Emma Watson nella bufera: no, non deve la sua carriera a qualcuno, né è stata irrispettosa

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Vi siete chiesti perché solo per aver detto di rappresentare “tutte le streghe” Emma Watson è stata additata in tutti i modi e persino sminuita? Vi rispondo io: perché siete transfobici tanto quanto J.K. Rowling. Si può apprezzare un’opera, come quella di Harry Potter, senza dover venerare l’artista. Non perché una persona ti ha dato un lavoro come attrice quando avevi 11 anni devi essere devota e grata a quella persona per tutta la sua vita.

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Se c’è una persona che Emma Watson deve ringraziare per il successo che ha ottenuto, quella è solo Emma Watson, che non ha mai e poi mai voluto favoritismi, che non si è mai considerata una star, ma che ha continuato a vivere la propria vita come se non avesse fatto parte dell’infanzia di ognuno di noi.

Facciamo qualche passo indietro. Emma Watson non è andata contro J.K. Rowling. In realtà non l’ha neanche minimamente citata. Solo che al mondo evidentemente non piace che un’attrice del calibro di Emma Watson sia dalla parte di tutte le donne e non solo di quelle cisgender. L’attrice di Hermione, tra l’altro, ne ha fatta tanta di strada dopo la sua interpretazione in Harry Potter. Non solo nel campo della recitazione: Emma si è laureata, è da sempre attiva non solo con il femminismo ma anche con l’attivismo, infatti ricordiamo sempre l’influenza che la sua figura ha avuto su Malala Yousafzai, Premio Nobel per la Pace a solo 17 anni.

Ultimamente è stata anche una delle pochissime attrici, modelle e cantanti che hanno avuto il coraggio di alzare la voce contro Israele per quello che sta facendo contro la Palestina. O meglio, ha avuto il coraggio di dire che «la solidarietà non presuppone che le nostre lotte siano le stesse lotte, o che il nostro dolore sia lo stesso dolore, o che la nostra speranza sia per lo stesso futuro. La solidarietà implica impegno e lavoro, così come il riconoscimento che anche se non abbiamo gli stessi sentimenti, o le stesse vite, o gli stessi corpi, viviamo su un terreno comune», con l’immagine dei palestinesi allegata.

Perché ad andare contro la Russia che attacca l’Ucraina, sono tutti bravi. Ma ci sono guerre lontane dall’Europa, con persone non bionde con gli occhi azzurri, che non sono sotto i riflettori da fin troppo tempo. Perché ci sono delle guerre e dei profughi di serie A, e delle guerre e dei profughi di serie B. Perché ci sono bambini che vengono accolti e salvati, e altri che invece vengono lasciati a morire. La solidarietà, l’uguaglianza, il rispetto, è per tutto. Ed è questo il messaggio che Emma Watson ha sempre voluto trasmettere.

Questo, ovviamente, chi ha il coraggio di chiamarla «nullità», ovviamente non lo sa, perché basta leggere un titolo clickbait il cui titolo racconta di come l’attrice di Harry Potter abbia fatto una frecciatina alla donna che l’ha resa famosa per essere abbastanza informati su una persona e ritenere che «tutto il cast di Harry Potter dovrebbe per lo meno pulire le scarpe alla Rowling,senza la quale non sarebbe stato nulla e ,una volta conclusa la serie, è pressoché tornato ad essere nulla». Queste persone dovrebbero capire che solo perché una persona ti ha dato un lavoro, tu non devi vendere la tua anima e la tua morale a questa persona. Non dovrebbe essere difficile comprenderlo nel 2022.

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Cosa ha detto Emma Watson

«Sono qui per tutte le streghe»: cosa ha detto di sbagliato? Ha detto che J.K. Rowling è transfobica? Ha detto di boicottare tutti i libri che scriverà in futuro? Ha detto di fare un unfollow di massa? L’ha anche solo minimamente nominata? No, no, e ancora no. Semplicemente ha fatto presente di rappresentare tutte le streghe, perché essere femminista (il presentatore ha detto che «lei si definisce una femminista, ma tutto ciò che sappiamo di lei è che è una strega») significa rappresentare tutte le donne, quelle cisgender come quelle transgender.

Non è ovviamente la prima volta che Emma Watson si schiera dalla parte della comunità LGBT. Quando J.K. Rowling cominciò a rivelarsi per la transfobica che è, lei, in quanto persona molto spesso messa accanto alla scrittrice, scrisse in un tweet che «le persone trans sono chi dicono di essere e meritano di vivere le loro vite senza dover essere costantemente messe in dubbio e senza doversi sentir dire che non sono quel che dicono di essere. Voglio che i miei follower trans sappiano che io e tante altre persone nel mondo siamo con voi, vi rispettiamo e amiamo per quello che siete».

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Ma niente, per i transfobici boomer e non solo, Emma Watson, per aver detto di rappresentare tutte le streghe, è una «fancazzista viziata». Una fancazzista che fa beneficenza, che ha studiato e si è formata, migliorata, una fancazzista che ha sempre e solo cercato di far del bene. Ma per i commentatori seriali, non va bene. Se sei una ragazza giovane che ha avuto subito successo e hai il coraggio di andare contro il “politicamente scorretto” (che altro non è che odio transfobico), allora diventi automaticamente fancazzista e viziata. Poi però lodiamo chi dice fr*cio e ne*ro, loro sì che sono degli eroi.

Queste sono le stesse persone che vanno contro la “dittatura del politicamente corretto“, ma non accettano minimamente che una persona abbia un’opinione diversa dalla propria. Queste sono le persone che hanno educato i propri figli a pena e odio, senza insegnare il rispetto verso gli altri. Sono quelli che hanno fallito nella propria vita, e per cui gira tutto intorno ai soldi. Non puoi avere un’opinione tua: sarà sempre influenzata dal politicamente corretto. Non puoi pensare che le donne trans siano donne. Se lo pensi, è perché vuoi tenerti il lavoro.

Emma Watson non ha mai nascosto il proprio pensiero sul mondo LGBT, sul femminismo e sin dal principio si è dissociata da J.K. Rowling. Ripetiamolo tutti insieme: solo perché una persona anni fa ti ha dato un lavoro, non significa che tu debba essere d’accordo con lei in qualsiasi cosa. Oppure viviamo in una dittatura del politicamente scorretto?

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