Evasione fiscale in Italia: quanto ci perdiamo?

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Oggi parleremo di un problema molto sottovalutato in Italia, nonostante le conseguenze negative che subiamo giorno per giorno indirettamente ai nostri interessi, ovvero dell’evasione fiscale.

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Fonte: Treccani

Partiamo dal presupposto che lo Stato raccoglie dei “tributi” dai propri cittadini, in maniera proporzionale alle proprie dichiarazioni dei redditi, fornendo in cambio determinati servizi detti pubblici, utili allo svolgimento delle nostre attività quotidiane. Argomento interessante su cui riflettere considerando il fatto che tutti noi ormai siamo così abituati a usufruirne, senza renderci conto di tutto il meccanismo oneroso che vi è dietro; basti pensare a servizi come istruzione, sanità, sicurezza pubblica, pensioni, infrastrutture, ovvero strade, acquedotti, ponti, ecc.

 

Purtroppo per noi, però, non tutti pagano questi tributi allo Stato, cercando dei metodi per evadere e quindi intascare più denaro “a nero“. Penso di poter affermare che tutti noi, almeno una volta, anche inconsciamente o in buona fede, abbiamo contribuito al progredire del fenomeno dell’evasione fiscale. Potrei prendere come esempio tipico il solito scontrino che accettavamo di non fare o di fare con un importo inferiore al quanto pagato; ovviamente il totale dell’evasione fiscale non è fatto solo di questi gesti, ma è causato principalmente da imprese e autonomi con fatturati elevati, che insieme, vanno a creare cifre altissime.

L’evasione fiscale in Italia

L’evasione fiscale annua in Italia ammonta a circa 100 miliardi di euro ormai, e questo valore si mantiene abbastanza costante da qualche anno; evasione composta da circa 35 miliardi di IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), 33 miliardi di IRPEF (Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche), 8 miliardi di IRES (Imposta sul Reddito delle Società), 8 miliardi di IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), circa 5 miliardi di IMU (Imposta Municipale propria), e altri ancora (fonte: ilsole24ore). Cifre da capogiro, basti pensare che in un anno ci sono circa 31 milioni di secondi, e ciò vuol dire che si evadono circa 3100 euro al secondo, un salario mensile lordo medio-alto al secondo, soldi che finiscono in tasca a qualcun altro e non allo Stato.

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Fonte: MBNews

Ma non è finita qui, perché si sa che ci sono delle autorità specializzate nella riscossione di questi soldi evasi, ma spesso non si riescono a riscuotere in maniera totale le somme, che non fanno altro che accumularsi nel tempo e andare in prescrizione (dopo tot. anni non vi è più l’obbligo di pagarle e le autorità non hanno più il diritto di riscuoterle, nemmeno “coattivamente”, ovvero “con l’utilizzo della forza”).

È principalmente a causa dei tempi molto lunghi dei processi tributari che lo Stato decide, a volte, di fronte a cifre molto alte, di effettuare degli “sconti” pur di ricevere una quota parziale della cifra, liberando così l’evasore dai suoi obblighi. Infatti le somme riscosse dall’Agenzia delle Entrate a fronte di questa evasione è inferiore a 20 miliardi di euro, ovvero meno del 20% dell’evasione è riscossa dallo Stato.

Ma a volte va anche peggio. Come? Caso Berlusconi, 368 milioni di dollari evasi con Mediaset, secondo il fisco, condannato a 168 ore di assistenza agli anziani della Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Questo fa riflettere sul nostro sistema giudiziario, fiscale e penale.

Le misure dello Stato contro l’evasione fiscale

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Fonte: Informareonline

In primis, la limitazione del contante è una misura che viene adottata per poter ridurre quelli che sono i trasferimenti non tracciati, evitando così che si possano effettuare delle manovre a nero che vadano a danneggiare lo Stato.

 

Un altro obbligo che viene imposto ai negozianti è quello del POS da avere in dotazione, per consentire ai clienti di poter pagare con una Carta di Credito i loro acquisti. Ultimamente si parla anche di Bonus POS per le attività con ricavi inferiori a 400 mila Euro annui, corrispondente a un 30% di Credito d’Imposta attivabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il caso cashback di Stato

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Fonte: IlFattoQuotidiano

Una manovra di cui sentiamo parlare tutti i giorni ormai, è proprio quella del Cashback di Stato, che ha come fine la riduzione dell’evasione fiscale dando un rimborso del 10% sulle spese a chi paga con Carta di Credito. Una manovra molto interessante ed allettante per noi consumatori. Questo aiuterebbe le attività, avendo clienti che hanno più interesse nell’acquistare, ed ovviamente chi compra avendo 10% di rimborso.

Questa funzione è attivabile con la applicazione “IO“. Vi sono ovviamente delle condizioni, ovvero, massimo 15 euro di rimborso per singola transazione; minimo 50 transazioni nei 6 mesi, quindi basta 1 transazione ogni 3 giorni; importo massimo raggiungibile di Cashback pari a 150 euro nei 6 mesi; non valgono le transazioni di acquisti online.

In Italia il 70% del gettito fiscale deriva dalla Pubblica Amministrazione e dagli Enti Pubblici, quindi il 30% deriva da privati. In Italia i principali evasori sono gli industriali (33,4%) seguiti da bancari e assicurativi (30,7%), commercianti (11,6%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%). A livello territoriale l’evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (31,4% del totale nazionale), seguito dal Nord Est (27,1%). dal Centro (22,2%) e Sud (19,3%), dati del 2019.

Insomma abbiamo dato un occhio a quelle che sono le condizioni italiane. Bisogna ricordare che lo Stato è un’impresa gigante e, se mancano le entrate, non sarà in grado di far fronte alle spese che ha in maniera ottimale, infatti è per questo che negli anni abbiamo subito tagli alla Sanità, tagli all’Istruzione, e di conseguenza un aumento anche delle tasse ed imposte per poter far fronte alla spesa.

Ed è sempre per questo che, ancora, aumenta il Debito Pubblico, attualmente attorno ai 2600 Miliardi di Euro (≃135% del PIL), in quanto lo Stato si indebita per poter coprire i costi che affronta, soldi che ovviamente poi dovrà restituire con gli interessi previsti. E questo porta non pochi problemi anche a livello internazionale.

Evadere il fisco è un atto egoistico, non solo illegale, in quanto va a discapito di tutti i cittadini. Le condizioni fiscali di oggi sono principalmente conseguenze di quello che è stato l’egoismo negli ultimi decenni, che hanno portato ad un aumento di imposte e tassazioni, ed a un livello mediocre di soddisfazione dei servizi pubblici. Meritiamo davvero queste condizioni in Italia?

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