Due chiacchiere con Gloria: giornata mondiale del libro

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Oggi è la giornata mondiale del libro e, noi di Cup of Green Tea, abbiamo deciso di chiacchierare con Gloria, una studentessa di lettere classiche appassionata di libri e anche quella che oggi chiamiamo bookstagrammer. I bookstagrammer altro non sono che degli influencer dei libri, delle persone che danno voce ai libri. C’è chi recensisce, chi semplicemente condivide frasi che l’hanno colpito e anche chi vuole esprimere i propri pensieri su un libro che lo ha colpito maggiormente. Personalmente, sono i miei influencer preferiti.

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Photo by cottonbro on Pexels.com

Il 23 aprile è la data in cui si festeggia la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’autore, promossa dall’UNESCO in modo da dar il giusto valore alla nostra cultura. È stato scelto proprio il 23 aprile poiché oggi nel 1616 morivano Miguel de Cervantes, autore del Don Chisciotte de la Mancha, e persino William Shakespeare! La prima festa del libro, però, si è svolta il 7 ottobre, giorno in cui Miguel è nato, ma quando si scoprì la coincidenza nel giorno del 23 aprile si decise di spostarla in questa giornata.

La figura del bookstagrammer, invece, è cresciuta maggiormente negli ultimi anni. All’inizio si utilizzavano i blog, mentre adesso è più semplice muoversi sui social, proprio per quanto questi ultimi siano diventati parte integrante della nostra vita. In Italia, comunque, questo fenomeno è ancora molto limitato, i profili di molti bookstagrammer sono poco seguiti ma, poco a poco, si stanno facendo strada su Instagram. Noi oggi parliamo con Gloria, che ha molto gentilmente risposto ad alcune nostre curiosità.

Giornata mondiale dei libri: due chiacchiere con Gloria

Dal tuo profilo Instagram vedo che hai un’immensa libreria. Ricordi ancora qual è stato il tuo primo libro? Lo hai ancora?

«Oltre ai tipici libri cartonati per bambini, ho ricevuto sin da piccola libri di fiabe, favole e mitologia, fumetti Disney, libri sugli animali: non sapevo ancora leggere, ma adoravo ascoltare le storie e scoprire nuovi mondi. Non so con precisione quale sia stata, invece, la mia prima lettura, se “Un orsetto troppo ordinato” o “Geronimo Stilton e il misterioso manoscritto di Nostratopus”. Conservo ancora tutti i libri di quando ero bambina: hanno per me un valore affettivo inestimabile, sono il simbolo di chi ero e chi sono, i mattoncini che hanno costruito il mio percorso sino a qui.»

Hai mai pensato di convertirti al digitale? Se sì, perché? Se no, perché?

«Da cinque anni circa leggo diverse opere in formato digitale: sia perché lo spazio nella mia libreria non è infinito (e ancora non so compiere un Incantesimo Estensivo Irriconoscibile come Hermione Granger) sia perché, tendenzialmente, costano meno rispetto a un cartaceo. I libri cartacei rimarranno sempre i miei prediletti, ma non considero quelli in formato digitale “meno libri”».

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Fonte: pinterest

Nel 2021 in molti hanno abbandonato i libri e la lettura. A cosa pensi che sia dovuto?

«Probabilmente alle difficoltà economiche che molte famiglie hanno dovuto affrontare. Forse, in alcuni casi, anche lo spaesamento, causato dalla situazione pandemica quasi alienante, ha contribuito ad allontanare le persone dai libri o in generale dai loro hobby, ma non credo di avere le competenze giuste per poterlo affermare: la mia è solo un’ipotesi. Tuttavia, le statistiche affermano che nell’ultimo anno abbiamo letto di più, trascorrendo più tempo in casa: nei primi tre mesi del 2021 le vendite di libri sono aumentate del 27%.»

Come ti è venuto in mente di associare la tua passione per i libri con i social? Sei stata spronata o ispirata da qualcuno?

«Ci sono numerose pagine di bookstagrammer che mi hanno ispirata e continuano a farlo, ma solo durante la scorsa estate ho avvertito il bisogno, in un certo senso, di cominciare a scrivere le mie opinioni sui libri che leggevo: in autunno ho deciso di aprire la pagina “lettrice_sullabattigia“, considerandola una sfida con me stessa.»

Mentre per la tua passione, hai avuto l’influenza di qualcuno? Ad esempio un genitore o un parente oppure è stata la pura idea di viaggiare tramite delle pagine a portarti a immergerti in tante storie e vite?

«I miei genitori sono sicuramente stati un esempio, perché hanno sempre letto e incentivato la mia passione. Non so se, senza di loro, questo mio amore per la lettura sarebbe esistito o sarebbe stato così preponderante nella mia vita, ma mi piace pensare di sì: come se in me ci fosse una fiammella ‘letteraria’ che avrebbe trovato in ogni caso il modo di alimentarsi e crescere.»

Oggi è la giornata mondiale del libro, c’è una frase di uno dei tuoi libri preferiti che vuoi condividere per quest’occasione?

«Ne ho due. La prima è tra le frasi più calzanti per la giornata di oggi, mentre la seconda è il mio motto di lettrice.
«Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.» Ray Bradbury, ‘Fahrenheit 451’
«E ho scelto i libri, ho ascoltato i libri, ho seguito i libri.» Francesca Baraldi, ‘Di carne e di carta
‘».

Riesci a fare coincidere i tuoi impegni con la lettura? Hai degli orari in cui leggi oppure è più un “quando ho tempo, leggo”?

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Fonte: pinterest

«La lettura per me è indispensabile, è un hobby e molto di più: ho sempre tempo per lei.
Per una passione il tempo non si ritaglia, c’è e basta. Lo si vuole trovare: in ogni mia giornata so che dedicherò del tempo alla lettura, perché lo voglio, come coloro che quotidianamente suonano uno strumento o guardano la puntata di una serie tv. Certo, ci sono giorni in cui tra tanti impegni leggere è praticamente impossibile, ma mi bastano due righe, una vignetta, un articolo di giornale: l’importante è leggere, approfondire, assimilare un nuovo punto di vista.»

Vorresti dire qualcosa alle persone che si sono allontanate da questo mondo?

«Vorrei dire loro di non arrendersi, perché, modificando una nota frase di Alessandro Baricco, “ci sarà sempre un libro che vi chiamerà”. Avvicinatevi agli scaffali delle librerie, sfogliate i volumi che accolgono: sono sicura che, prima o poi, uno di loro vi ispirerà. E voi dategli una possibilità.»

Pensi che il mondo dovrebbe dare più importanza ai libri e alla lettura? Magari anche con dei bonus? In fin dei conti i costi di alcuni libri sono molto elevati e molte persone non acquistano anche per questo.

«Il mondo dovrebbe dare molta più importanza ai libri e a tutta la cultura, ne sono fermamente convinta. Vero, alcuni volumi costano molto, ma ce ne sono tanti che hanno un prezzo più accessibile, le case editrici organizzano spesso periodi di offerte ed esistono anche gli ebook: il modo di leggere si trova, se lo si vuole (ma è legittimo che si possa non volerlo, ognuno fa ciò che predilige).»

Cosa ne pensi dei nostri ministri e viceministri che non hanno letto un libro negli ultimi anni o che confondono Dante con Paperino?

«Si tende a pensare che i fumetti siano prodotti di una cultura inferiore o per persone frivole, ma è l’esatto contrario: un disegnatore, uno sceneggiatore e quindi un lettore di fumetti, come qualsiasi altro lettore, non avrebbe mai commesso un errore simile. Il problema effettivo che quella vicenda porta alla luce, secondo me, è l’incapacità di distinguere il volgare fiorentino, lingua in cui Dante ha scritto la sua opera, e le terzine in rima incatenata, che contraddistinguono la Divina Commedia, dalla lingua italiana e dalla rima baciata di Topolino.

Noi italiani dobbiamo assolutamente invertire la rotta della deriva culturale del nostro Paese, poiché ci incatena all’arretratezza sociale, civile e scientifica. Non è una colpa non aver letto un libro negli ultimi anni, ma non è neanche un merito, soprattutto per chi è alla guida di una nazione: perché i libri (persino i fumetti) e quindi globalmente la cultura e l’arte sono una chiave di lettura che offre freschi spunti di riflessione e permette di ideare nuove soluzioni e miglioramenti, di comprendere e accettare l’altro, di includere e di essere giusti. La cultura insegna e salva.»

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