La strada per Mussolini va bene, ma per Gino Strada no: la logica di Lega e Fratelli d’Italia

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È durata poco la facciata della Lega che ha definito Gino Strada un «uomo di valore» nonostante cercando su Twitter dal profilo del leader della Lega escono fuori solo dei post negativo. Discorso diverso per il profilo di Giorgia Meloni, che un tweet d’addio al fondatore di Emergency non l’ha neanche dedicato. Tuttavia, mentre a Genova si pensa di intitolare una via o una piazza al grande chirurgo con il cuore grande, i consigliere della Lega e di Cambiamo! si sono astenuti, mentre quelli di Fratelli d’Italia sono persino usciti dall’aula al momento del voto.

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Fonte: Twitter

«Con la morte di Gino Strada, l’Italia perde un uomo di valore. La diversità delle idee politiche lascia spazio al cordoglio e alla preghiera», aveva scritto Matteo Salvini il 13 agosto sul suo profilo Twitter. Non si capacita di come salvare vite umane e dedicare la vita agli altri per il leader della Lega sia considerate idee politiche, ma da una persona che fino a qualche tempo prima lo definiva «maleducato “signor”» o addirittura che lo paragonava ai «trafficanti di esseri umani», cosa ci si poteva aspettare?

Giorgia Meloni invece sul suo profilo Twitter, in occasione della morte di Gino Strada, non scrisse neanche un tweet. Trovò il tempo per fare un post sul velocista inglese accusato di doping e sul murale di un abbraccio fra Mancini e Valli, ma non fece le condoglianze alla famiglia del medico. Almeno possiamo dire della Meloni che è coerente. Ma oggi non parliamo di questo. Parliamo di come i loro partiti, insieme a Cambiamo!, si siano astenuti dal dedicare il nome di una piazza o di una via a una persona che ha salvato tante vite.

Ricordate tutti la storia di Durigon, vero? Il segretario leghista che finalmente si è dimesso dopo aver detto che «la storia che qualcuno ha voluto anche cancellare con quel cambio di nome a quel nostro parco, che deve tornare a essere quel parco Mussolini che è sempre statoEcco, noi su questo ci siamo e vogliamo andare avanti», su una piazza dedicata ai giudici simbolo della lotta alla mafia Falcone e Borsellino. In quel caso non c’era niente di male per Lega e Fratelli d’Italia. Se si parla di Gino Strada, però, meglio astenersi.

Via o piazza per Gino Strada: Lega e Fratelli d’Italia si astengono

Il Movimento 5 Stelle ha proposto di nominare una piazza o una via a Gino Strada, medico fondatore di Emergency scomparso il 13 agosto scorso. Il documento è stato approvato dalla maggioranza, tuttavia i consiglieri di Lega e Cambiamo! si sono astenuti, mentre quelli di Fratelli d’Italia sono proprio usciti dall’aula nel momento del voto. Le solite mancanze di rispetto degne di chi in Senato continua a nominare influencer o a urlare contro chi non la pensa al loro stesso modo. Tuttavia la giunta e il sindaco individueranno comunque una piazza o una via per intitolarla al chirurgo.

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Fonte: Twitter

«Passato l’ordine del giorno del M5s per impegnare il sindaco e la giunta a intraprendere un percorso atto all’individuazione di una via o piazza della nostra città da intitolare a Gino Strada, tuttavia, anche in questa occasione, Lega e Fratelli d’Italia hanno gettato la maschera, confermando il loro fastidio per una figura che ha dedicato la vita alla difesa degli ultimi», hanno dichiarato i consigliere comunali del Movimento 5 Stelle di Genova. Insomma, si sono dimostrati all’altezza del loro partito.

Continuano poi, spiegando la loro ultima affermazione: «I consiglieri del Carroccio si sono astenuti e i meloniani sono usciti dall’aula – sottolineano dal M5s – e poiché non c’è limite al peggio, anche il sindaco Bucci ha fatto la stessa scelta esecrabile di FdI: è uscito dall’aula. Al centrodestra che ha optato per questa linea, ricordiamo che Gino Strada, tramite Emergency, ha lavorato per rendere concreto il diritto alla cura, offrendole gratuitamente a chi ne aveva bisogno in Italia e nel mondo, insegnando a tutti cosa significhi la parola umanità».

Il capogruppo della Lega del comune di Genova, Lorella Fontana, ha spiegato che «pur riconoscendo a Gino Strada l’impegno profuso a livello sociale, pensiamo che manchino i presupposti fondamentali per ottemperare a questa richiesta, come l’inosservanza delle tempistiche previste dalla normativa che prevede dieci anni dalla scomparsa, e la sua non genovesità. La pratica potrà essere valutata in futuro dalla competente commissione toponomastica». Insomma, le solite scuse.

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Fonte: Twitter

Il sindaco Marco Bucci, anche lui uscito dall’aula, ha invece spiegato che «se fossi stato presente in aula avrei votato a favore dell’ordine del giorno, come peraltro possono testimoniare i capigruppo di maggioranza con i quali mi sono confrontato nella giornata di ieri. Non c’è stata da parte mia nessuna volontà di lasciare l’aula durante la votazione dell’ordine del giorno che impegna sindaco e giunta all’intitolazione di una via o piazza della nostra città alla memoria di Gino Strada».

Ha spiegato anche il motivo della sua assenza, ovvero il dover presenziare a un «incontro urgente, importante e indifferibile. Mi rammarica il metodo con il quale i consiglieri del Movimento Cinque Stelle cerchino ogni pretesto possibile per strumentalizzare qualsiasi situazione riguardi il sindaco. Saranno smentiti nei fatti quando inviteremo i suoi esponenti all’intitolazione di una piazza o strada a Genova. Usare la memoria di Gino Strada, uomo di pace, per seminare odio è davvero offensivo per i genovesi». Giusto, meglio definirlo uomo di valore dopo aver passato gli ultimi anni a criticarlo. Molto più coerente.

Insomma, per i leghisti e per tutti coloro che hanno difeso Durigon (incluso Matteo Renzi e partito), è normale poter volere dedicare una piazza al fratello di un dittatore che ha portato tantissimi italiani alla morte, ma non lo è farlo per un uomo che ha salvato tantissime vite umane, solo perché non era genovese. I monumenti per Mussolini in tutta Italia vanno bene perché è storia, ma per Gino Strada che non li sopportava perché si sono sempre dimostrati senza mai cercare di nasconderlo dei razzisti, no. Oh darling, vorrei dire di essere sorpresa.

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