Erasmus: ho fatto il vaccino!

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Bentornati nel nostro penultimo appuntamento con la mia esperienza Erasmus. Esatto, la penultima perché il 9 prenderò il traghetto che mi riporterà in Italia e riprenderò la mia tipica vita da studentessa all’Università degli studi di Bari Aldo Moro (sigh). Tra l’altro nei prossimi giorni sarò super piena di esami, per cui non potete neanche immaginare la mia ansia! Queste ultime settimane, infatti, le sto passando sui libri e ai fornelli, perché stiamo cucinando un po’ di cose buone per dimenticarci della sessione. Ma il momento più alto della mia settimana è stato il vaccino contro il Covid-19!

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Il foro romano decorato ad hoc

Onestamente non ricordo di aver fatto qualcosa di speciale in questa settimana. Ho studiato, sicuramente, ho fatto qualche passeggiata e mi sono riposata. Ho guardato tutta la seconda stagione di Ragnarok (ammetto che oggi sarebbe dovuta uscire la recensione ma sinceramente ho dovuto modificare una presentazione dell’esame e ci ho perso troppo tempo) e mi è piaciuta da impazzire. Poi ho continuato a (ri)vedere Shameless e Miraculous (non giudicatemi, tutti abbiamo un lato infantile). Venerdì alle 18:20, poi, ho fatto il vaccino.

Aggiungo un paio di cose prima di parlarvi direttamente del vaccino fatto in Erasmus. La prima riguarda la presentazione, in cui stranamente ho trovato un po’ di difficoltà. Metto difficoltà in corsivo perché in fin dei conti è solo una presentazione, tuttavia in Italia non siamo abituati a scrivere. O meglio, nella mia facoltà nessuno mi ha insegnato a scrivere un saggio o come fare una tesina su un argomento con Power Point, per cui mi sono trovata a dover imparare tutto in pochissimo tempo.

La seconda cosa è che oggi, in Croazia (per chi si fosse perso il mio arrivo in Croazia per l’Erasmus, qui trovate il mio assurdo viaggio), è la giornata della Statualità (Dan državnosti), infatti ci sono tante bandierine e sui monumenti sono proiettate la bandiera, i colori e alcune immagini della Croazia. In più, anche il mio Google è a tema!

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Il mio vaccino in Erasmus!

Ammetto che quando sono partita in Erasmus in Croazia non avrei mai pensato che mi sarei anche vaccinata, ma ho colto la palla al balzo. Qui in Croazia ormai da un mesetto stanno vaccinando anche i giovani, e io, avendo un OIB (non chiedetemi cos’è perché non lo so spiegare, ma è una sorta di numero identificativo che posseggono i cittadini), ho avuto quest’opportunità. Vi racconto quindi tutta la mia avventura.

Forse la scorsa settimana sono andata al policlinico per avere delle informazioni. Mi hanno fatto scrivere il mio nome e il mio codice fiscale su un post-it ed è finita lì. I giorni passavano e io ero sempre più convinta di aver sbagliato qualcosa, per cui martedì sono tornata insieme a un’altra ragazza che aveva avuto la mia stessa esperienza ed effettivamente le cose sono andate diversamente. Ci hanno chiesto il codice fiscale e ci hanno subito dato una data: venerdì 28 maggio alle 18:20. Non potete neanche immaginare la mia felicità.

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Io felice come una Pasqua dopo essermi vaccinata, IN ERASMUS!

Non so neanche perché fossi così felice, in fin dei conti non ho mai preso il Covid-19 (anche quando i miei colleghi Erasmus erano tutti infetti) e nonostante mi vaccini la mascherina è comunque obbligatoria (e io personalmente continuerei a indossarla anche quando non lo sarà, non mi sono ammalata mezza volta nell’ultimo anno e mezzo!), tuttavia è come mettere fine a un capitolo. In ogni caso, felicità a parte, è iniziata anche l’ansia. Non per il vaccino, ma per l’ago. Non ho un buon rapporto con ago/analisi e il fatto di doverlo affrontare da sola rendeva tutto più ansiogeno.

Venerdì alle 18 ero al palazzetto di pallacanestro adibito ad hoc per le vaccinazioni. Alle 18.15 hanno fatto l’appello. Alle 18.20 eravamo dentro. Alle 18.23 ero fuori, vaccinata. È successo tutto così in fretta che non ho avuto neanche tempo di sentire l’ago che entrava. Il medico è stato bravissimo e non mi è uscito neanche sangue. Sono uscita ed avevo un sorriso sul volto, nascosto dalla mascherina, ma avevo un sorriso sul volto. La seconda dose sarà il 9 luglio, in Italia (anche perché il mio Erasmus finisce fra una decina di giorni) e io non vedo l’ora di mettere finalmente il capitolo fine a questa tragica storia.

Fortunatamente non ho avuto alcun postumo se non dolore al braccio (all’inizio lo sentivo un po’ formicolante, poi è passato anche quello) per 24 ore, ma già oggi sto benissimo. Ogni tanto mi fa male ma è più che normale. Spero che anche in Italia, al più presto, i miei coetanei possano provare l’emozione che ho provato anche io.

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