Elio Vito lascia Forza Italia e si dimette

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Sembra proprio che quando Elio Vito annuncia qualcosa, poi lo fa. Il parlamentare, ormai ex, ha ufficialmente deciso di lasciare Forza Italia e anche il Parlamento. «Mi auguro che questa decisione possa contribuire ad aiutare le giovani ed i giovani del nostro Paese a ritrovare il senso della fiducia nelle Istituzioni, nel Parlamento e più in generale nella politica», ha scritto su Twitter dopo aver pubblicato la lettera delle sue dimissioni al Presidente della Camera dei deputati.

Elio Vito si è sempre distinto nel suo partito. In politica da 30 anni, in primis eletto in Parlamento con i radicali di Marco Pannella, poi da 25 anni è stato deputato della Repubblica di Forza Italia, nell0ultimo periodo è sempre stato un po’ controcorrente rispetto a Forza Italia e la destra in generale. Tant’è che già lo scorso ottobre diede le sue dimissioni come responsabile del Dipartimento Difesa e Sicurezza di Forza Italia, in quanto il suo partito ha deciso di votare contro gli articoli del DDL Zan.

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La lettera di Elio Vito a Berlusconi

Ai tempi disse a Gay.it che secondo lui Berlusconi, come molti del suo partito, avessero «cattive informazioni sulla legge. È difficile confrontarsi con chi utilizza argomenti che non sono all’interno della legge. Per esempio, che lede la libertà di opinione. Ma non lede la libertà di opinione. È scritto nell’articolo 4. Anche Berlusconi è rimasto vittima di questa comunicazione che rende impossibile il confronto. Anche la storia della teoria gender nelle scuole. Ma non esiste, non c’è. Si parla di un giorno l’anno, il 17 maggio, in cui diffondere la cultura del rispetto. Di questo parliamo».

Elio Vito arrivò persino ad andare contro una sua collega, Anna Maria Bernini, che mentre affossava la legge pubblicava post LGBT sul proprio profilo Instagram. Scrisse che «il rainbowashing sta venendo proprio male» e poi spiegò a Gay.it che «è evidente, non è un’accusa. Lei da mesi fa questi post carini, nei confronti della comunità LGBT. Però poi si deve concretizzare tutto questo». Adesso, però, Forza Italia ha perso una delle pochissime persone che non è omofoba e che avrebbe potuto fare tanto per il partito.

Elio Vito lascia Forza Italia e il Parlamento

«Signor Presidente della Camera dei deputati, a seguito della mia decisione di lasciare Forza Italia, il partito nelle cui liste sono stato eletto, rassegno le mie dimissioni dal mandato parlamentare», ha scritto nella lettera indirizzata a Roberto Fico, pubblicata poi su Twitter. «Mi auguro che questa decisione possa contribuire ad aiutare le giovani ed i giovani del nostro Paese a ritrovare il senso della fiducia nelle istituzioni, nel Parlamento e più in generale nella politica», ha aggiunto subito dopo.

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Elio Vito su Instagram

La decisione è stata presa in seguito alla scelta di Forza Italia di allearsi con CasaPound, partito fascista, a Lucca in vista del ballottaggio delle Comunali del 26 giugno e le parole di Berlusconi sull’Ucraina. Spiega molto bene cosa lo ha portato a questa difficile scelta, partendo da come è cambiata Forza Italia, che «in questi ultimi mesi ha messo in atto e promosso la pratica deteriore del trasformismo, alimentando cambi di partito e di gruppo non motivati da ragioni ideali, valoriale, politiche ma da meri interessi personali, elettorali, di voti, di preferenze».

Aggiunge: «Forza Italia ha perso la sua natura di movimento politico leaderistico, liberale e democratico. La sua classe dirigente si è chiusa in una gestione accentrata ed esclusiva del potere e le voci critiche sono state messe al bando, silenziate ed escluse dagli strumenti di comunicazione. Già in occasione del voto di Forza Italia al Senato che determinò il non passaggio all’esame degli articoli del DDL Zan, e del vergognoso applauso che lo accompagnò, lasciai i miei incarichi di partito».

Tuttavia, Elio Vito non si diede per vinto e sperò, cercò e credette «che fosse ancora possibile una fase di confronto e discussione, un cambiamento all’interno del partito», ma così non è stato, e racconta i motivi che l’hanno portato a lasciare Forza Italia.

  1. «La prima riguarda le affermazioni di Berlusconi sull’aggressione russa dell’Ucraina che se da una parte sono state formalmente di condanna, dall’altra sono state elogiative di Putin, critiche verso le leadership occidentali e di comprensione verso presunte ragioni della Russia».
  2. «Da ultimo, l’apparentamento a Lucca con formazioni estremistiche di destra. L’antifascismo è un valore costitutivo la Repubblica rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga, soprattutto in questo momento storico, quando sono tornati gravi episodi di violenza squadrista».

Infine, Elio Vito conclude dicendo che «per far riavere fiducia nella politica, serve una buona politica, onesta, trasparente, leale incentrata su un confronto non ideologico, non animato da odio, da pregiudizi ma dal rispetto, dalla volontà di risolvere i problemi, di realizzare i diritti civili e sociali. Serve una politica che si divide su proposte di soluzione ai problemi ma si riconosce in valori comuni, di libertà, democrazia, laicità, di appartenenza alle Istituzioni internazionali dell’Onu, della Nato, dell’Unione Europea. Che si riconosca nella Costituzione antifascista».

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Elio Vito

«Ho questa lettera di dimissioni per rendere pubbliche le mie ragioni. Non ho la potenza di giornali e televisioni, potenza che non dubito continuerà ad essere usata. Ma resta e resterà la libertà, l’orgoglio, la dignità di avere servito il mio Paese e di avere difeso le mie idee», ha concluso.

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