Denise Pipitone: “Primo ok a commissione inchiesta è luce in fondo a tunnel”

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Finalmente una buona notizia riguardo il caso del rapimento di Denise Pipitone, scomparsa il primo settembre del 2004 a solo 4 anni. È stato ufficialmente approvato, dopo una lotta meschina fra partiti, il testo per istituire la Commissione d’inchiesta sulla bambina. L’onorevole Giuseppe Brescia ha dato la notizia e ha promesso di tenere tutti aggiornati. Intanto gioisce Piera Maggio, la madre della bambina che non ha mai perso la speranza e il desiderio di giustizia.

Prima di parlare di questa splendida notizia, voglio ricordarvi che qualche settimana fa è stato pubblicato l’age progression di Denise Pipitone aggiornato al 2021, e potrebbe essere davvero utile per cercare l’oggi 21enne in quanto è diverso da come tutti ce la siamo sempre immaginata (molto simile alla mamma, invece nella locandina la vediamo anche molto simile al padre, Piero Pulizzi). Piera Maggio invita a condividerla quanto più possibile, senza ritagliarla o modificarla:

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Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

Le indagini sono state piene di depistaggi, di bugie, di cose che non tornano, di intercettazioni che non funzionano solo con le persone indagate e qualche mese fa durante una puntata di Chi l’ha visto ci abbiamo aggiunto anche la mafia. Ma la madre di Denise Pipitone, così come tantissime persone che da anni cercano giustizia, vorrebbero solo che la bambina tornasse finalmente fra le braccia della sua famiglia che, per tutti questi anni, non ha perso la speranza e continua ad aspettarla. Ogni giorno ci sembra di essere più vicini alla verità ma allo stesso tempo non ci vogliamo illudere, e quindi non ci resta che, ancora, inesorabilmente, aspettare.

Negli ultimi mesi abbiamo seguito con tanto interesse non solo le indagini riaperte di recente ma anche le vecchie intercettazioni che non sono minimamente state prese in considerazioni all’epoca dei fatti. Abbiamo visto come il signor Battista Della Chiave non è stato minimamente ascoltato, con un’interprete ancora troppo inesperta che non è riuscita a comprendere quello che l’uomo davvero volesse dire. Oggi Denise Pipitone non è ancora a casa, ma speriamo che questa sia solo una situazione temporanea. Qualche settimana fa, l’avvocato Frazzitta ha esposto le motivazioni per cui il caso non deve essere archiviato, soprattutto in seguito alle ultime intercettazioni, ma a quanto pare non è servito a nulla.

Vi ricordiamo anche che prima che la commissione d’inchiesta sulle indagini fosse accettata, Italia Viva, partito di Matteo Renzi, ha fatto ostruzionismo decidendo di ricattare i colleghi. Igor Iezzi, in diretta con Milo Infante su Ore14, ha fatto sapere che lui è «rimasto stupito dal tono di questi emendamenti. Il problema è che posso capire l’esigenza di allargare il campo d’azione della commissione, partire da Denise Pipitone per poi allargare sul fenomeno». Tuttavia, per fortuna, non hanno avuto la meglio.

Poi, comunque, la commissione d’inchiesta è un testo ufficiale e vediamo per davvero la prima luce infondo al tunnel. «Una norma costituzionale prevede che si possa seguire questo iter e i deputati avranno tutti i poteri dell’autorità giudiziaria. Diciamo che è una forma di “avocazione”, di spostamento, dell’indagine a Roma. Noi confidiamo nella ricerca della verità, anche dopo 17 anni», disse l’avvocato Frazzitta e, adesso, finalmente, possiamo fare un countdown per il giorno in cui si saprà la verità.

Denise Pipitone: arriva l’ok per la commissione d’inchiesta

Il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, ha annunciato in un post su Facebook che è stato pronunciato un primo e importante sì per l’istituzione della commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone. Adesso il provvedimento sarà trasmesso all’aula della Camera dei deputato e la conferenza dei capigruppo potrà calendarizzarlo, speriamo, al più presto. Perché 17 anni di attesa, di indagini e intercettazioni, sono già troppi.

Elisa Tripodi, componente del direttivo del M5S alla Camera e relatrice della Commissione di inchiesta su Denise Pipitone, ha invece affermato: «Prosegue l’iter dei lavori per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Oggi, in Commissione Affari Costituzionali, si è votato il mandato al relatore con l’obiettivo di arrivare presto in Aula per l’approvazione del testo», ha detto, dando anche lei la lieta notizia ma anche sottolineando qualcos’altro.

«Come relatrice del provvedimento voglio sottolineare che l’istituzione di questa commissione, proprio come sta avvenendo con il caso di David Rossi, serve a far luce su una vicenda che ha scosso tutta l’Italia per 17 anni, sulle presunte lacune e le zone d’ombra che ancora persistono e per restituire un quadro chiaro alla famiglia di Denise, che aspetta la verità sulla scomparsa della bambina da troppi anni», ha concluso.

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La gioia di Piera Maggio

Intanto Piera Maggio, madre della bambina, ha parlato con l’Adnkronos, affermato di vedere finalmente «una luce in fondo al tunnel», sottolineando che «noi la speranza non l’abbiamo mai persa». «Vogliamo che si faccia un po’ di chiarezza e, soprattutto, verità, quella che manca in tutta questa vicenda. Ringrazio tutti i politici che si sono spesi per questa causa, riconoscere che questo caso merita un po’ di luce è importante», sottolinea, passando poi a parlare dell’archiviazione del caso da parte del gip di Marsala.

«Non significa che nel momento in cui emergano novità non si possa riaprire l’inchiesta. Lo stesso pm Piscitello ha assicurato a me e Pietro (il padre di Denise, ndr) che non finirà mai di cercare la verità. Noi siamo qui ad attendere. Non molliamo», dice, con la speranza di una madre che, nonostante tutto e tutti, per 17 anni non ha mai smesso di sperare in quella telefonata che le faccia sapere che, finalmente, la giustizia italiana ha fatto il suo corso e sua figlia può tornare a casa.

«L’assenza di colpevoli, non aver assicurato alla giustizia chi ha rapito Denise è una delusione, non solo per noi genitori, ma per tutti gli italiani. I bambini non spariscono nel nulla e tutti sanno che Denise è stata presa intenzionalmente e non dall’uomo qualunque, dalla persona di passaggio, ma da chi sapeva che quella bambina era Denise. Un gesto abominevole e vigliacco, perché chi lo ha compiuto ha approfittato dell’ingenuità di una bimba di quasi quattro anni», aggiunge, dicendo quello che la gran parte degli italiani pensa: Denise Pipitone non si è rapita da sola.

Spiega, poi, la sua teoria, ovvero che «dietro questa storia non ci sia il mostro di turno, il ladro di bambini qualsiasi e questo credo l’abbiano capito tutti. In 17 anni nessun altro è stato rapito a Mazara del Vallo. Denise non ha deciso in autonomia di allontanarsi da casa,  non è stata inghiottita dalla terra, non è stata prelevata dagli alieni, non è stato il pedofilo di turno o lo zingaro a rapirla». Infine, conclude:

«Denise va cercata viva sino a prova contraria e, soprattutto, vanno cercati i colpevoli perché da lì risaliremo a tutta la verità. Noi continuiamo a essere positivi e ad andare avanti nella sua ricerca. Siamo felici per questo nuovo impegno politico intorno al caso. La storia di Denise merita chiarezza, lo si deve a lei: occorre dare voce a chi non può gridare e Denise, purtroppo, non può chiedere aiuto adesso».

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

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Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

In data 2 dicembre 2021 si apre la Commissione d’Inchiesta per stabilire se le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone siano state o no compromesse.

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