Trump riammesso su Twitter: Elon Musk fa scegliere gli utenti

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Donald Trump ha tutti i diritti di ritornare su Twitter, dopo esser stato cacciato a causa dell’attacco al Campidoglio avvenuto all’inizio del 2021. A riammetterlo sulla piattaforma è Elon Musk, nuovo proprietario del social, che ha fatto quello che sa fare meglio: sondaggi, facendo scegliere le sorti di qualcuno o di qualcosa ai followers o agli utenti. Già in un’altra occasione, infatti, aveva fatto un sondaggio per far scegliere a chi lo segue se vendere o no le azioni di Tesla… e poi lo ha fatto davvero! E anche in quest’occasione, ovviamente manterrà la parola. Ma bisognerà vedere se Donald Trump vorrà tornare o no sulla piattaforma.

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Pur di avere un social in cui chiacchierare con i suoi più fedeli seguaci, Donald Trump è arrivato a creare un social network tutto suo: parliamo ovviamente di Truth che, tuttavia, è stato un vero e proprio flop. Ma questo solo dopo esser stato cacciato da più piattaforme.

Ad esempio, Mark Zuckerberg su Facebook scrisse che «gli sconvolgenti eventi delle ultime 24 ore dimostrano chiaramente che il presidente Donald Trump intende utilizzare il tempo rimanente in carica per minare la transizione pacifica e legittima del potere al suo successore eletto, Joe Biden», e quindi ha esteso il «blocco che abbiamo messo sul suo account Facebook e Instagram a tempo indeterminato e per almeno le prossime due settimane fino a quando la transizione pacifica del potere è completa.»

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Arrabbiato per questa censura, si trasferisce insieme a tutti i suoi fedeli (tra cui anche Matteo Salvini) su Parler, che però dura poco in quanto il server non è riuscito a ospitare così tanti iscritti. Poi comunque è riuscito a tornare in campo, ma ormai era troppo tardi. Dopo ciò, l’ex Presidente ha cominciato a parlare di un nuovo social, o meglio Blog (From the Desk of Donald J Trump), dove il protagonista indiscusso scriveva come se fosse una pagina di diario, ma nessuno poteva commentare. È possibile, però, condividere su altri social. Infine, è approdato su Truth, che, come detto prima, è stato un totale flop.

Quindi che decida di tornare su Twitter dove, al contrario, le interazioni andavano molto bene?

Donald Trump torna su Twitter dopo un sondaggio di Elon Musk?

Potremmo ufficialmente dire che Donald Trump è tornato su Twitter, in quanto dopo il sondaggio di Elon Musk in cui chiede agli utenti di scegliere se riammettere o no l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America sull’ormai sua piattaforma, il profilo di Trump è tornato visibile giusto qualche minuto dopo l’annuncio. Il “referendum” di Musk ha visto vincere il sì con il 51,8% delle preferenze su oltre 15 milioni di risposte. Tuttavia, pochi minuti dopo, lo stesso Trump ha escluso di voler tornare su Twitter per restare sul suo social network, che di sicuro non fa concorrenza all’applicazione dell’uccellino.

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«Il popolo ha parlato. Trump sarà riammesso», aveva intanto scritto Elon Musk, citando anche la sentenza d’antica tradizione medievale “Vox Populi, Vox Dei“. E già nei giorni scorsi Musk aveva riabilitato, con criteri non trasparenti, di riammettere diversi account che erano bannati, come quelli di Kathie Griffin, Jorden Peterson e Babylon Bee. Tuttavia, se si parla di un personaggio come Donald Trump, prenderti completamente la responsabilità della sua riammissione (considerando che era stato bannato in quanto era accusato di aver istigato una rivolta contro Capitol Hill tramite i suoi profili social), è troppo persino per una persona come Musk, e quindi ha fatto scegliere al popolo.

Tuttavia, per Donald Trump non c’è posto migliore di casa sua, e infatti su Truth aveva scritto, prima della fine del sondaggio: «Votate con positività ma non preoccupatevi, non andrò da nessuna parte». In un video in collegamento con l’assemblea della Republican Jewish Coalition, pur lodando Musk, ha affermato che Truth “funziona meglio” mentre Twitter “ha molti problemi“, “molti bot e account falsi“. Tuttavia, sappiamo che questi stessi problemi erano presenti anche su Truth, che addirittura aveva dei profili di associazioni o organizzazioni con la “spunta blu”, ma che in realtà erano falsi. Vedremo, comunque, se il tycoon farà o meno un passo indietro, mettendo da parte l’orgoglio.

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