Denise Pipitone: le news nell’ultima puntata di Chi l’ha visto

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Ieri si è tenuta la settimanale puntata di Chi l’ha visto, in cui uno spazio molto importante è stato dedicato alla scomparsa di Denise Pipitone. Da 17 anni si lotta per riportare la bambina a casa e, giorno dopo giorno, le cose sembrano diventare sempre più complicate e assurde. Nella trasmissione di ieri è stata citata la mafia, una persona del calibro di Messina Denaro, che sarebbe un amico di Claudio Corona. Si è parlato anche della lettera anonima, molto brevemente, e di alcune dichiarazioni di Di Pisa, oltre che nuove intercettazioni di Jessica Pulizzi e della madre.

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Denise Pipitone

Chi sta seguendo il caso, non fa che parlare d’altro da quasi una settimana: la lettera anonima sembra aver rivoluzionato le indagini, o meglio sembra aver riaperto una pista che, persino Piera, Piero e l’avvocato, avevano dimenticato. Tuttavia, non si sa molto (se non che la lettera è lunga 3 pagine ed è scritta da una persona che avrebbe visto Denise Pipitone in macchina con delle persone, quel giorno), e anche dopo la diretta del legale e la puntata di Chi l’ha visto non sono stati fatti nomi (se non quelli di Anna Corona e Jessica Pulizzi, che sembrano non essere coinvolte fra i nomi citati nella missiva), ma l’avvocato ha sottolineato che si trova tutto nell’ambito familiare.

Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social, ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

In effetti, bisognerebbe sottolineare questo a tutte le persone che si lamentano di come si parli sempre e solo di Denise Pipitone nelle puntate di Chi l’ha visto, o su Twitter. Non si tratta solo di un caso di una bambina scomparsa. Il problema per cui si continua a parlare ancora, dopo 17 anni, di questo caso non risolto, sono le indagini. Le indagini piene di depistaggi, di bugie, di cose che non tornano, di intercettazioni che non funzionano solo con le persone indagate e, ieri, ci abbiamo aggiunto anche la mafia. Il 20 maggio 2012 nelle piazze d’Italia le persone urlavano “Io non ho paura” per Melissa Bassi, oggi lo dobbiamo urlare ancora, per Denise Pipitone.

Le nuove dichiarazioni a Chi l’ha visto

Lasciamo perdere il povero Battista Della Chiave, unica persona, sordomuta, tra l’altro, ad aver avuto il coraggio di parlare anni fa, ma che non è stato minimamente ascoltato e che è stato persino ritenuto inattendibile. Lasciamo perdere, perché della sua dichiarazione, con la nuova interpretazione fatta da due persone più competenti, ne abbiamo già parlato, per cui è inutile continuare a parlarne ancora. Prima soffermiamoci sulle parole sconvolgenti di Alberto Di Pisa, ex procuratore.

Di Battista Della Chiave voglio solo sottolineare che le interpreti hanno confermato che il sordomuto non stava raccontando qualcosa di passato, non stava raccontando la sua vita, come ha detto la nipote, ma proprio l’evento che gli era stato chiesto. Hanno fatto passare l’uomo per un pazzo, ma sembrerebbe l’unico coraggioso in tutta Mazara del Vallo (non giudichiamo chi non parla, se c’è davvero in mezzo la mafia, possiamo anche comprendere il motivo).

Di Pisa: mamma e figlia «sono due donne capaci di tutto»

Partiamo dalla dichiarazione in cui Di Pisa cerca di screditare Piera Maggio e il suo legale: «Non era una donna ‘specchiata’. Indubbiamente c’era qualcosa, dati oggettivi riferiti dai rapporti di polizia. Non so se erano fondati, non li abbiamo approfonditi. Lasciamo stare, sennò si scatena pure la Maggio». A quanto pare sembrerebbe che all’inizio delle indagini girassero dei filmati pornografici di Piera e della sorella. Beh, no. Perché in realtà si è scoperto subito che quelle, ovviamente, non erano le sorelle, bensì due attrici romane.

Ha avuto da dire anche sull’avvocato Frazzitta, poiché, secondo lui, sarebbe pagato ben 150k euro da parte di Chi l’ha visto, peccato che proprio la trasmissione abbia subito smentito. Nella scorsa puntata, in più, la redazione aveva proprio detto che Piera Maggio non aveva preso mai neanche un euro per essere in trasmissione, e noi ci crediamo. Piera è solo una vittima, proprio come Denise, di una situazione più grande di entrambe.

La tesi di Di Pisa, in ogni caso, è questa: «La tesi che ho sempre sostenuto è che si tratta di una vicenda che nasce in ambito familiare perché Jessica Pulizzi odiava la bambina e Piera Maggio perché ritenute responsabili dello sfascio della famiglia. Qualcuno avrebbe così consegnato la bambina agli zingari, come riscontrato dalla famosa foto fatta a Milano che per me al 90% è Denise».

Crede quindi che Denise Pipitone sia ancora viva oggi, a vivere in qualche parte del mondo con delle persone sconosciute che però l’hanno cresciuta. Poi ha cominciato a parlare di Jessica Pulizzi e Anna Corona, delle donne «terribili, capaci di tutto secondo me», e dice ciò in base a come si sono comportate in tribunale, Jessica impassibile, come se «la cosa non la riguardasse», e la madre ancora sull’intervista. «Sono due donne davvero capaci di tutto», sottolinea ancora.

Claudio Corona e i rapporti con la mafia?

Claudio Corona è il fratello di Anna Corona e sembrerebbe essere «protetto» dalle forze dell’ordine. A dichiararlo è una persona, che ovviamente ha preferito restare anonima (e questo ci fa solo pensare quanto la famiglia potrebbe essere pericolosa), che ha conosciuto Claudio Corona: «Quando andavamo a ballare c’erano spesso delle retate, in discoteche o per risse o per poliziotti in borghese che vedeva l’estasi che girava tanto, ma la maggior parte delle volte in un modo o in un altro Claudio, insieme alle persone con cui era, compreso me, ci faceva alzare e andavamo via prima dell’arrivo della polizia». La chiama “protezione vera e propria“, quella su Claudio Corona.

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Denise Pipitone

Ma poi… Ma poi ci fa venire i brividi, quando afferma che l’uomo ha un’amicizia, si frequenta, con personaggi mafiosi di un certo calibro, e poi cita Messina Denaro. Chi è Messina Denaro? Tutti conosciamo la storia di Giovanni Falcone. Lui era una delle persone inviate a Roma nel ’92 per uccidere lui e il ministro Martelli, ma non solo, faceva anche degli appostamenti nei confronti di Maurizio Costanzo. Uccise anche Vincenzo Milazzo e la moglie, incinta di tre mesi. Messina Denaro è un mafioso legato a Cosa nostra, uno dei latitanti più ricercati al mondo, e sentirlo nominare nel caso di Denise Pipitone ci fa rabbrividire.

Federica Sciarelli ha comunque sottolineato che i fatti sono da verificare, ma «lui ha voluto parlare e noi l’abbiamo ascoltato». Quest’anonimo continua raccontando dei rapporti di Claudio Corona con la sorella: dopo la scomparsa di Denise Pipitone sembrerebbe che i due facessero finta di aver litigato, ma poi, di nascosto, si incontravano (non si telefonavano perché sapevano di essere intercettati, sembrerebbe addirittura che lui avesse avuto una tecnologia che le individuava).

Proprio in uno di questi incontri, quest’anonimo ha sentito una cosa interessante, una discussione fra lui e la sorella, in cui Claudio diceva ad Anna di non infastidirlo, «ricordandole qualcosa che lui aveva fatto per lei». Cos’è che Claudio Corona ha fatto per Anna? Non sappiamo ovviamente se si riferisse a Denise Pipitone, ma è lecito avere dei dubbi, soprattutto considerando le indagini e tutte le intercettazioni. E, a proposito di queste, parliamo di una gallina.

Le intercettazioni

Ci troviamo in una chiacchierata fra Jessica Pulizzi e la madre, un’intercettazione di 3 mesi e dieci giorni dopo la scomparsa di Denise Pipitone, che la sorellastra di Denise Pipitone, al processo, ha spiegato dicendo di riferirsi a delle “galline“. E i giudici ci hanno anche creduto, pensate un po’. Secondo i verbali, in quel momento Jessica si trova in motorino insieme a un’altra persona, un certo Fabrizio, che, dopo che Jessica afferma “io ammazzo tutti” dice: «Ce l’ammazzasti chidda?», ovvero «l’hai ammazzata quella?». Chi è quella?

Quella, secondo Jessica, sono «delle galline», una delle quali lei avrebbe ucciso di peso scavalcando un muretto. Lo dice poco dopo, un po’ confusa, come se sapesse di essere intercettata e di dover trovare una scusante per quel che ha detto. Anna Corona allora chiede «e nella telefonata queste galline si sentono?», e la figlia conferma. «Dov’è questo posto?», «In campagna da Salvatore», e quando le viene chiesto chi fosse questo Salvatore, lei dice «Salvatore l’amico nostro».

In processo afferma quindi che avrebbe voluto uccidere queste galline che avrebbe incontrato e, una di queste, l’avrebbe uccisa scavalcando un muretto. Quello che però secondo l’avvocato Frazzitta non va, sono i tempi verbali. Come fa Jessica Pulizzi a parlare di come ha ucciso una gallina, se questo fatto sarebbe avvenuto dopo? Uno dei tanti misteri delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, e poi si chiedono anche perché, dopo 17 anni, ancora si parla di questo caso.

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

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Denise Pipitone

Da quell’ottobre 2004, nonostante i tanti appelli della madre, i presunti avvistamenti (insieme anche a molte persone che pensano di essere la piccola siciliana, tra cui Olesya) che non hanno mai portato a nulla, la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, non ha mai perso le speranze, e noi ci auguriamo che prima o poi potrà abbracciare nuovamente sua figlia, e soprattutto avere la giustizia che merita.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

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