Fedez è pronto a entrare in politica?

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Davvero Fedez sta per scendere in politica? Forse sì, forse no, e chi lo sa. Sappiamo però che letteralmente chiunque può farlo e che di persone peggiori di un rapper ne abbiamo avute e ne abbiamo ancora (basti vedere letteralmente tutti gli arresti per mafia nel partito della donna, madre e cristiana), per cui chissà. Ma da dove è nata questa notizia che non è ancora né smentita né confermata (e che tra l’altro potrebbe anche essere una trovata marketing per l’uscita di The Ferragnez o anche per l’album in uscita il 26 novembre, sebbene comunque la royal family italiana di tutto ha bisogno che di altra pubblicità)?

Tutto è partito da quando il Corriere della Sera ha fatto sapere che l’azienda del rapper (la ZDF Srl) ha acquistato il dominio fedezelezioni2023 e, considerando come il suo nome sia sempre o quasi sulla bocca dei politici, non stupirebbe più di tanto la sua ascesa nel mondo della politica. Poi ovviamente bisognerà vedere se sarà solo un Kanye West o se riuscirà a raggiungere il suo obiettivo (considerati i tanti followers tra cui anche tantissimi adolescenti pronti al voto, non ci stupirebbe neanche troppo un’eventuale vittoria).

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Pensate infatti che secondo un sondaggio realizzato la scorsa primavera dall’istituto Swg, se Fedez dovesse decidere di candidarsi alle prossime elezioni, il 27% dei ragazzi della Generazione Z (quindi quelli nati dal 1997 al 2012), lo voterebbe. E anche una piccola percentuale di Millenials (1981-1996) lo prenderebbe in considerazione. Quindi quello di cui siamo sicuri è che i politici attuali non dovrebbero minimamente sottovalutarlo.

L’Adnkronos ha poi riportato la conferma di uno degli It manager dell’azienda, che ha affermato che «dalla società Zdf mi è arrivata via mail una richiesta di attivare questo dominio in data odierna», resta solo da capire se è una trovata di marketing (insomma, ce ne sono cose da promuovere in questo periodo) oppure se ha davvero queste intenzioni. Quello che sappiamo è che adesso Fedez è sulla bocca di tutti e soprattutto dei politici che hanno espresso il proprio dissenso.

C’è comunque da dire che se il rapper decidesse davvero di entrare nel mondo della politica, adesso i politici non sembrerebbero più dei pagliacci a chiedere un confronto con Fedez o a nominarlo continuamente come se fosse una divinità, poiché un conto è chiedere un confronto con un collega, un altro con un rapper o un influencer che, sinceramente, non deve a loro nulla. Se lo vedessero come un politico, invece, il discorso cambierebbe sicuramente e sarebbe legittimo cercare una discussione, speriamo pacifica.

Intanto Matteo Salvini lancia già la frecciatina al futuro politico: «Fedez in politica? È il bello della Democrazia, presenti le sue idee e poi decideranno i cittadini. Mi piacerebbe un confronto con lui sull’Italia che verrà, gliel’ho già proposto in passato senza avere risposta, io sono sempre disponibile». Ed eccolo che piagnucola perché il suo idolo non ha accettato di avere un confronto con lui. Tra l’altro basta leggere i commenti sotto a questo post per comprendere come l’era del Capitano stia per finire.

Anche un collega di Salvini, Angelo Ciocca, esprime già il suo dissenso (o la sua paura?) nei confronti di un eventuale Fedez in politica: «Ci mancava solo Fedez in politica…», scrive su Twitter. In effetti dopo il ministro dell’Interno al Papeete con mojito, ne avevamo già abbastanza. Che poi, se ci pensate, il rapper è sposato e ha avuto figli all’interno del matrimonio. Salvini è divorziato, fidanzato con una ragazza più giovane di vent’anni e ha avuto figli fuori dal matrimonio. È più cattolico Fedez di Salvini stesso (si fa per dire, non prendetemi sul serio).

Anche Elio Vito, di Forza Italia, che ha si è fatto distinguere per la sua posizione pro al DDL Zan e per aver mantenuto la parola quando il suo partito non ha votato a favore del decreto di legge contro l’omotransfobia, ha parlato di questo sul suo profilo Twitter con delle possibili reazioni dei leader politici:

Vincenzo Cosenza, esperto di marketing & technology e CMO di buzzoole, ha scritto sul suo profilo Twitter che «Quella di Fedez – che ha registrato il dominio fedezelezioni2023 – è ovviamente una classica azione di marketing per promuovere l’LP. Lui continuerà a discutere di temi socio-politici e a far pressione sul legislatore (quel sito potrebbe diventare il suo cahier de doleance)». In ogni caso, staremo a vedere. Il rapper non ne ha ancora parlato, ma a questo punto è questione di ore, o giorni.

Fedez in politica: che ne pensa il web

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Il web è ovviamente diviso. Sotto il tweet di Elio Vito si legge un tweet positivo nei confronti di un eventuale Fedez in politica da parte dei giovani, «perché nonostante Fedez non abbia le competenze (come la maggior parte delle persone elette) non potrà mai fare peggio di quello che succede oggi. Almeno Fedez ha una visione progressista e internazionale». Tuttavia un altro utente gli risponde che «lo dicevamo anche di Grillo Dibba Dimaio e compagnia… e poi abbiamo visto che le competenze a qualcosa servono». Molti invece la buttano sul ridere, o sugli insulti (indovinate chi):

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