio che si sarebbe dovuto correre questo week-end, rendendo comunque memorabile l’esperienza mancata.

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Fonte: Instagram @ alpinef1team

Nyck De Vries é stato testimone diretto delle condizioni in cui versa l’Emilia-Romagna, e racconta così quei momenti da cuore in gola: “Martedì sera alle 23:30 sono in viaggio verso Faenza in vista di una giornata di marketing presso lo stabilimento AlphaTauri in programma mercoledì. Piove intensamente, Faenza è già allagata e non riesco a raggiungere il mio hotel. Anche il ritorno in autostrada non è un’opzione. Sono bloccato in un paesino con un hotel completamente prenotato“.

Fortunatamente, la McLaren è rimasta bloccata lì prima e Frazer, il loro front jack, è stato così gentile da darmi la sua stanza. La mattina seguente, la hall dell’hotel si è trasformata in un rifugio d’emergenza per le persone costrette a fuggire dalle loro case durante la notte. Dopo l’annuncio della F1, ho visto solo un’opzione potenziale per tornare a casa, ovvero guidare in direzione di Firenze“.

Dopo un viaggio avventuroso attraverso le montagne, grazie all’aiuto della gente del posto e delle autorità di diversi villaggi, sono finalmente arrivato a casa sano e salvo. Grazie a tutte le persone che sono state così gentili da aiutarmi“.

È stato davvero commovente vedere che tanti si sono presi cura l’uno dell’altro. I miei pensieri sono rivolti a coloro che continuano a essere colpiti da questa tragedia. Tornerò presto a Faenza per incontrare la mia squadra e la gente della regione! Forza!“.

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Fonte: Instagram @ nyckdevries

Insomma, vi sarete ormai stancati di questa ripetizione, ma concedetemi ancora una volta il permesso di dire che quel “te l’avevo detto” di Sebastian Vettel andava veramente ascoltato.

Si poteva immaginare un simile scenario? Sì.

Chi ne sta pagando le conseguenze? Non i diretti e più influenti responsabili.

Ed é solo una delle tante emergenze che ci ritroveremo ad affrontare, perchè non si tratta solo di “maltempo“, siamo nel pieno di una crisi climatica da imputare a nessun altro se non all’uomo medesimo.

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