Fate The Winx Saga, recensione nuova serie di Netflix

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Ormai tutti ne hanno parlato per tutto oggi: Fate The Winx Saga è uscito ufficialmente su Netflix e finalmente abbiamo potuto vederlo e giudicarlo. Io, personalmente, ho visto un episodio dopo l’altro, sebbene all’inizio mi abbia fatto indignare e non poco. Quello che ho compreso è che, se dovesse solo ispirarsi alle Winx, va discretamente bene, tuttavia, se dovesse essere un remake, va male, a tratti malissimo. Ecco la nostra recensione.

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Fonte: twitter

Come abbiamo fatto anche per altre recensioni, faremo una parte spoiler free in modo che possa leggerla anche chi ancora non ha deciso di vedere la serie tv, e poi faremo quella con gli spoiler, più dettagliata, giusto per scambiarci qualche opinione insieme e comprendere se abbiamo pensato tutti le stesse cose. Facciamo prima una piccola premessa sulla serie, sebbene ne abbiamo già parlato quando era uscita la notizia che quando, qualche giorno fa, abbiamo visto il trailer.

Da quando abbiamo avuto la notizia di Fate The Winx Saga, ha creato diverso scalpore, più che altro per i personaggi e per il casting. Non sono state rispettate le nazionalità e non c’erano tutte le Winx. Tuttavia, guardando poi la serie, ci rendiamo conto che neanche i caratteri, i poteri, le storie sono rispettate. In molte sono rimaste deluse sin dal trailer, poiché sembrava la tipica americanata, una sorta di mix di Shadowhunters, Le terrificanti avventure di Sabrina e Riverdale.

Ovviamente non ci sarà bisogno di scrivere e leggere una trama delle Winx perché, insomma, sono le Winx, tuttavia, per chi si fosse perso una grande parte d’infanzia: le Winx sono un gruppo di ragazze dotate di poteri magici, ognuna con un elemento della natura (e non solo). Le fatine si trovano però ad affrontare misteri e tante avventure per riuscire a scoprire la verità sulle origini di Bloom, che da sempre è stata all’oscuro dei suoi poteri magici.

Fate: The Winx Saga, recensione spoiler free

Partiamo subito con la recensione spoiler free. Dal punto di vista di trama e di personaggi, se visti separati dalle Winx che conoscevano, Fate: The Winx Saga non è poi così male. O meglio, è la tipica americanata, il teen drama che agli adolescenti piace tanto: ci sono i drammi d’amore, c’è la gelosia, ci sono le amiche inseparabili, con un tocco di magia che non fa mai male. Se visto però come il remake dell’orgoglio italiano, insomma, non è come ci aspettavano.

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Fonte: twitter

Dobbiamo ricordare che, nel 2004, nessuno si aspettava il grandissimo successo mondiale che poi avrebbero ottenuto le Winx, nessuno, in quegli anni, avrebbe potuto immaginare che Fate The Winx Saga sarebbe mai esistita, che le sei fatine sarebbero divenute una live action. Tuttavia, questa sarebbe stata per l’Italia l’opportunità di portare in scena qualcosa che non sarebbe stato droga, mafia e mandolino, e invece si è dimostrata essere solo un’americanata.

In Fate The Winx Saga troviamo dei personaggi che pensavamo di conoscere ma che sono completamente cambiati. Troviamo una Flora che invece è Terra (che a quanto pare è la cugina di Flora ma allora perché non l’hanno semplicemente chiamata Flora?), troviamo Musa che però non ha il potere della musica, troviamo Stella che sembra la Regina George della scuola, troviamo Aisha che, non lo so, è secchiona, troviamo Bloom che, forse, è l’unica simile alla serie.

Partendo dal primo episodio di Fate The Winx Saga, proprio dai primi minuti, senza spoilerare ovviamente nulla, la serie mi ha fatto storcere il naso. Sarà che ero abituata alle dolci e innocenti fatine e vederle catapultate nel mondo dell’adolescenza con Instagram e discorsi che farebbe un’adolescente del 2021, ma alcuni dialoghi in Fate The Winx Saga li ho trovati abbastanza… cringe. Ma, come ho detto, potrei semplicemente essere influenzata dal fatto che il cartone lo guardavo ogni mattina prima di andare alla scuola materna.

E questo fa anche comprendere che, mentre le Winx che conoscevamo erano indirizzate a un pubblico di bambine, Fate The Winx Saga mira alla fascia adolescenziale o proprio adulta. Una cosa, però, è rimasta: la morale dell’amicizia. Se tu lo vuoi, tu lo sarai, una di noi, Winx, la tua mano nella mia più forza ci darà, con lo sguardo vinceremo insieme, era l’inizio della sigla ma potrebbe essere riutilizzata anche per Fate The Winx Saga.

Conclusione finale della parte spoiler free: Fate The Winx Saga è una di quelle serie che guardi giusto per, senza alcun impegno. Io ho guardato un episodio dopo l’altro perché, in fin dei conti, sei curiosa di sapere cosa succederà, chi dice la verità, quali sono le origini di Bloom, tuttavia è pure sempre un teen drama e, in quanto tale, non porta ad avere aspettative troppo alte.

Fate The Winx Saga, recensione SPOILER ALERT

E ora, iniziamo con la nostra recensione seria. Non scherzo quando dico di esser rimasta traumatizzata dal sentire, nelle Winx, discorsi sul sesso anale, Specialisti che fumano erba, Winx ubriache e Flora/Terra che prepara dei biscotti alla marjuana. Io davvero non me la sarei mai aspettato. Immaginate la parte di me che, non appena aveva sentito la notizia di Fate The Winx Saga, si era aspettata ali colorate e brillanti ovunque quando ha sentito Riven parlare di sesso anale.

E ora parliamo proprio del Riven in Fate The Winx Saga. Forse lui è stato l’unica certezza di questa serie. Riven, come anche nel cartone, è il ragazzo ribelle, ma in Fate è anche il tossichello che tanto piace alle adolescenti (perché, si sa, ormai il principe azzurro è passato di moda). Probabilmente il fatto che sia passato dalla parte dei cattivi è anche una citazione al cartone poiché, se ricordate, ebbe una sorta di storia con Darcy della Trix.

E a proposito delle Trix… Dobbiamo esprimerci? Possiamo anche fare finta che Bellatrix ci vada bene, che sia un villain apprezzabile, carismatico, ribelle, ma dove sono Icy, Darcy e Stormy? E soprattutto: chi sono i bruciati? O meglio, sì, lo sappiamo chi sono, la vera domanda è perché? Ci sono così tanti nemici nelle Winx e loro sono andati a prendere una cosa simile a The Maze Runner.

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Fonte: twitter

Poi, noi parliamo tanto dell’assenza di Tecna e di Flora modificata in Fate The Winx Saga, ma dove diamine sono gli altri Specialisti? Abbiamo Sky e Riven, ma tutti gli altri? Forse dobbiamo sperare nelle prossime stagioni. Chissà che non avremo persino Tecna. E, citando le Winx, perché diamine Musa non è la fata della musica ma è un’empatica? Cioè, personalmente a me il personaggio di Musa è piaciuto molto, tuttavia… non è Musa.

E poi… Stella. Stella odiosa, antipatica, cattiva nei confronti di Bloom? E soprattutto: fidanzata con Sky! Cosa? COSA? Dov’è Brandon e perché lui e Sky non si erano scambiati? Ci hanno tolto tutto il bello. Da quel che ho capito, poi, le ali potremmo vederle magari nelle prossime stagioni, e speriamo che siano più simili, in qualche modo, al cartone che tanto ci è piaciuto.

Tutto sommato, comunque, è una serie tv da vedere, senza però le aspettative di vedere le Winx, ma solo con l’aspettativa che si ha quando si sta per iniziare un teen drama americano. È da vedere come The Kissing Booth o Shadowhunters. Diciamo che Netflix ha preferito rendere americano e più adatto al suo pubblico un cartone italiano e questo non è per forza un male. Tuttavia, a noi mancano le nostre Winx.

A voi, Fate The Winx Saga, è piaciuto? O avreste cambiato qualcosa?

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