Erasmus: un’altra settimana statica

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Un’altra settimana (ormai ho perso persino il conto, scusate) di Erasmus si è conclusa, ed è stata molto normale. Come avrete potuto notare, solo la prima è stata un po’ più frenetica, tuttavia vi prometto che dalla prossima comincerò a godermi un po’ di più il mio Erasmus, e vi porterò con me. Sì, va bene, devo studiare e ho anche tanto da studiare, tuttavia nel prossimo weekend mi raggiunge il mio ragazzo e ho intenzione di divertirmi un po’ di più.

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Al Konzum vendono i drink in bottiglia e costano poco più di un euro: un sogno

Questo significa che in queste settimane sono rimasta chiusa in casa perché non c’era il mio ragazzo? No, assolutamente no. Fortunatamente la mia non è una relazione tossica e c’è tanta fiducia fra noi, d’altronde in una relazione a distanza non può che essere così, tuttavia io sono abbastanza timida e ansiosa e il pensiero di stare con persone che non conosco e con cui non ho confidenza mi preoccupa un pochino. In più sono anche molto sedentaria, le feste non mi piacciono e preferisco stare in casa a scrivere o guardare serie tv e anime. Oh Dio sono proprio una nerd.

Ho provato anche a pensare anche se ci fosse un tema particolare che potessi trattare, come ho fatto in altri articoli, tuttavia non mi viene proprio in mente. Stavo pensando che potrei farne uno sui supermercati, farvi vedere cosa c’è di diverso o cosa c’è di simile, tuttavia ci ho pensato poco fa, di domenica sera, per cui magari posso mostrarvelo la prossima settimana. Se avete altre idee o richieste, comunque i miei DM su Instagram sono sempre aperti, oppure potete contattare la pagina su Twitter, quel che vi è più comodo.

Faccio un’altra piccola parentesi e poi inizio a parlarvi di questa mia settimana: nell’ultimo periodo diverse persone che hanno trovato gli articoli tramite Google mi hanno contattata su Instagram per avere dei consigli riguardo quest’esperienza. Sappiate che non sono una persona snob o che non risponde, per cui qualsiasi dubbio abbiate sull’Erasmus, sugli esami, magari sulle vostre relazioni (in molti si fanno questo problema prima di partire), contattatemi tranquillamente. Io sarò felicissima di provare ad aiutarvi. E ora, iniziamo.

La settimana dopo Pasqua in Erasmus

Partiamo da lunedì: Pasquetta in Erasmus. No, nessun party, no, nessuna festa (mi spiace per chi crede ai soliti luoghi comune sugli Erasmus), principalmente per la situazione Covid-19 che ho spiegato qualche articolo fa (o forse era il precedente, nel dubbio leggeteli entrambi). Sto cercando in tutti i modi di evitare i contatti con le persone, e se non posso di tenermi comunque a debita distanza. Lunedì, comunque, nostalgica di casa, ho cucinato le pettole, una ricetta pugliese che in genere si cucina a Natale, ma io ne avevo troppa voglia quindi mi sono data da fare. Inutile dire che ne ho fatte troppe, per cui le ho date a una mia amica, a cui sono piaciute molto.

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Le mie pettole, insieme alla ciambella fatta il giorno prima

Forse fino a giovedì ho mangiato le lasagne di Pasqua, perché avendo cucinato una teglia e dovendola mangiare sola, sono durate un bel po’. Le mie giornate comunque sono passate studiando e seguendo quell’unica lezione mercoledì dopo pranzo. Mi sono vista con una mia amica e abbiamo provato a studiare insieme. Io sono riuscita a finire tutte le traduzioni di greco per un esame, il mio primo esame in Erasmus, quindi, tecnicamente, dovrei aver guadagnato ben 3 ETC, ma vi farò sapere quando me lo confermerà.

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Sempre le mie pettole, per farvi capire quante ne ho cucinate

Le giornate erano molto belle (tranne nel weekend, certe cose sono uguali in tutte le nazioni, Erasmus o no), infatti ho studiato sul mio terrazzino godendomi il sole. La sera ho anche fatto il mio primo scrub comprato per sbaglio (pensavo fosse una maschera nera, un piccolo fraintendimento) e sono rimasta più che soddisfatta. Ho anche scritto tanto e mi è piaciuto quel che ho scritto, perché, soprattutto oggi, sono stata un po’ polemica e io amo gli articoli polemici perché devo impegnarmi e metterci il cuore.

C’è stato un giorno in cui ho fatto ben tre lavatrici, e per fortuna c’è l’asciugatrice, altrimenti non avrei saputo davvero come fare. Ogni tanto ho momenti in cui sono triste e mi viene da piangere, ma li occupo con la musica o con delle serie tv (in questi giorni ho rivisto Le situazioni di lui e di lei, uno dei primi anime che ho visto da adolescente, e anche American Horror Story, poiché mi mancava da un po’ l’ultima stagione). Da domani inizieranno i preparativi per quando viene il mio ragazzo, ma sento che ne varrà la pena.

Insomma, come vedete, le mie giornate in Erasmus non sono così frenetiche come si crede. Ma non fraintendetemi. Io sono così e quindi vivo in questo modo per scelta, ma c’è chi se la sta godendo al massimo (non che io non lo stia facendo, semplicemente sono stili di vita diversi). L’Erasmus non è noioso, non vorrei che qualche party girls dopo aver letto i miei articoli cambi idea su quest’esperienza. Le feste ci sono. Sono io che non ci sono. L’Erasmus si vive proprio come vivete in Italia, solo sotto un altro cielo.

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