Qualcuno insegni a Giorgia Meloni la differenza fra libertà di opinione e omofobia

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Noi ne abbiamo già parlato in altri articoli, ma forse è il momento di ribadirlo: essere omofobi non è un’opinione. Essere omofobi significa mancare di rispetto a delle persone che hanno o almeno dovrebbero avere i tuoi stessi diritti, o nel caso di Giorgia Meloni preoccuparsi degli omosessuali solo quando deve cavalcare l’onda del momento per poi andare contro il DDL Zan che potrebbe davvero fare qualcosa. Tuttavia, Alessandro Zan, non è stato in silenzio.

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Fonte: twitter

Il post di Giorgia Meloni

Non è sicuramente la prima volta che Giorgia Meloni fa questo discorso. D’altronde, la sua hit estiva, Genitore 1 Genitore 2, è basata su un suo discorso fin troppo omofobo ma che è passato in secondo piano o addirittura qualcuno ha trovato divertente ballarci e marciarci sopra solo perché era stato reso orecchiabile. Quest’ultima volta, però, la situazione è divenuta ridicola. Partiamo dal principio, leggendo il suo post su Instagram.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Giorgia Meloni (@giorgiameloni)

«Solidarietà al parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, accusato dall’Arcigay di Napoli di “vomitare odio” ed essere uno “speculatore sociale” solo per aver espresso la sua posizione sulla decisione del Governo di reintrodurre “genitore 1” e “genitore 2“», scrive. Insomma, manda la sua solidarietà al parroco omofobo allo stesso modo in cui l’ha mandata anche al medico a cui il padre ha minacciato di rompere le dita per evitare che potesse continuare con il suo sogno.

Ma poi, continua, e arriviamo alla parte peggiore del post: «È esattamente questa la censura dei tolleranti di professione, gli stessi che vorrebbero col ddl Zan introdurre un reato di opinione per punire, mettere in carcere e rieducare chi non piega la testa al pensiero unico. Una follia che continueremo a combattere perché la libertà non può essere discriminata».

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Fonte: twitter

Capite? Secondo Giorgia Meloni il DDL Zan, che vuole proteggere gli omosessuali da discriminazioni, che vuole evitare che altri muoiano o vengano picchiati solo perché qualche omofobo a caso ritiene che non sia naturale, vuole togliere la libertà di opinione. Beh, forse vuole togliere la libertà di essere omofobi. Questo sì. Ma è per caso un male cercare di eliminare dalla faccia della terra l’omofobia insieme ai crimini omofobici?

Forse la leader di Fratelli d’Italia dovrebbe scegliere da che parte stare. Perché non può dire quando vuole che «gli omosessuali in Italia non sono discriminati», poi qualche giorno dopo chiedere allo Stato di intervenire e poi comunque bocciare il DDL Zan perché poi i suoi fan che si definiscono cristiani non potrebbero più essere liberi di insultare chiunque.

La risposta di Alessandro Zan

Insomma, come si suol dire, colpita e affondata. Anche i sostenitori di Zan, o chiunque ritenga che l’omofobia sia una barbarie, hanno voluto sottolineare quando Giorgia Meloni fosse nel torto. Mara scrive: «La legge contro #omotransfobia è una legge che punisce chi picchia, maltratta, bullizza, schernisce, porta al suicidio, e molto altro, persone solo perché della comunità lgbt+ e non gli dà gli stessi diritti, come affittare una casa con il proprio compagno. Smettetela di rompere!».

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Fonte: twitter

Tuttavia, altri non sono d’accordo. Verità per il popolo scrive che «forse le vostre limitatissime menti non sono in grado di analizzare il COMPLETO quadro della situazione: sono proprio le generazioni arcobaleno ad essere le prime ad applicare una forma di discriminazione, che mira ad imporre i loro ideali sulla società».

Come al solito ognuno ha la propria opinione. Tuttavia, l’omofobia non è un’opinione. Ricordiamo questo, ricordiamolo noi, ricordiamolo a Giorgia Meloni e a tutti i suoi fan.

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