Erasmus: ultima domenica in Croazia

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Completamente in ritardo perché sono strapiena di esami e ho passato tutto il giorno a studiare (e infatti oggi ho preferito fare uscire un solo articolo oltre questo), ma ho deciso di raccontare questa mia ultima settimana in Erasmus in Croazia, soprattutto perché ho fatto tre esami in tre giorni di seguito e perché sono anche andata per la prima volta in questo 2021 al mare, ed è stato molto bello, oltre che congelato. Ho anche provato il kebab e, giuro, era buonissimo!

Vorrei fare un articolo strappalacrime, proprio perché è la mia ultima settimana in Erasmus, e probabilmente farò così. Voglio sfatare luoghi comuni ma soprattutto voglio convincervi a partire e a fare quest’esperienza, perché, soprattutto a causa del Covid-19, in molti stanno pensando di rinunciare o rimandare, ma io penso che sia sbagliato. E lo so perché anche io non volevo partire, ma il mio ragazzo mi ha convinta a fare quest’esperienza, e probabilmente non lo ringrazierò mai abbastanza.

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Drink preso al The Factory di Zadar, molto buono

Prima un piccolo riassunto della settimana. Lunedì tutto tranquillo, martedì era il compleanno del mio ragazzo quindi abbiamo fatto un dolce e cucinato cose buone, da mercoledì a venerdì ho avuto un esame al giorno e, fortunatamente, sono andati tutti bene (il prossimo è martedì, poi mercoledì partirò e darò gli ultimi dall’Italia), sabato sono andata al mare, ho studiato e poi la sera siamo usciti (abbiamo mangiato un kebab e poi abbiamo preso un drink), domenica invece abbiamo fatto i cannelloni, abbiamo studiato e poi mi sono un po’ riposata.

I prossimi giorni saranno assurdi perché dovrò fare valigie e firmare tanti documenti, mi sono già stancanta. Ma, comunque, passiamo alla parte strappalacrime: perché dovreste partire in Erasmus?

Perché fare l’esperienza Erasmus

Voglio iniziare con la cosa più scontata del mondo: gli esami. Tutti dicono che gli esami sono più semplici, ed è vero, non mentirò. Gli esami in Erasmus sono molto più semplici ma perché studi cose interessanti e la mole di studio è inferiore. Ma argomentiamo, e vi faccio un esempio con letteratura greca. Nella mia università sono 12 CFU da dare tutti in una volta (da un anno hanno aggiunto l’esonero in cui puoi separare la parte monografica da quella letteraria), questo significa un carico di materiale assurdo che non ricorderai mai tutto.

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Io che faccio la sirenetta nell’acqua gelida

In Erasmus invece, sommando tutti gli esami di Letteratura Greca, arriviamo anche a più di 12 CFU, tuttavia sono suddivisi nei vari semestri e questo significa che non devo imparare tutta la letteratura greca in una volta, bensì posso dividerla in più semestri e quindi imparare più nozioni dei vari autori, persino ricordandomele dopo mesi. Questo significa che il materiale è lo stesso, solo che è suddiviso in modo da rendere la vita dello studente più semplice.

In più, voglio parlare anche degli altri esami. Sono attuali. Sono esami che puoi contestualizzare con i tempi moderni, e per lettere antiche non è una cosa da niente. Sono esami interessanti, sono esami che studi con piacere e non perché devo studiarli. Anche il metodo dell’esame è molto interessante. Per alcuni esami ho dovuto scrivere un saggio (e non pensate che sia semplice, perché devi argomentare una tua tesi con varie fonti), per altre ho dovuto esporre un Power Point, altri ancora erano a crocette, e altri ancora orali. Non è solo un esame orale in cui a volte dipende tutto dall’umore del professore.

Un altro motivo per cui dovete partire in Erasmus, è l’esperienza all’estero, pagata con una borsa di studio. Tralasciando la mia Università che ancora non ha scalato le graduatorie, so che le altre università italiane non sono così e che tutti hanno ricevuto le due borse di studio (una MIUR e una dell’Università), per cui farete una splendida esperienza in cui non dovrete mettere soldi di tasca vostra. E non sottovalutate l’esperienza, perché magari nelle grandi città come Roma e Milano si è abituati a una certa vita, ma io che vivo a Brindisi, sono rimasta sconvolta da diverse cose.

In primis, le persone si fermano ancora prima che io minacci di passare sulle strisce, e i pedoni non passano con il semaforo rosso facendo slalom fra le macchine (le mistiche esperienze a Bari). Poi tutti sono gentili, e si fidano l’un dell’altro. Ho anche notato che in molti vanno in bici o monopattino, fra gli adolescenti soprattutto, mentre in Italia va molto di moda il motorino o proprio la macchina. Anche il cibo è tanto diverso. In realtà, non il cibo tipico, sebbene abbia fatto l’Erasmus in Croazia, ho trovato tantissimo cibo italiano, ma nei centri commerciali ci sono dolci o bibite mai viste.

In più, io avevo già fatto l’esperienza da fuori sede quindi bene o male ero abituata a dover cucinare o andare a mensa o dormire da sola, ma per molti potrebbe essere la prima esperienza fuori da casa per un lungo periodo, per cui provate anche questo. Non vi nego che a volte è stato difficile, soprattutto se siete timidi e asociali come me (e se, purtroppo, non riuscite ad aprirvi con le persone), però in fin dei conti dovete solo trovare le persone giuste con cui condividere l’Erasmus.

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Io prima di andare a divorare un kebab

E ancora, dovete partire in Erasmus perché solo così potrete migliorare la lingua, che sia spagnolo, francese, tedesco o inglese. E non lo farete solo scoprendo nuovi termini perché ovviamente nei libri che studierete ci sono dei termini specifici, ma anche dovendo esporre o comunque dovendo parlare con altre persone in una lingua non vostra. Purtroppo scoprirete che all’estero sono molto più bravi di noi italiani nell’inglese, e vi sentirete a disagio, ma sappiate che è normale avere un accento ed è normale non sapere alla perfezione una lingua non vostra.

E non fatevi fermare da nessuno. Se siete fidanzati e il vostro partner non vuole farvi partire in Erasmus, voi combattete. Io ho la fortuna di vivere una relazione non toxic ed è addirittura stato lui a convincermi a partire, ma so che molti si fanno bloccare da questo. Se il vostro partner non si fida di voi, è un suo problema, non vostro. Non rinunciate all’Erasmus solo per un compagno che non si rende conto che come una persona può tradire in Erasmus, può farlo anche nella casa accanto. Perché non importa la distanza o la compagnia, ma la persona.

Per cui, partite. Fatelo per voi, per il vostro futuro, per la vostra vita. E io vi giuro che non ve ne pentirete. La mia esperienza si è conclusa, questo è l’ultimo articolo di questa rubrica. Mi mancherà scriverlo, come mi mancherà Zadar. Ma chissà che un giorno non ci ritorni, per restarci definitivamente.

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