Erasmus: il mio primo esame!

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Questa settimana in Erasmus è stata abbastanza speciale, in primis perché ho sostenuto il mio primo esame, in secondo luogo perché sono ritornata sull’isola Ugliano (ve ne ho già parlato qui) ma ho fatto le cose con un po’ più di calma e, conoscendo già il luogo, è stato più semplice. In più, questa volta possedevo delle scarpe adatte e tranne in qualche salita non mi sono stancata troppo. Vi racconto comunque i punti salienti della settimana.

Ormai siamo arrivati a maggio e il tempo sta passando davvero in fretta. Non so se mi piaccia di più il fatto di star vivendo quest’esperienza insieme al mio ragazzo (che mi ha raggiunta la scorsa settimana) o di essere semplicemente all’estero. Ormai considero Zadar come la mia casa e riesco persino a orientarmi per le strade senza utilizzare Google Maps e, credetemi, per me è una grandissima cosa.

In ogni caso, nella settimana passata ci sono tre cose che vi voglio raccontare: il mio primo esame, la raccolta dei rifiuti in una spiaggia locale e poi il viaggio all’isola. Partiamo in ordine, quindi dal mio primo esame.

Erasmus: una settimana un po’ diversa

Il mio primo esame in Erasmus

Vi ho già parlato di come siano gli studiare all’estero in Erasmus, o meglio qui all’Università di Zadar e nel mio dipartimento, tuttavia adesso che ho ufficialmente avuto la mia prima esperienza, voglio raccontarvela. Sottolineo che non era un vero e proprio esame ma un parziale, quindi copriva solo una metà del programma, ma comunque è stato molto interessante.

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Io prima della scalata di sabato, ma è una bellissima metafora per la libertà che si prova qui a Zadar

Avete presente quegli immensi e noiosi capitoli che studiamo in Italia, molto probabilmente da un libro su cui ha contribuito il professore? Ecco, dimenticatelo. Per il mio primo parziale in Erasmus la professoressa ci ha dato tutti i documenti (due capitoli, un libro classico da leggere e un approfondimento). Ci aveva (per questa materia siamo solo due studentesse Erasmus) spiegato che l’esame sarebbe stato composto da una serie di domande e che avremmo avuto un limite di tempo che sarebbe potuto variare da 30 a 45 minuti in base alla difficoltà.

Ma come è stato? Bene. Niente webcam, niente videochiamata, niente controlli assurdi. I professori si fidano dei propri studenti e infatti mi è stato mandato l’esame via mail su un file Word, e sono rimasta più che stupita quando ho visto che si trattava di un vero o falso. Non l’ho trovato difficile, ma c’è da dire che mi ero preparata molto bene, poiché gli argomenti erano molto interessanti (e penso che questa debba essere la base per invogliare gli studenti a studiare e non barare).

Non ricordo se lo avevo già detto, ma qui i voti vanno da 1 a 5, in cui 1 è insufficiente, 5 è invece il massimo (e io sono riuscita a prendere il massimo!). In più la professoressa mi ha dato i risultati 15 minuti dopo, e per me è stata un’utopia, poiché in Italia, nei 2/3 esami scritti che ho sostenuto, ho dovuto aspettare settimane intere. È stato come vivere in un sogno.

Erasmus ambientalista: pulire le spiagge

Vi avevo già parlato anche di questa esperienza. Insieme alla stessa associazione della scorsa volta, sono andata (anzi, siamo, poiché il mio ragazzo mi ha accompagnata) a pulire una spiaggia. Questa volta era abbastanza distante da dove abito, per cui abbiamo camminato per 40/50 minuti prima di arrivare. Al ritorno, però, stanchi anche a causa del sole, abbiamo preso il bus.

Anche questa volta è stata davvero una bella esperienza e anche un’opportunità per conoscere nuove persone. Ogni volta che lo proporranno, avrò tanto piacere di parteciparvi! Anzi, in realtà, vorrei conoscere iniziative simili anche una volta tornata in Italia dopo l’Erasmus, ma sarà che non conosco le associazioni di volontariato giuste in modo da sapere quando si muovono per il nostro ambiente.

L’isola di Ugliano

Passiamo ora all’ultimo evento di questa settimana in Erasmus: l’isola di Ugliano. Io, come ho già scritto, ci ero già stata, ma volevo ritornarci in compagnia del mio ragazzo. In realtà io avrei preferito un altro giorno, perché il tempo non era dei migliori e personalmente avrei voluto fare il bagno nelle bellissime spiagge dell’isola (letteralmente è famosa per le rovine del castello che abbiamo visitato e per le spiagge), ma è stata comunque una bella gita.

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Tuttavia, era Primo Maggio, per cui c’erano diverse persone. Se c’è una cosa che ho notato in Croazia è che le opere, i castelli, le rovine, i forum romani, non sono minimamente protetti. Per entrare nelle rovine del castello non c’è alcuna persona che controlla. Da un certo punto di vista ti dà un senso di libertà, tuttavia ritengo che sia anche abbastanza pericoloso, non solo per la cultura e l’arte ma anche per le persone. Io sono una che cade spesso, e con tutto quel vengo mi sono dovuta aggrappare bene al mio ragazzo e alle pietre.

La vista, comunque, era mozzafiato come la scorsa volta. Anche se, al ritorno, abbiamo provato un’altra strada, scoprendo che la scorsa volta, quella nella prima settimana in Erasmus, avrei potuto evitare quella piena di pietre che mi ha fatto prendere non so quanti spaventi a causa del vento e di quanto fosse pericolosa. È comunque una bella esperienza da fare e, sì, ci ritornerei anche una terza volta (poi il biglietto per il traghetto costa davvero poco!).

Concludo questa settimana con una foto che rappresenta esattamente la mia vita e che a me fa morire dal ridere:

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