Femminicidi in aumento rispetto al 2019 e al 2020

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Il 25 novembre 2021 abbiamo più o meno fatto il punto della situazione riguardo il problema dei femminicidi in Italia, ma non è ovviamente finita lì. Solo fino a ieri delle donne sono morte perché uccise da uomini. L’ultima vittima, al momento (e non lo dico per tirare i piedi, ma semplicemente perché i dati non sono poi così incoraggianti da farci credere che oggi non ci potrebbe essere l’ennesimo femminicidio) è stata Maria Rita Conese, donna di 72 anni che è stata uccisa dal marito che era stufo della sua malattia e che quindi ha deciso di gettarla in un fiume dall’altezza di 10 metri.

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Fonte: FreePik

«È normale che i femminicidi aumentino, siamo stati chiusi in casa per due anni», scrivono alcuni. Altri invece aggiungono che «le donne sono insopportabili, quindi gli uomini raggiungono il limite della sopportazione». Insomma, il solito victim blaming, o in alcuni casi la solita ironia sui cadaveri ancora caldi di donne che magari erano davvero fastidiose (per carità, chi non lo è stando chiuso in casa 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con la stessa o le stesse persone?), ma che non meritavano di essere uccise, come nessuno merita di morire.

Se avete davanti una persona che vi sta antipatica, una persona che non sopportate più, una persona che non vi grada più come un tempo, e arrivate a pensare di ucciderla, lasciatevelo dire: il problema non è quella persona, ma siete voi che siete degli psicopatici e anche degli assassini che hanno bisogno non solo di cure psichiatriche ma forse anche di un viaggio di sola andata in un carcere. Se quando leggete che i femminicidi sono aumentati nel 2021 cercate una scusa per giustificare degli assassini, non siete poi così diversi da loro.

Fatta questa premessa un po’ rabbiosa nei confronti non solo dei “maschi bianchi etero e cisgender” (per l’amor del cielo, è una generalizzazione, non indignatevi, lo so che tu che stai leggendo quest’articolo non faresti mai del male a una donna e sei superiore a tutte quelle belve) ma anche di molte donnucole che per qualche motivo (forse sono delle pick me girl inconsapevoli?) cercano in tutti i modi di affibbiare la colpa dei femminicidi alle stesse donne e soprattutto nei confronti dei giornali che fin troppe volte fanno passare l’uomo come un angelo che ha perso la pazienza, prendiamo in mano i dati.

Femminicidi nel 2021: in aumento rispetto agli anni precedenti

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Fonte: FreePik

I dati condivisi dalla Polizia Criminale e pubblicati sul sito del Viminale in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, parlano fin troppo chiaro. Su un totale di 263 omicidi volontari compiuti in Italia dal 1° gennaio 2021 al 21 novembre 2021, il 35% (quindi 93) sono femminicidi. “Ma è sempre un omicidio, non è un femminicidio“. Apriamo quest’altra parentesi per chi ancora non ne conosce la differenza. Se un giorno decidi di uccidere una persona a caso che incontri per strada, e per casualità è una donna, quello è un omicidio. Se invece decidi di uccidere la tua fidanzata perché vuole lasciarti, quello è un femminicidio.

Tutti i dati condivisi sono allarmanti e ci fanno pensare molto. Le denunce per revenge porn sono aumentate di quasi il 50%, e la maggior parte delle denunce (il 73%) è da parte di donne (potrebbe interessarvi anche: Telegram: tiriamo le somme sul revenge porn). Le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare salgono del 10%. Le violenze di deformazione dell’aspetto fisico, in particolare del viso, aumentano del 35%. I femminicidi, invece, sono registrati con un +8%. Di questi 93, 63 sono per mano di un partner o ex partner.

Di 116 donne uccise nel 2021, 100 sono state uccise in ambito familiare o affettivo, 68 per via di un partner o di un ex. Il 12% di loro aveva denunciato, che è comunque un numero molto basso e allarmante perché ci porta a chiederci: perché le donne non denunciano? In realtà noi questa domanda ce la siamo già posta (ci dicono di denunciare ma non ci proteggono), e siamo giunti alla soluzione che semplicemente molte non denunciano perché sono consapevoli che non cambierebbe molto, e la testimonianza è quel 12% che è stata comunque uccisa. Resta comunque il fatto che denunciare è importante, o almeno chiedere aiuto a qualcuno.

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Fonte: FreePik

«C’è stata una lieve crescita dei reati rispetto al 2020», ha detto il prefetto Vittorio Rizzi, vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore centrale della polizia criminale, «che era stato caratterizzato dal lockdown e dalle pesanti restrizioni nella circolazione, ma nel 2021 ci siamo comunque attestati su livelli generali più bassi del periodo pre-pandemia». Tra l’altro, rispetto al 2019 gli omicidi in generale sono diminuiti, ma quelli nei confronti delle donne, quindi i femminicidi, sono aumentati.

A dicembre il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica, firmate da tutte le ministre del governo: Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia , Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Fabiana Dadone ed Erika Stefani. Con questa legge, non servirà più una denuncia per far sì che i magistrati possano agire verso dei reati di violenza domestica. Speriamo che il 2022 ci regali non dico meno femminicidi, ma almeno più umanità.

Sei vittima di violenza o stalking? Chiama il numero gratuito antiviolenza 1522 da rete fissa o mobile, troverai il sostegno di cui hai bisogno! Il servizio è promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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