Denise Pipitone: ultime notizie dopo la riapertura delle indagini

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Dopo aver commesso tantissimi errori durante le prime indagini (qui li trovate tutti), finalmente chi di competenza ha deciso di riaprire le indagini riguardo la scomparsa della piccola Denise Pipitone, e ieri per la prima volta in 17 anni la casa che ormai non è più di Anna Corona è stata ispezionata da cima a fondo, scoprendo la presenza di un pozzo di cui neanche il padre della piccola sapeva dell’esistenza. Tuttavia, dopo 17 anni, cosa ci si aspettava di trovare esattamente?

Non ha mai perso le speranze mamma Piera, non ha mai smesso di lottare, di cercare, di postare le foto della sua piccola che oggi sarebbe 21enne su tutti i social, e finalmente nelle ultime settimane, da quando a causa di una ragazza russa, Olesya, che si credeva potesse essere Denise Pipitone il caso è tornato sulle bocche di tutti ed ecco che chiunque ne parla di nuovo, condivide e cerca giustizia proprio come la madre, ma l’ufficialità è arrivata quando, finalmente, il caso irrisolto e colmo di errori è stato riaperto.

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Tuttavia, proprio come durante le prime indagini, mamma Piera viene privata di qualsiasi rispetto che una donna che soffre per la scomparsa per la propria figlia dovrebbe avere a prescindere. Ieri, durante la fiaccolata in onore di Denise Pipitone organizzata dal sindaco per invitare chiunque sappia a parlare, Piera ha raccontato di come tutta la sua famiglia, i Pulizzi (Jessica esclusa), i Pipitone, i Maggio, siano stati interrogati allo sfinimento anche con perquisizioni e intercettazioni, mentre Anna Corona e figlia sono sempre state trattate con rispetto.

Nella puntata di mercoledì di Chi l’ha visto abbiamo addirittura visto un pezzo di registrazione del caso contro Jessica Pulizzi in cui vediamo una parte delle dichiarazioni in tribunale di un’amica di Anna Corona che non si dimostra per nulla essere collaborativa in un caso di scomparsa di una bambina di 4 anni e che, a quanto pare, aveva anche una relazione con uno degli agenti assegnati al caso. Quello che in molti sul web, e non solo, sospettano è che sia stata proprio questa signora a dare informazioni alla signora Corona, che sembrava sapere in anticipo tutte le intercettazioni.

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

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Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

Da quell’ottobre 2004, nonostante i tanti appelli della madre, i presunti avvistamenti (insieme anche a molte persone che pensano di essere la piccola siciliana, tra cui Olesya) che non hanno mai portato a nulla, la mamma di Denise, Piera Maggio, non ha mai perso le speranze, e noi ci auguriamo che prima o poi potrà abbracciare nuovamente sua figlia, e soprattutto avere la giustizia che merita. Se volete conoscere tutti gli errori sul caso, cliccate qui, mentre per tutti gli articoli che abbiamo scritto a riguardo, potete cliccare qui.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso della bambina scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona.

Perquisita la casa di Anna Corona

Mercoledì, mentre Piera Maggio si trovava in trasmissione a Ore 14, sono uscite le diverse notizie con il solito tatto tipico del giornalismo italiano in cui siamo venuti a conoscenza di una perquisizione a casa di Anna Corona, avvenuta però dopo 17 anni dalla scomparsa di Denise. La perquisizione sarebbe stata decisa in seguito a una testimonianza in cui un individuo affermava di aver visto un cadavere dietro a un muro durante le ristrutturazioni in casa. L’uomo era un amico della famiglia di Corona e voleva pulirsi la coscienza prima di morire.

«Ci è arrivata questa macabra notizia, ero basita, ho subito chiamato l’avvocato e abbiamo scoperto che c’erano dei lavori nella casa in cui abitava Anna Corona. Mi ha devastato sapere che si cercava un corpo. Mi aspettavo un po’ di delicatezza nei miei confronti, avrei preferito sapere di cosa si trattasse, anche tramite il mio avvocato. Questa giornata doveva essere dedicata a questo raduno di piazza, quello che è accaduto non è stato molto carino dal mio punto di vista», ha detto Piera Maggio a Ore 14, e il suo dolore era così forte che ha dovuto lasciare prima il programma.

Chi l’ha visto ha raccontato che alle 13:17 sono arrivata i Sis per perquisire l’abitazione per ordine della Procura di Marsala in seguito alla segnalazione non anonima di cui abbiamo parlato prima. Si parlava di un muro, ma era presente una botola di cui la proprietaria, come anche Piero Pulizzi, il padre biologico di Denise Pipitone, non sapevano nulla. Sotto alla botola c’era un pozzo ma, per fortuna, nessun cadavere al suo interno. Denise Pipitone può essere ancora viva, può essere ancora da qualche parte ad aspettare che la sua mamma la riabbracci.

La fiaccolata per Denise Pipitone

Durante la fiaccolata di mercoledì sera hanno parlato Piera Maggio, il sindaco e anche il Monsignor Mogavero. Quest’ultimo ha lanciato un messaggio e un invito a tutti i cittadini: «dite a me la verità, io la consegnerò alle indagini ma manterrò il segreto e l’anonimato». Il monsignore, infatti, per il ruolo che ha sulle spalle non potrebbe in alcun modo rompere l’anonimato di una confessione, tuttavia può riferire alla polizia quel che gli è stato detto in modo da aiutare le indagini, dopo tanti anni.

«Questa piazza così piena stasera vuole dire che è ora di finirla. Chi ha rubato Denise si ricordi che sono uomini e donne. Se hanno un cuore diano finalmente pace ai genitori e a tutta l’Italia intera. Rompano il silenzio», ha detto il Monsignore, cercando di entrare nel cuore di tutti i mazaresi omertosi. Il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci, ha affermato: «questi 17 anni sono diventati insopportabili, c’è una Mazara che non sopporta più e che insieme ai genitori vuole la verità».

Durante la puntata di Chi l’ha visto è stata ascoltata anche la giudice Angioni, che ha raccontato: «abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo. A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile». Una bambina. Si tratta della scomparsa di una bambina, e nessuno ha il coraggio di parlare. Chi sa e non parla deve solo vergognarsi.

«Siamo qui per chiedere verità», ha detto ancora una volta Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone. «Vedere tanta gente che ci dà calore e umanità, è una cosa che ci dà forza in una situazione angosciante», ha detto davanti alla folla e davanti alle telecamere che hanno trasmesso la diretta, permettendo a tutta Italia e non solo di mandare il proprio sostegno. A proposito di questo, vi facciamo presente di un’iniziativa partita da Twitter: oggi, 7 maggio alle 20.30, si cercherà di fare andare fra i trend #veritàperdenise, in modo da continuare a parlare di questa triste e tragica storia.

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La donna rom di Milano

Vi lasciamo anche qualche ultima notizia riguardante la donna che sembrerebbe essere stata insieme a Danas nell’ottobre del 2004, a un mese dalla scomparsa di Denise Pipitone, a Milano, che noi abbiamo visto più nel celebre video in cui tutti sono convinti di vedere Denise. Sembrerebbe che questa donna, fino a tre anni fa, chiedesse l’elemosina davanti al Santuario da Santa Rita (zona Barona, Milano).

Sempre riguardo questa donna, in una puntata di Mattino Cinque è stato fatto un paragone fra la donna rom a Milano in compagnia di Danas (Piera Maggio ha sempre detto di essere convinta che quella fosse la sua Denise Pipitone), e la donna rom che possedeva il cellulare con cui, quattro mesi dopo la scomparsa di Denise, è stato chiamato Piero Pulizzi e che era salvato come “PIERO FRA” in rubrica. Quella della chiamata è sempre stato uno dei misteri irrisolti sulla scomparsa di Denise Pipitone.

Ancora una volta, invitiamo chiunque sappia qualcosa a parlare. Guardate bene le foto, di Denise Pipitone come della signora rom e cercate di comprendere se l’avete mai viste in giro. Aiutiamo Piera Maggio a sapere la verità, aiutiamo Denise a ottenere la giustizia che merita.

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