Le fake news su Facebook hanno 6 volte più interazioni delle notizie certificate

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Uno studio sul comportamento degli utenti di Facebook nel periodo delle elezioni del 2020, condiviso dal Washington Post, ha dimostrato che durante i mesi che vanno da agosto 2020 a gennaio 2021 è aumentato il numero di interazioni e condivisioni di fake news sul social network di Mark Zuckerberg, che più volte ha detto di lottare per eliminare completamente queste dalla propria piattaforma, ma sembra che sia una lotta fin troppo difficile, poiché i risultati dimostrano che sono 6 volte maggiori le condivisioni di fake news.

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Fonte: Pinterest

Internet, i social, sono delle piattaforme che hanno completamente cambiato il nostro modo di vivere e di leggere la notizia. Titoli clickbait creati solo per far aprire un link a un utente, oppure titoli sconvolgenti che sembrano spiegare tutto, ma di farlo nel modo sbagliato. Soprattutto con l’era Covid-19, le fake news sono solamente aumentate e spesso sono condivise proprio da pagine di politici. Non per niente Matteo Salvini, con Donald Trump e Bolsonaro, è uno dei tre leader dell’era Covid-19 che scrive più notizie false sulle proprie pagine.

Tuttavia, molte volte i social riescono a combattere queste notizie. Pensiamo a Twitter che aveva addirittura messo una targhetta sotto ogni tweet di Donald Trump, oppure Instagram che ne inserisce una ogni qualvolta qualcuno scrive “vaccino” o “Covid-19”, principalmente perché sono degli argomenti che vanno affrontati solamente da persone che realmente sono esperte a riguardo, che hanno studiato e che quindi possono permettersi di parlare a riguardo. Zuckerberg affermò:

«Oggi abbiamo aggiornato le nostre policy in merito all’hate speech. Da tempo eliminiamo i post che esaltano i crimini d’odio e gli omicidi di massa, incluso l’Olocausto. Ma con l’aumento della violenza anti-semita estenderemo la nostra policy fino a proibire anche ogni contenuto che neghi o distorca l’Olocausto. Se le persone cercheranno ‘Olocausto’ su Facebook, verranno reindirizzate a fonti autorevoli per ottenere informazioni accurate.

Ho faticato a lungo con la tensione tra il sostenere la libertà di espressione e i danni causati dal minimizzare o negare gli orrori dell’Olocausto. Il mio pensiero si è evoluto quando ho visto i dati che mostrano un incremento della violenza anti-semita, così anche le nostre policy sull’hate speech. Tracciare le giuste linee tra ciò che è o non è accettabile non è semplice, ma vista la situazione attuale del mondo, credo che questo sia il giusto equilibrio.»

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Fonte: Pinterest

Proprio in questi giorni Salvini, colui che più ha parlato di vaccini, mascherine, di aprire o non riaprire durante la pandemia, ha affermato che «le varianti» sono «come reazione al vaccino», e pensate che proprio gli esperti lo hanno incitato a parlare solo di quel che sa. Quindi forse dovrebbe riprendere a parlare di cibo, sagre di cibo, foto della figlia mentre dice di non coinvolgere i bambini nella politica, magari anche qualche mojito, giusto per ricordare i tempi d’oro. Ma mettiamo da parte il leader della Lega e torniamo a parlare dello studio.

Lo studio che dimostra che le fake news creano più interazioni su Facebook

Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università di New York e dell’Université Grenoble Alpes in Francia che hanno preso in analisi il comportamento degli utenti di Facebook nei mesi precedenti e successivi alle elezioni, ovvero da agosto 2020 e gennaio 2021. Infatti, le solite pagine popolari per diffondere fake news, hanno ottenuto sei volte più likes, condivisioni e interazioni sui propri profili.

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Fonte: Pinterest

Rebekah Tromble, direttrice dell’Istituto per i dati, Democrazia e politica alla George Washington University, ha detto che questo studio «aiuta ad aggiungere al crescente corpo di prove che, nonostante una varietà di sforzi per combatterla, la disinformazione ha trovato una casa confortevole – e un pubblico che interagisce – su Facebook». La piattaforma in tutta risposta ha affermato che questo studio ha misurato il numero delle persone che interagiscono con i contenuti, ma non è una misura effettiva del numero di persone che lo visualizzano, poiché non è visualizzabile pubblicamente.

Joe Osborne, portavoce di Facebook, ha detto invece che «questo report prende in considerazione principalmente il modo in cui le persone interagiscono con i contenuti, il che non dovrebbe essere confuso con il modo in cui queste lo vedono all’effettivo su Facebook. Quando guardi ai contenuti che raggiungono più utenti su Facebook, non è quello che questo studio suggerisce». D’altronde lo abbiamo visto anche nel film “The Social Dilemma” come lavorano i social e soprattutto le fake news, per questo non dovremmo stupirci troppo.

Tra l’altro, questo studio ha anche certificato come l’aumento di fake news sia politicamente neutrale, nel senso che ci sono fake news su pagine di destra come su pagine di sinistra, tuttavia l’estrema destra e la destra hanno una propensione molto maggiore nella condivisione di queste notizie false. Rafael Rivero, co-fondatore e presidente di Occupy Democrats, ha detto che «a volte sbagliamo le piccole cose – e subito correggiamo – ma non inganneremmo mai deliberatamente i nostri lettori».

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