Erasmus: com’è la situazione Covid-19?

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È ormai quasi un mese da quando sono partita in Erasmus e, ormai, mi sono stabilizzata, continuando la stessa vita che conducevo anche in Italia: studio, scrittura e serie tv, ma in più devo anche cucinare e, a essere onesta, è un plus che mi piace tanto poiché adoro cucinare e provare nuove ricette. Diciamo che non è l’Erasmus che tutti si aspettano, poiché quando vai in Erasmus si pensa che tu debba fare baldoria e tutti quei luoghi comuni. Non lo è a causa del Covid-19? Nì. Per questo oggi vi racconto com’è la situazione Covid-19 a Zadar, in Croazia.

Partiamo dal presupposto che sono una persona abbastanza timida, ci metto un po’ a sentirmi a mio agio con le persone e, soprattutto, odio le feste. Se mi chiedi di guardare insieme un film o una serie tv per me sarà sempre un grande sì, ma non aspettarti che io ti accompagni a una festa piena di gente che non conosco. Ma ci sono feste anche con il Covid-19? Beh.

Se ricordate, la prima volta che ho parlato della mia esperienza in Erasmus vi ho spiegato di come qui nessuno indossi le mascherine all’aperto. Le persone ci chiedevano perché la indossassimo come se fossimo noi gli strani che rispettavano le norme Covid-19. In realtà, però, qui in Croazia non c’è l’obbligo di indossarla all’aperto, ma solo nei luoghi chiusi o dove non si rispettano le distanze. In ogni caso, adesso vi racconto meglio cosa succede in Croazia, a Zadar, mentre in Italia state per entrare in un secondo lockdown.

Com’è l’Erasmus ai tempi del Covid-19?

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Una delle mie merende

Parlo di Erasmus ma, in realtà, sono più che sicura che l’Erasmus in altre zone sia più restrittivo del mio. Quando sono partita avevo ansia anche per questo. Come sarà in Croazia? Come mi terrò aggiornata sulla situazione? E se lì non si preoccupano del Covid-19? E se sono un branco di negazionisti? Diciamo che le mie paure erano relativamente fondate, tuttavia la Croazia non è stata molto colpita dal coronavirus per cui il loro menefreghismo è quasi legittimo.

Mentre in Italia abbiamo avuto un picco di 40mila contagi al giorno, qui in Croazia il picco c’è stato a dicembre ed è stato di solo 4mila casi, per cui la situazione è sempre stata molto più tranquilla. C’è anche da dire che al momento fanno pochi tamponi, molti meno rispetto a noi, e anche che negli ultimi giorni stanno aumentando i contagi, sempre restando sotto i 1000. Questo mi ha anche portata a evitare tutti i luoghi troppo affollati e chiusi.

Sì, i bar e i pub sono aperti. Ieri mi sono vista, davanti all’università, con alcuni studenti Erasmus e, passando nella via principale, ho realizzato che qui davvero il Covid-19 non esiste. Le persone erano tutte vicine, sedute ai tavoli, assembrate e senza mascherine. C’è da dire che i bar e i ristoranti sono aperti ma possono servire ai tavoli solo all’aperto e non dopo le 22, per cui delle limitazioni ci sono comunque.

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Photo by Karolina Grabowska on Pexels.com

Per quanto concerne le feste, non c’è niente di ufficiale, ma sono tanti i ragazzi che ne organizzano e nessuno dice loro niente. Nelle università, negli uffici, nelle banche, nei negozi, si continuano a indossare le mascherine e a mantenere le distanze. C’è anche l’obbligo di appendere un cartello con l’obbligo di indossare la mascherina. Delle limitazioni ci sono ma sono davvero poche.

In Croazia, in Erasmus, la vita è un po’ come lo era in Italia la scorsa estate, tuttavia qui c’è ancora più menefreghismo ma, come vi ho detto, qui le morti e i contagi sono stati molti meno rispetto a quelli che abbiamo avuto in Italia. Io, personalmente, non riesco a condurre una vita normale, mi viene quasi strano e, infatti, quando cammino e ho la mia mascherina abbassata per me è davvero strano. Come è strano per loro vedere anche solo una persona con una mascherina.

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