Elio Vito: la presa di posizione a favore del DDL Zan

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In questi giorni terribile in cui la destra italiana si è dimostrata la peggiore di sempre, c’è un esponente che si è distinto per la sua presa di posizione e per come ha rispettato quel che ha detto (e in genere non ci si aspetta che succeda, vedi: Matteo Renzi). Stiamo parlando di Elio Vito, che ha lottato affinché il DDL Zan venisse approvato, andando anche contro il resto del suo partito, inclusa Anna Maria Bernini. Quando il DDL non è stato approvato, quindi, ha lasciato il suo incarico di responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza di Forza Italia.

Facciamo un breve recap: 154 voti favorevoli alla tagliola sul DDL Zan. 131 i contrari. 2 gli astenuti. Il voto è ovviamente stato segreto ma sappiamo chi è che lo ha affossato, perché sono coloro che hanno festeggiato e urlato come se fossero a uno stadio, perché sono le stesse persone che scrivono i post omofobici, che se avessero un figlio gay lo metterebbero in un forno (non sono parole mie, ma di Giovanni De Paoli, consigliere regionale Lega Liguria), che considerano i gay «vittime di aberrazioni della natura» (Luca Lepore e Massimiliano Bastioni, consiglieri regionali leghisti), e potrei continuare ancora.

L’iter del DDL Zan è adesso bloccato per sei mesi, quindi i senatori potranno tornare a parlare di cose importanti, come se la vita e la serenità dei cittadini italiani LGBT non fosse importante, per almeno sei mesi, e poi dovrà essere nuovamente discusso. Poi ovviamente ci vorranno altri mesi per farlo tornare nuovamente in Aula (e sappiamo quanto tempo ci abbia messo quest’anno il DDL Zan, ostaggio del leghista Ostellari). Insomma, in questi mesi continueremo a fare la conta delle vittime, ma questa volta daremo un volto ai colpevoli che non sono solo gli omofobi, ma anche quei partiti che preferiscono proteggere i voti che le persone.

Intanto, però, l’Italia ha deciso di muoversi e di non stare in silenzio, infatti già a partire da questo pomeriggio ci saranno delle manifestazioni per andare contro la tagliola sul DDL Zan, in diverse città della penisola (può interessarvi: DDL Zan: le manifestazioni e i presidi contro l’affossamento della legge contro l’omotransfobia e l’abilismo [IN AGGIORNAMENTO]). Oltre a questo, ci sono anche altre persone che si distinguono, come, ad esempio, Elio Vito, che in un’intervista su gay.it ha espresso le sue opinione così diverse dalla destra a cui siamo stati abituati.

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Fonte: Twitter

Elio Vito: l’intervista su gay.it

In primis, Elio Vito è in politica da 30 anni, da quando è stato eletto in Parlamento con i radicali di Marco Pannella, poi da 25 anni è stato deputato della Repubblica di Forza Italia. Tuttavia, a differenza dei suoi colleghi di partito inclusa Anna Maria Bernini, lui ha compreso che il DDL Zan non sarebbe stata una legge cattiva. Ieri ha pubblicato un tweet diretto proprio alla collega:

Quando il DDL Zan non è poi stato approvato, ha mantenuto la sua promessa, e ieri ha scritto su Twitter: «la mia lettera di dimissioni al Presidente @berlusconi da responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza di @forza_italia, dopo che è stato annunciato al Senato il nostro voto favorevole al non passaggio agli articoli del #DDLZan». Nell’intervista ha poi spiegato che la lettera era pronta già prima che si votasse, poiché «se votano la tagliola per me sarebbe incompatibile mantenere l’incarico. Voto segreto ma dovranno dichiararlo, ci saranno delle dichiarazioni di voto».

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Su gay.it poi ha avuto modo di spiegarsi anche meglio. La testata LGBT lo ha intervistato prima ancora del voto e lui aveva affermato che «sarebbe clamoroso se il mio partito votasse la tagliola. Capisco le eventuali modifiche, per me la legge è perfetta così com’è ma se ne può parlare. Votare la tagliola significherebbe affossare la legge e per un partito come il mio sarebbe inaccettabile», tuttavia così è stato. Non sono servite a nulla le sue parole, purtroppo.

La testata ha anche chiesto riguardo la sua accusa nei confronti di Anna Maria Bernini: «è evidente, non è un’accusa. Lei da mesi fa questi post carini, nei confronti della comunità LGBT. Però poi si deve concretizzare tutto questo. Io sono un uomo dei fatti. Sono andato a Milano a sostenere il DDL Zan perché invitato dai Sentinelli, io non c’entro nulla con il Pd. Credo che sia importante che il movimento arcobaleno abbia riconosciuto che anche uno di destra può appoggiare queste battaglie».

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Uno dei tanti post LGBT della Bernini

Ovviamente, però, a uno che sostiene Berlusconi, viene lecito chiedere: perché Berlusconi la definisce una “legge inutile e pericolosa“? Così ha risposto Elio Vito: «Credo abbia cattive informazioni sulla legge. È difficile confrontarsi con chi utilizza argomenti che non sono all’interno della legge. Per esempio, che lede la libertà di opinione. Ma non lede la libertà di opinione. È scritto nell’articolo 4. Anche Berlusconi è rimasto vittima di questa comunicazione che rende impossibile il confronto. Anche la storia della teoria gender nelle scuole. Ma non esiste, non c’è. Si parla di un giorno l’anno, il 17 maggio, in cui diffondere la cultura del rispetto. Di questo parliamo.»

Trovate l’intervista completa qui. Noi ringraziamo Elio Vito per essersi istinto all’interno della destra e del suo stesso partito, e speriamo che continui a lottare anche in seguito, perché per il DDL Zan non finisce qui. Proprio per questo è un peccato che si sia dimesso, perché avrebbe potuto aiutare dall’interno, ma ci rendiamo conto di quanto possa essere dura lavorare con persone così bigotte e ignoranti.

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