Fedez, la Rai non continua con la denuncia di diffamazione dopo il Concertone del Primo Maggio

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Ricordiamo tutti cosa è successo il Primo Maggio 2021, quando Fedez ha deciso di salire sull’iconico palco del Concertone e fare un discorso che non solo denunciava tantissimi leader della Lega che hanno scritto frasi omofobiche continuando a marciare nel partito come nulla fosse, ma anche la Rai che, prima di salire sul palco, aveva tentato di convincerlo a non pronunciare quelle parole perché non c’era diritto di contraddittorio (poi la stessa Rai ha fatto fare un discorso a Pio e Amedeo su come la Rai non censura mentre Fedez non era presente, ma questa è un’altra storia).

L’avventura dell’influencer e rapper poi non finì lì, perché la Rai decise di negare tutto ciò che Fedez aveva detto sul palco sul loro conto e quindi lui che ha fatto? Ha pubblicato la registrazione della chiamata in cui si notava come effettivamente il più grande polo televisivo in Italia abbia cercato di censurare (sebbene la censura in Italia sia stata abolita, pensate un po’). Insomma, in quel periodo la Rai non ha proprio passato un bel periodo, così come la Lega di Matteo Salvini che si è trovata un rapper a leggere le cose che loro avevano scritto su Facebook o detto in discorsi.

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«È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica», aveva raccontato su Instagram il cantante e influencer prima del concerto. «Approvazione purtroppo che non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi e di edulcorare il contenuto», ha continuato. Noi ancora non avevamo idea di quale fosse il suo discorso, di cosa la Rai avrebbe voluto censurare. Ma per fortuna esiste l’art.21 della Costituzione, e chissà perché Matteo Salvini se lo dimentica sempre (anche quando blocca chiunque non la pensi come lui).

«Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamenteCome ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio». La Lega, sapendo di avere un po’ di questioni in sospeso con il cantante (e non solo, ha anche abbastanza scheletri nell’armadio e adesso ci si aggiunge anche quello di Morisi), lanciò un comunicato ancora prima che Fedez sganciasse la bomba.

«Se Fedez userà ai fini personali il concerto del Primo Maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento». Fedez allora ha chiesto ai suoi followers e a chiunque guardi le sue storie se non fosse possibile, per un artista, «esprimere liberamente le sue idee sopra un palco» o se dovesse «prima passare al vaglio della politica». Beh no, non siamo più nel fascismo. Un artista deve esprimersi come meglio crede, a prescindere dal partito in cui crede.

Arriva poi anche la smentita dalla Rai: «È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta». Peccato che Fedez avesse registrato la chiamata e l’abbia pubblicata dopo il concerto, giusto per mettere una ciliegina sulla torta.

Riguardo al discorso, comunque, appena salito sul palco ha affermato che «quando sono salito su questo palco mi hanno chiesto: dimmi la tua prima volta. Ed effettivamente oggi è stata la mia prima volta… la prima volta che mi è successo di inviare il testo di un mio intervento che doveva essere messo al vaglio per approvazione da parte della politica». Spiegò poi che gli era stato chiesto di censurare i nomi ed edulcorarne il contenuto. Lui decise comunque di non farlo, di lottare e ottenere il permesso di esprimersi liberamente, accettando tutte le conseguenze. La conseguenza è stata una querela dalla Rai, che però adesso è stata ritirata.

La Rai ritira la denuncia per diffamazione contro Fedez

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La Rai ha deciso di ritirare la denuncia per diffamazione nei confronti di Fedez in merito a ciò che aveva detto al Concertone del Primo Maggio, ovvero l’accusa di censura nei loro confronti. A far sapere questa notizia è l’Adnkronos, che ne sono venuti a conoscenza tramite «fonti qualificate». La testata fa anche sapere che «questo spiegherebbe facilmente la scelta di Fabio Fazio di invitare il cantante a ‘Che tempo che fa’ su Rai3 domenica prossima per la prima puntata del programma».

La denuncia risale al 24 maggio, quando Massimiliano Capitanio, deputato della Lega e capogruppo in vigilanza Rai, aveva affermato che «la Rai ha conferito mandato ai propri legali di procedere in sede penale nei confronti di Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez», questo «in relazione all’illecita diffusione dei contenuti dell’audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente avvenuti in occasione del concerto del Primo maggio».

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Aveva anche aggiunto che «si tratta di un atto dovuto e doveroso. Su temi fondanti della nostra democrazia, come la libertà di espressione e il rispetto della persona, non è possibile scherzare né tantomeno organizzare show per un pugno di like. Noi speriamo solamente che emerga la verità, on abbiamo sete di vendetta e ci siamo già dichiarati disponibili ad accogliere la richiesta di Fedez di venire in audizione in Vigilanza. Quella sera sono state fatte e dette cose troppo gravi, sarebbe offensivo del nostro ruolo fare finta di niente».

Fedez rispose dicendo di essere «orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte. Mi assumo le responsabilità di ciò che ho detto e ho fatto e quindi affronto le conseguenze». Adesso, invece, gioisce. Nelle sue storie posta lo screen di un articolo di “La Repubblica” e scrive “Ops”, ricordando anche come abbia rifiutato l’audizione in Commissione di Vigilanza Rai rispondendo con tre emoji dei pagliacci. Ricorda poi che, di querele, «ne restano mille». Ma comunque, almeno, è riuscito a vincere quella forse più grave. Adesso aspettiamo di vederlo insieme a Fabio Fazio su Rai3!

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