Elezioni 2021: exit poll e affluenza

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Queste elezioni sono state un po’ una delusione, non tanto per gli exit poll (anche perché, per molte città, come al solito bisognava votare il meno peggio), quanto per l’affluenza. Nell’era Covid-19 sentiamo sempre lamentele, sentiamo gente parlare ad occhio di dittatura, e poi in pochissimi si presentano ai seggi elettorali per provare a cambiare la propria vita. Perché ricordate che ogni volta che andate a votare, non lo fate per fare un favore al politico che vi piace di più, ma lo fate per voi. E ogni volta che non andate a votare, non fate un dispetto al politico che non vi piace, ma solo a voi stessi.

E quindi ci siamo. Le urne delle elezioni del 2021 sono ufficialmente chiusi dalle 15. Dopo una lunga campagna elettorale, dopo scandali che hanno colpito particolarmente la destra, dopo opinioni da parte di fratelli di giudici uccisi dalla mafia, le elezioni sono arrivate e in pochissimo tempo sono anche finite. Se ve lo foste perso, infatti, abbiamo iniziato da Salvatore Borsellino che ha chiesto di votare de Magistris dando dei mafiosi a tutti gli altri candidati (spoiler: non lo hanno ascoltato). «O si vota Luigi de Magistris o la ‘ndrangheta, perché nelle altre liste c’è di tutto. Ci sono ‘ndranghetisti, ci sono ex ‘ndranghetisti, c’è gente che favorisce la ‘ndrangheta», aveva detto.

Poi insomma, arriviamo al caso Morisi che ha colpito la Lega di Salvini che si è trovata a dover difendere persino quello che per anni è stato la sua voce, che per anni ha umiliato tantissime persone. I media hanno ovviamente dato tanto rilievo a questo caso, tanto che Salvini ha preteso le scuse (che ovviamente non sono arrivate). Per chi non ne fosse a conoscenza, per il leader della Lega Morisi è solo un «amico» che «sbaglia e commette un errore che non ti aspetti». Eppure non ha avuto la stessa solidarietà per Stefano Cucchi, né ha chiesto scusa alla sorella quando, come evidente, è venuto fuori che non fosse morto per droga.

E non pensate che Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni sia uscita pulita dalla campagna elettorale. Ci ha pensato un’inchiesta di Fanpage, una semplice prima puntata, a rovinare tutti i suoi piani. Ebbene, con la sorpresa di tutti, Fratelli d’Italia ha al suo interno dei fascisti e dei razzisti. Siamo sorpresi? No, noi no. Giorgia Meloni invece è caduta dalle nuvole e sebbene nel video fosse ben evidente, ha chiesto gli altri 100 minuti di registrazione perché per lei quello era solo un modo per sabotare il suo partito alle elezioni. Ma magari, il problema è che i fascisti sono fin troppi.

In ogni caso, sono ormai le 18 e cominciano ad avere gli exit poll e a farci un’idea di chi governerà sulle città che sono andate al voto, speriamo che riescano a essere sempre migliori di chi li ha preceduti. Non per il bene del partito, ma per il bene di tutti i cittadini che hanno dato fiducia, e anche di quelli che non l’hanno data. Vediamo anche quanto ha fatto pena l’affluenza in queste elezioni.

Exit poll elezioni 2021

Al momento il centrosinistra è in netto vantaggio nella gran parte delle regioni, probabilmente questo è anche il risultato degli ultimi eventi che hanno colpito i principali partiti di destra. La Lega infatti ha perso voti un po’ ovunque e siamo tanto curiosi di scoprire a chi Salvini darà la colpa. Ai meridionali? Agli extracomunitari? Al Covid19? Al governo? Dai Matteo, facci sognare. Intanto comunque vediamo i vari dati (ultimo aggiornamento ore 18, fonte: Swg per La7).

  • Roma: gli exit poll delle comunali mostrano in vantaggio il candidato Enrico Michetti (centrodestra) che raggiunge una percentuale del 31.8%. Seguito da Roberto Gualtieri 24.1%, Virginia Raggi al 21.1% e Carlo Calenda con 18%.
  • Milano: il candidato alle comunali di Milano Giuseppe Sala (centrosinistra) raggiunge una percentuale di 58,2 seguito da Luca Bernardo (centrodestra) con 30.7.
  • Bologna: alle comunali a Bologna gli exit poll proclamano con un netto vantaggio il candidato Matteo Lepore (centrosinistra) che raggiunge una forchetta del 62, seguito da Fabio Battistini (centrodestra) con il 28.
  • Napoli: alle comunali a Napoli il candidato Gaetano Manfredi (centrosinistra e M5s) raggiunge tra il 60.9 e il 64.9 di voti, seguito da Catello Maresca (centrodestra) con il 15-19. Seguono Antonio Bassolino (8.4-12.4%).
  • Torino: alle comunali a Torino gli exit poll mostrano che Stefano Lo Russo (centrosinistra) ha raggiunto il 40,6-444.6%. seguito da Paolo Damilano (centrodestra) con il 36-40%.
  • Calabria: in Calabria, dove si vota per le regionali in seguito alla morte della Presidente, il candidato Roberto Occhiuto (centrodestra) raggiunge una forchetta del 56-60, seguito da Amalia Cecilia Bruni (centrosinistra) con il 24.6-28.6; al terzo posto Luigi de Magistris con 11.7-15.7%.
  • Trieste: alle comunali a Trieste il candidato Roberto Dipiazza (centrodestra) raggiunge una forchetta del 42,4-46,4. seguito da Francesco Russo (centrosinistra) con il 30.1-34.1%.
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Fonte: YouTrend
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Fonte: YouTrend
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Fonte: YouTrend

Vi ricordiamo intanto che in Sicilia e in Sardegna si voterà il 10 e l’11 ottobre, mentre in Trentino il 10. Un eventuale ballottaggio sarà domenica e lunedì 24 e 25, e domenica 24. Il 7 novembre invece andranno al voto i 15 comuni che sono stati sciolti per mafia, ovvero Siderno, Careri, Delianuova, Palizzi e Stilo nel reggino, Casabona e Crucoli nel crotonese, Arzano nel napoletano, Cerignola nel foggiano, mentre in Sicilia urne aperte a San Biagio Platani (Agrigento), San Cataldo (Caltanissetta), Mistretta (Messina), San Cipirello (Palermo), Vittoria (Ragusa) e Pachino (Siracusa).

In autunno invece le amministrative nei Comuni delle regioni a statuto ordinario si terranno a Orta di Atella (Caserta), Manfredonia (Foggia), Carmiano (Lecce), Scanzano Jonico (Matera), nonché Africo, San Giorgio Morgeto e Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria. Se dovesse esserci un turno di ballottaggio, la data fissata è il 21 novembre 2021, ma speriamo che tutti abbiano le idee chiare e, soprattutto, che tutti vadano a votare.

Il problema dell’affluenza

Come scritto all’inizio dell’articolo, c’è stato un grandissimo calo di votanti, circa il 54,69% per il momento, questo significa che un elettore su due non ha fatto il suo dovere. Negli ultimi dieci anni è stata l’affluenza minore, seguita dal 2017 in cui andarono a votare 60,07% delle persone che ne hanno il diritto, mentre lo scorso anno eravamo arrivati al 65,62%, mentre nel 2019 al 67,68%. Siamo però felici di vedere i 136mila diciottenni che sono andati a votare per la prima volta.

A riguardo Matteo Salvini, al TG1, ha affermato di essere «contento di essere il primo a commentare, sono abituato a metterci la faccia e non a dare colpe agli altri. Il primo commento è sull’affluenza: la maggior parte non ha votato. È per me e tutti un’autocritica. Occorre essere più concreti sulla vita reale. Non possiamo perdere tempo su vicende private». Ha anche commentato i suoi candidati: «Abbiamo scelto i migliori candidati possibili, non criticherò nessuno, ma il voto di continuità nelle città e il non voto ci dice che abbiamo fatto tardi nella loro scelta».

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