Erasmus: tra feste e insegnamenti

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Un’altra settimana in Erasmus si è conclusa, un’altra settimana piena di lezioni, ma è anche l’ultima perché ho scoperto che potrò eliminare ben 3 esami dal mio learning agreement, per cui invece di doverne sostenere 12, saranno 9. Direi che è un bel passo avanti. Per il resto la settimana è stata molto tranquilla, ho fatto le mie prime “spiegazioni” in lingua italiana e nel weekend sono stata a una festa con altri studenti Erasmus, e confermo la mia idea sul fatto che quest’anno io sia un po’ più affine a tante persone.

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Mi piacevano troppo le nuvole per non fotografarle

In questa settimana non ho tanti pensieri filosofici da esporre. Diciamo che per me “insegnare” l’italiano è davvero bello e mi ha davvero fatto venire dei dubbi sul mio futuro. Più che altro, ero convinta di voler scegliere la magistrale in editoria e giornalismo, che è quello che mi piace fare e che pensavo fosse destinato a essere il mio futuro. Ma “insegnare” (continuo a metterlo fra parentesi perché in fin dei conti non sono un’insegnante e mi limito a fare delle spiegazioni di qualche minuto o a intervenire in assistenza della docente) mi sta piacendo davvero tanto.

Tuttavia, per me, la scuola in Italia è qualcosa che proprio non mi piace, poiché legata troppo al passato. Già in un’altra occasione che non ricordo, ma se non erro in relazione ai vent’anni dal G8 di Genova, vi ho parlato del mio disprezzo nei confronti del sistema scolastico e universitario italiano, ma ho compreso che non solo in Italia è così. Soprattutto per quanto concerne la storia ho potuto vedere con i miei occhi che anche in Croazia, dove sto facendo l’Erasmus, si tende a insegnare i tempi antichissimi a discapito della storia contemporanea e sicuramente più utile.

Lunedì ho anche mangiato le castagne

Sia chiaro, non ritengo che ci sia una storia non utile, ritengo solamente che per un ragazzino essere a conoscenza di quello che è successo nel ’68 in Italia o nel ’72 in Croazia, sarebbe più utile rispetto a sapere a memoria la storia antica. Magari si potrebbe fare al contrario. Si potrebbe studiare tutto, ma dare più importanza alla storia contemporanea. Io ho avuto la fortuna di avere una docente di storia appassionata di storia che è riuscita, nonostante il poco tempo, a parlarci delle rivoluzioni del ’68, ma non tutti hanno questa fortuna e non tutti si informano. Ed ecco l’ignoranza in Italia che alla politica fa tanto comodo. Ma mi fermo qui.

Erasmus 2021: la prima festa di quest’anno

Voglio iniziare proprio dalle “lezioni” In Erasmus. Ho spiegato in una il periodo ipotetico, e sinceramente vorrei insegnarlo anche a molti italiani incapaci di utilizzarlo (e devo dire che, sebbene l’iniziale difficoltà, poi sono state bravissime!), e in un’altra l’articolo indeterminativo. Sapete, può sembrare semplice per noi, perché sin da piccoli siamo abituati con gli articoli, ma qui in Croazia, come anche in Polonia (non vedo l’ora di poter riprendere la rubrica Impariamo il polacco), non esistono, per cui per gli studenti diviene anche più complesso utilizzarlo.

Spiegare mi è piaciuto, soprattutto quando prendevano appunti. Mi ha fatto sentire… importante. Mi piaceva vedere tutte quelle facce che guardavano interessate nella mia direzione e cercavano di comprendere quel che stavo dicendo (ricordiamo che la lezione è in italiano e, mentre un gruppo ha già un anno di studio alle spalle, alcuni del primo gruppo hanno giusto 17 giorni e neanche). Diciamo che adesso comprendo quando le professoresse alle scuole superiori si lamentavano degli studenti che stavano al cellulare.

Oltre questo, mi sono vista con le mie amiche. Mi sembra strano parlare subito di amiche ma mi trovo davvero bene con queste ragazze conosciute in questo Erasmus, e ho conosciuto anche altri ragazzi! Alcuni sono davvero simpatici e non mi fanno rimpiangere di essere partita una seconda volta. Intanto comunque i contagi aumentano e da una parte spero di poter tornare in Italia con la didattica a distanza perché, sapete, la mia splendida segreteria universitaria mi deve ancora la borsa dello scorso anno, quindi immaginate quella di quest’anno, dall’altra però mi sta piacendo davvero stare qui.

Una cosa di cui voglio parlare è la festa di ieri. La scorsa volta le feste Erasmus non mi piacevano troppo. Sarà che questa volta sono molto più confident, sarà che mi trovo benissimo con tutti e ho accanto ragazze davvero simili a me, ma ho voluto provare ad andare a questa festa e anche con piacere. Quando sono arrivata c’erano persone che conoscevo già e altre che vedevo per la prima volta, abbiamo bevuto un drink e poi siamo andate a ballare. Mi sono sentita come quando ero a Bari e stavo con persone con cui mi trovavo tanto bene (e che mi mancano tanto!) e mi veniva quasi da piangere per quanto fossi felice.

Insomma, questo Erasmus sta andando decisamente bene! Oh, sono anche andata a studiare in biblioteca ed è stato bellissimo perché l’università di Zadar è davanti al mare e c’è una vista stupenda (anche se il mio buddy dice che lì non si studia proprio per questo motivo, tutti sono troppo distratti)! Altra cosa successa in questa seconda settimana in Erasmus: ho riscaricato Zepeto e, oh Dio, è cambiato tanto ma è proprio carino! Se avete anche voi un profilo, aggiungetemi:

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