DPCM dal 15 gennaio: le varie ipotesi

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Dal 15 gennaio avremo il primo DPCM del 2021: emozionati? Beh, insomma, speriamo bene. In ogni caso, in molti, due settimane prima che questo venga presentate (perché ormai lo abbiamo imparato, Giuseppe Conte presenta i decreti sempre agli sgoccioli), si stanno cominciando a chiedere: cosa dobbiamo aspettarci? Continueremo con i colori? Potremo respirare un po’ di libertà? Dipenderà tutto dai dati delle prossime settimane.

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Fonte: facebook

Il DPCM che il Presidente Giuseppe Conte ha firmato lo scorso 3 dicembre scadrà il 15 gennaio e, da quel momento, ne entrerà in vigore uno nuovo. Ovviamente quello che verrà presentato dipenderà tutto da come ci comportiamo nei giorni seguenti all’Epifania, ovvero quando scade questo giochino delle zone rosse e arancioni alternate. Dopo il 7 gennaio, poi, le regioni torneranno gialle o comunque del colore che meritano. 

Negli ultimi giorni i casi non sono stati pochi, per cui le aspettative sono molto basse, in realtà. Tre giorni fa 22k contagi, ieri 11k, ma essere sopra i 10k non è per niente buono. L’ultimo monitoraggio dell’Iss, che prende in analisi i giorni dal 22 al 27 dicembre, ha dimostrato come diverse regioni rischino di restare in zona rossa o arancione. Tra le prime ci sono Veneto, Liguaria e Calabria, nelle seconde Lombardia, Puglia e Basilicata, ma ovviamente sono ancora solo ipotesi.

In ogni caso, dobbiamo anche prendere in considerazione il fatto che, quando quest’estate abbiamo avuto meno restrizioni, eravamo sotto i 1000 contagi giornalieri, per cui bisogna vedere come adesso, anche considerando che stiamo iniziando a vaccinare, si deciderà di affrontare queste situazioni. In questo articolo analizzeremo alcune ipotesi sul futuro DPCM.

DPCM dal 15 gennaio 2021: le ipotesi

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Fonte: governo

L’unica certezza sembrerebbe quella del sistema di zone a colori, come ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza, tuttavia a decidere il colore delle regioni saranno i dati successivi alla settimana dell’Epifania. Non abbiamo perciò idea di cosa il governo deciderà, però possiamo sempre fare qualche ipotesi. L’unica certezza che abbiamo di questo DPCM, al momento, è che la scuola aprirà le porte al 50% degli studenti in presenza negli istituti superiori (con qualche eccezione, ad esempio in Campania il Presidente De Luca starebbe varando un piano per far rientrare gradualmente gli studenti a scuola).

Il 15 gennaio probabilmente verrà rinnovato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino e, ovviamente, l’obbligo della mascherina non solo nei luoghi chiusi ma anche in quelli aperti, insieme alla distanza di un metro e al divieto di assembramenti, sperando che dopo quasi un anno finalmente le persone riescano a rispettare queste semplicissime regole che, se rispettate sin dal principio, probabilmente ci avrebbero causato molte meno morti. I sindaci, anche in questo DPCM, potranno poi avere la facoltà di chiudere piazze e strade se rischiano di affollarsi.

Insieme alle scuole, con questo DPCM anche i bus e le metro continueranno ad avere il 50% di capienza, mentre il punto che ancora risulta essere un interrogativo è quello riguardante i settori che, ancora al giorno d’oggi, sono chiusi, come le attività culturali, lo sport o lo spettacolo, quindi si deciderà quindi sulle palestre, sulle piscine, sui teatri e sui cinema. Si ritiene che i musei potrebbero aprire ma con entrate numerate con un numero massimo di visitatori.

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Fonte: thewam

Il 7 gennaio riapriranno, probabilmente, anche i negozi, con l’orario di chiusura fra le 19:30 e le 20:00, ma sembrerebbe che i centri commerciali resteranno chiusi nei festivi e nei prefestivi, come è stato negli ultimi mesi. Stessa cosa varrà per i bar, aperti e poi chiusi fino alle 18:00, con l’obbligo di sedere in massimo quattro per tavolo e con il servizio d’asporto o domicilio fino alle 22:00. Non si sa se i ristoranti potranno restare aperti dopo le 18 in presenza, ma in ogni caso ci sarà il coprifuoco alle 22:00.

Queste, ricordiamolo di nuovo, sono solo delle semplici ipotesi e non abbiamo ancora nulla di certo (eccetto che per l’apertura delle scuole in presenza con il 50% degli studenti). Avremo più certezze sicuramente quando potremo vedere con i nostri occhi i bollettini dopo il 7 gennaio, in più vi ricordiamo anche che il 31 gennaio scadrà anche lo stato di emergenza, ma probabilmente verrà prorogato. Intanto vi chiediamo: voi che aspettative avete per il prossimo DPCM? Cosa ne pensate?

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