Denise Pipitone: ultime notizie sulla scomparsa della bambina

Condividi

Continuano le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, e ci sono delle nuove testimonianze molto importanti, oltre che dichiarazioni di Piera Maggio riguardo il suo ormai ex marito. In molti si sono permessi infatti di giudicare come Piera Maggio e Piero Pulizzi abbiano concepito Denise, alcuni l’hanno persino chiamata «figlia del peccato», quando, in realtà, entrambi i genitori avevano già concluso le loro relazioni con i partner dei primi figli.

denise-pipitone-ultimissime-testimoni
I genitori di Denise Pipitone con Milo Infante

Dopo le dichiarazioni dell’ex PM Angioni, poi smentite, ci è sembrato di essere tornati al punto di partenza. Se ci illudiamo noi, se siamo noi a rimanere feriti ogni qualvolta una pista viene smentita, non possiamo neanche immaginare quello che Piera Maggio stia provando, e per questo ci sembra assurdo pensare quanto molti giornali e molti programmi televisivi stiano lucrando su questa tragedia. Tuttavia, tenere le attenzioni accese su Denise Pipitone è importante, perché solo grazie a queste attenzioni il caso è stato riaperto dopo 17 anni.

Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social, ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

Anche in base a questi errori, è stata aperta una commissione d’inchiesta sul caso di Denise Pipitone proprio negli ultimi giorni e Piera Maggio, finalmente, si dice fiera dello Stato italiano: «Oggi posso dire che lo Stato c’è. Lo Stato finalmente si sta occupando di questa vicenda in modo concreto e preciso», ha detto durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge per una commissione d’inchiesta sul caso Denise. Tuttavia, c’è ancora tanto da fare: in primis, riportare la bambina a casa, in secundis portare dietro le sbarre tutti i colpevoli.

Piera Maggio su Toni Pipitone, ex marito

Nella puntata di Quarto Grado che, nonostante la diffida di Piera Maggio ha continuato a parlare del caso di Denise Pipitone (sebbene abbiano tenuto più al guinzaglio Carmelo Abbate che, nelle puntate precedenti, ha esagerato nettamente con le sue “opinioni“), è intervenuto Toni Pipitone, ovvero l’ex marito di Piera Maggio e colui che si pensava fosse il padre della piccola Denise, sebbene i due fossero ormai separati da anni, continuando però a recitare per non far parlare le voci in paese.

Piera Maggio all’inizio del programma Ore 14, con Milo Infante, ha voluto sottolineare un paio di dettagli riguardo l’ex marito. In primis, dopo essersi anche consultata con il primogenito Kevin, ha risposto a chiunque ritiene che lui possa centrare qualcosa con la scomparsa: Toni Pipitone, che Piera ha conosciuto molto giovane e che ha sposato da appena 18enne, non c’entra niente, voleva bene a Denise e Denise ne voleva a lui, per cui non vuole che nessuno pensi che lui abbia contribuito in qualche modo.

«Però, ahimé, devo dire un’altra cosa. Sono state dette tante inesattezze. Oggi è pesante per me mettermi qui davanti e fare questi chiaramenti perché non avrei voluto farlo ma sono stata costretta a intervenire su questo tema. Voglio specificare che Antonino, detto Toni, Pipitone, ha cresciuto Denise da quando aveva 2 anni. Lui ha vissuto per 7 anni in Toscana e quindi la nostra vita… Lui è andato via da Mazara quando mio figlio aveva 3 anni, e quindi è tornato a stabilirsi a Mazara quando Kevin ne aveva 10. Quindi ha vissuto circa 7 anni fuori a Mazara e noi ci vedevamo due volte all’anno.

Forse lui avrà dimenticato che mi aveva lasciata durante questi 7 anni in cui lui era in Toscana. Forse ha dimenticato di dire che, appunto, c’eravamo lasciati e che il nostro matrimonio era più un’apparenza che altro. Questo è qualcosa che all’epoca mi fece tanto male e lui lo sa benissimo, lui prese la decisione di mantenere me e mio figlio piccolo e di conseguenza di non avere più rapporti come marito a moglie. Poi se ne pentì ma il nostro rapporto non era più recuperabile. Io sono sempre stata chiara con lui, lui sapeva quali erano i miei sentimenti.

Poi quando Denise aveva 2 anni decide di stabilirsi a Mazara. Dopo il sequestro di Denise ho chiesto la separazione e mi chiesero di mantenere il rapporto come avevo fatto in passato purché lui restasse a casa, per cui mantenere una famiglia di forma, ed è quello che non ho più consentito. Ho preso la decisione di cui mi era mancata la forza all’inizio, pensando più agli altri che a me, alla mia felicità.»

Racconta poi che l’ex ha dato il mantenimento a Kevin solo per un anno senza poi dare più alcun euro per il figlio. «Forse dimentica anche che non ha mai contribuito con un euro nei riguardi della ricerca di Denise, forse dimentica che non è mai stato presente almeno personalmente in nessuna udienza: primo, secondo e terzo grado», dice ancora la mamma di Denise Pipitone. Ma poi sottolinea anche che l’uomo non aveva neanche un rapporto affettivo con il suo figlio biologico, Kevin.

denise-pipitone-ultimissime-testimoni
Piera Maggio e Pietro Pulizzi, i genitori di Denise Pipitone

Piera sottolinea che ha voluto chiarire questo proprio per suo figlio: «dialogando con lui ha ritenuto opportuno che io facessi quest’intervista e puntualizzassi queste cose. Perché lui lo sa, ha ricevuto una telefonata da suo figlio dopo l’ultima intervista. Una telefonata abbastanza forte da parte di suo figlio di cui so che gli è stato detto di fermarsi e non continuare a dire quello che non era vero, di non continuare, perché comunque nostro figlio era presente con noi, non era da un’altra parte, ha vissuto tutto quello che sto dicendo in prima persona».

Piera conclude dicendo che spera che il buonsenso porti Toni Pipitone a fermarsi, ma anche che avrebbe preferito che la sua presenza nelle trasmissioni fosse dovuta al bene che lui voleva a Denise Pipitone, ma che si fermasse lì. «Quando due adulti prendono delle decisioni le devono prendere fino in fondo e devono prendersi delle responsabilità, senza continuare a buttare del fango sugli altri, perché lo sai che non è così, sai tutta la nostra vicenda», conclude, dicendosi anche stupita perché lui non si è mai voluto mettere in mezzo a trasmissioni o interviste: «perché sei uscito fuori dopo 17 anni?».

«C’è solo un uomo nella mia vita che ha fatto le veci di padre. Che ha mantenuto i miei figli, che si è preso carico delle cose indispensabili che servivano a Kevin, ma anche di Denise. Quell’uomo che è stato sempre dietro le quinte e si è fatto carico di tutto ciò, che nonostante avesse già due figlie da mantenere e che tutt’oggi passa il mantenimento alla figlia ventottenne, quell’uomo, Piero Pulizzi, ha fatto le veci di un altro genitore che poteva fare tutto ciò. Non parlo solo di questione economiche ma anche di affetto che è mancato a nostro figlio. Perché io ho fatto da madre, ma anche da padre».

Le ultime da Mazara del Vallo su Denise Pipitone

Testimone chiave aggredito

Ad annunciare questa notizia è proprio l’avvocato Giacomo Frazzitta, l’avvocato di Piera Maggio che da sempre si occupa della scomparsa di Denise Pipitone: «fondamentalmente sono tre le informazioni che abbiamo passato alla procura e dal momento che sono tre fra tutte le segnalazioni è dunque che abbiamo fatto uno screening importante. Riguardo l’aggressione che ha subito una persona ho ricevuto questa notizia qualche ora fa e ho detto subito di informare la procura perché sono i soggetti che possono gestire più di tutte. Che quest’aggressione sotto casa da tre ignoti potrebbe essere stata anche un’aggressione dovuta ad altri motivi, sta di fatto che è molto strana e la cosa mi ha preoccupato, per cui è importante segnalare».

Ha anche detto che questa persona lo ha ricontattato segnalando l’aggressione e quindi chiede che la procura possa dare attenzione alla sua segnalazione, molto importante. Lui è preoccupato di capire da dove quest’aggressione provenga, poiché è una cosa gravissima. «Bisogna alzare la temperatura attorno a determinati soggetti perché sappiano che sono sotto osservazione anche da parte della procura e quindi che non si facciano passi falsi. Ho chiesto se le hanno rubato qualcosa ma sembra una spedizione punitiva. I motivi sono sconosciuti, i mandanti pure, ma devono essere approfonditi», ha detto.

Supertestimone che vede la bambina all’hotel dove lavorava Anna Corona

La testimone è una donna di Roma che nei giorni della scomparsa di Denise Pipitone alloggiava all’hotel Ruggero II, proprio quello in cui lavorava Anna Corona. Il racconto è pieno di dettagli, nonostante dal giorno della scomparsa di Denise Pipitone siano passati ben 17 anni, ma ha deciso di parlare perché si è resa conto che la persona che ha visto quel giorno era proprio una di quelle che per anni si è sospettato. Tra l’altro questa testimonianza conferma anche i dubbi sulla versione di Jessica Pulizzi.

denise-pipitone-ultimissime-testimoni
Denise Pipitone

L’unico punto debole è che al momento non ci sono prove della sua presenza nell’hotel, che lei avrebbe visitato in occasione di un viaggio di famiglia. Lei, però, non ha ricevute o fatture, né è possibile vedere i pagamenti sulle carte di credito poiché le banche mantengono solo per 10 anni le rendicontazioni, e lo stesso vale per il registro delle presenze nell’albergo.

Secondo il testimone, però, quel giorno nell’hotel Ruggero II c’era una bambina: «Quel 1° settembre 2004 ho visto una bambina accanto a una persona, non dimenticherò mai i suoi occhi». Sembrerebbe anche che, quando l’ospite è andata in reception a chiedere altri asciugamani, ha sentito delle urla udendo con chiarezza una domanda: «proprio qua dovevi portarla?».

Tra l’altro vi riportiamo anche un’ultima testimonianza, ovviamente da prendere con le pinze poiché, anche questa, non è stata minimamente accertata, ma che riguarda una signora di Mazara del Vallo che avrebbe detto che una figura molto famosa nelle indagini avrebbe rivelato via chat di aver uccisa la bambina. Ovviamente finché non si trova un corpo Denise Pipitone va cercata viva, e questo, come fanno notare delle persone sul web, potrebbe anche essere solo un depistaggio.

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

denise-pipitone-ultimissime-testimoni
Denise Pipitone

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

Da quell’ottobre 2004, nonostante i tanti appelli della madre, i presunti avvistamenti (insieme anche a molte persone che pensano di essere la piccola siciliana, tra cui Olesya) che non hanno mai portato a nulla, la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, non ha mai perso le speranze, e noi ci auguriamo che prima o poi potrà abbracciare nuovamente sua figlia, e soprattutto avere la giustizia che merita.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.