Denise: le impressioni sulla prima puntata della docuserie

Condividi

È stato straziante il primo episodio di Denise, la docuserie dedicata al rapimento di Denise Pipitone, sequestrata da Mazara del Vallo il primo settembre 2004. Abbiamo visto la sofferenza e la paura non solo di Piera Maggio, ma di un’intera famiglia. Abbiamo conosciuto Kevin, il fratello maggiore della bambina, che è sempre stato lontano dalle telecamere, e ci siamo immedesimati in lui. Allo stesso tempo abbiamo visto un bambino di 11 anni venir interrogato dalla polizia durante i primi giorni cruciali. E ancora non abbiamo ripercorso tutti gli errori. Questo è stato solo l’inizio, la prima puntata di quattro che andranno in onda di sabato in sabato.

Prima di parlare di questa novità di cui ancora non si sa tanto, voglio ricordarvi che qualche mese fa è stato pubblicato l’age progression di Denise Pipitone aggiornato al 2021, e potrebbe essere davvero utile per cercare l’oggi 21enne in quanto è diverso da come tutti ce la siamo sempre immaginata (molto simile alla mamma, invece nella locandina la vediamo anche molto simile al padre, Piero Pulizzi). Piera Maggio invita a condividerla quanto più possibile, senza ritagliarla o modificarla:

denise-pipitone-docuserie-recensione

Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

Le indagini sono state piene di depistaggi, di bugie, di cose che non tornano, di intercettazioni che non funzionano solo con le persone indagate e qualche mese fa durante una puntata di Chi l’ha visto ci abbiamo aggiunto anche la mafia. Ma la madre di Denise Pipitone, così come tantissime persone che da anni cercano giustizia, vorrebbero solo che la bambina tornasse finalmente fra le braccia della sua famiglia che, per tutti questi anni, non ha perso la speranza e continua ad aspettarla. Ogni giorno ci sembra di essere più vicini alla verità ma allo stesso tempo non ci vogliamo illudere, e quindi non ci resta che, ancora, inesorabilmente, aspettare.

Negli ultimi mesi abbiamo seguito con tanto interesse non solo le indagini riaperte di recente ma anche le vecchie intercettazioni che non sono minimamente state prese in considerazioni all’epoca dei fatti. Abbiamo visto come il signor Battista Della Chiave non è stato minimamente ascoltato, con un’interprete ancora troppo inesperta che non è riuscita a comprendere quello che l’uomo davvero volesse dire. Oggi Denise Pipitone non è ancora a casa, ma speriamo che questa sia solo una situazione temporanea. Qualche settimana fa, l’avvocato Frazzitta ha esposto le motivazioni per cui il caso non deve essere archiviato, soprattutto in seguito alle ultime intercettazioni, ma a quanto pare non è servito a nulla.

Vi ricordiamo anche che prima che la commissione d’inchiesta sulle indagini fosse accettata, Italia Viva, partito di Matteo Renzi, ha fatto ostruzionismo decidendo di ricattare i colleghi. Igor Iezzi, in diretta con Milo Infante su Ore14, ha fatto sapere che lui è «rimasto stupito dal tono di questi emendamenti. Il problema è che posso capire l’esigenza di allargare il campo d’azione della commissione, partire da Denise Pipitone per poi allargare sul fenomeno». Tuttavia, per fortuna, non hanno avuto la meglio.

Poi, comunque, la commissione d’inchiesta è un testo ufficiale e vediamo per davvero la prima luce infondo al tunnel. «Una norma costituzionale prevede che si possa seguire questo iter e i deputati avranno tutti i poteri dell’autorità giudiziaria. Diciamo che è una forma di “avocazione”, di spostamento, dell’indagine a Roma. Noi confidiamo nella ricerca della verità, anche dopo 17 anni», disse l’avvocato Frazzitta e, adesso, finalmente, possiamo fare un countdown per il giorno in cui si saprà la verità, poiché c’è stato l’okay definitivo alla commissione affari costituzionali. Tuttavia, il giorno sembra essere ancora lontano.

Potrebbe interessarvi: Denise Pipitone e l’ipotesi Egitto: cosa sappiamo e Denise Pipitone: la giornalista Ilaria Mura (Quarto Grado) a giudizio per favoreggiamento

Denise: cosa pensiamo del primo episodio della docuserie

Partiamo da quello che tutti noi abbiamo pensato all’inizio: perché ci sono Carmelo Abbate e Ilaria Mura? Da una parte abbiamo un giornalista che è stato invitato, insieme a un programma intero, a non parlare del caso di Denise Pipitone, che è sempre andato contro la famiglia difendendo i principali indagati e alterandosi anche parecchio, dall’altra una che proprio di recente è stata chiamata in giudizio in quanto ha detto ad Asparino, ex fidanzato di Jessica Pulizzi ai tempi, di essere intercettato. Insomma, avrebbe letteralmente compromesso le indagini.

Il motivo per cui i due sono presenti nella docuserie, lo ha spiegato la stessa Piera Maggio in dei commenti su Facebook: «Una storia non può essere raccontata senza la “contro parte” tipo a senso unico. Davanti al rifiuto di alcuni nel raccontarsi in questa vicenda (perché ovviamente gli è stato chiesto di partecipare), hanno inserito altre persone che facessero le loro veci, ecco il motivo».

Quindi, in altre parole, Abbate e Mura fanno le veci della famiglia Corona, e si vede anche dalle frecciatine velenose che sono state fatte. Certo è, però, che se le accuse verso la Mura dovessero essere vere, dovrebbe solo chiedere un immenso scusa a tutti, e soprattutto alle persone contro cui lei e il programma in cui lavora hanno sputato veleno negli ultimi mesi.

Potrebbe interessarvi: Piera Maggio diffida Quarto Grado: il programma non potrà più parlare del caso Pipitone

Nella puntata abbiamo visto essere seguite, sin dall’inizio, altre piste. Abbiamo visto quella dello zio di Denise, che però aveva un alibi (e quanto ha fatto ridere la Mura che ha piagnucolato su come lui non venisse messo in mezzo nel circo mediatico, quando la persona che sta difendendo non ha letteralmente un alibi in quanto ha fatto porre una firma falsa sul foglio delle uscite e nessuna l’ha vista nell’orario del rapimento di Denise? Lei, insieme alla figlia, ovviamente, ma questo la Mura non lo dice), e persino abbiamo sentito come gli inquirenti abbiano chiesto a Kevin, fratello maggiore, se fosse stato lui. Poi la pedofilia, i riti satanici, tutte piste che son state un buco nell’acqua.

Potrebbe interessarvi: Piera Maggio scrive a Gianluigi Nuzzi: «Vergognoso»

denise-pipitone-docuserie-recensione

Passiamo ora a una costante in tutto l’episodio: il dolore di Piera Maggio, presente dalla prima ripresa fino all’ultima. Degli occhi che sin dal principio hanno cominciato ad avere un miscuglio di sofferenza e speranza, quella piccola luce che non si è mai spenta e che ancora tutt’oggi continua a esistere.

Piera si è raccontata in questo primo episodio, si è aperta al mondo come non aveva mai fatto, ci ha fatto entrare nei primi giorni della scomparsa di Denise e ci ha fatto sentire tutta la sua sofferenza, ma anche il suo coraggio. Perché conoscendo la storia sin dall’inizio, ci rendiamo conto di quanto sia stato difficile, e di quanto quella donna abbia avuto un coraggio immenso nel combattere una battaglia del genere, quasi da sola. Perché se ha sempre avuto la sua famiglia dalla sua parte, noi, siamo onesti, ce la siamo dimenticata per troppi anni. Ma non succederà più.

E ora parliamo di Kevin, del dolce Kevin che è dovuto crescere troppo in fretta, un bambino che è sempre rimasto dietro le quinte per vivere la propria vita, ma che ha sofferto tanto quanto la madre. Un bambino che da un giorno all’altro ha visto il proprio mondo stravolto e ha dovuto cercare di ricreare una normalità senza la sorellina. Kevin nella docuserie è stato onesto, ha raccontato le sue impressioni con l’innocenza di quando era un bambino. Ha parlato degli interrogatori, ha parlato della madre e di quanto soffriva, del padre che ha cercato di aiutarlo, e anche di come inizialmente sia stato arrabbiato con la madre per cose che, da bambino, proprio non riusciva a comprendere.

denise-pipitone-docuserie-recensione

E a proposito del padre di Denise Pipitone, Toni, anche di lui non si parla tanto, e online ci sono diverse opinioni. C’è chi lo compatisce: un uomo che dal giorno all’altro vede la propria figlia rapita e poi scopre che non è neanche sua. C’è chi invece pensa che recita. Tuttavia, c’è una cosa da dire: non è il sangue a renderti un genitore.

Lo è l’amore, il rispetto, la presenza. Toni è stato il padre di Denise, l’ha cresciuta (anche se, potrebbe interessarvi: Denise Pipitone: ultime notizie sulla scomparsa della bambina (Piera Maggio parla dell’ex marito). Però il commento su come ritiene che, se Piera avesse accettato di andare in Toscana con lui, Denise non sarebbe stata rapita, poteva anche evitarlo. Davvero cattivo.

Infine, vogliamo concludere con una considerazione: nessuno della famiglia ha colpe per il rapimento di Denise Pipitone. Non è stata colpa della nonna che l’ha persa di vista per qualche minuto. Non è colpa della zia che non l’ha seguita con lo sguardo. Non è colpa di Piera che ha avuto una relazione clandestina. La colpa è di chi ha visto e non parla, dopo 17 anni. La colpa è solo di chi, quel primo settembre 2004, ha deciso di rapire una bambina di quattro anni, di prendere Denise Pipitone e di portarla lontana dalla sua famiglia.

L’episodio della docuserie su Denise Pipitone si conclude con l’introduzione di Piero Pulizzi, il padre biologico di Denise. Da una parte la Mura dice che Piera ha ammesso questo dettaglio quando viene incalzata dalla polizia, mentre da sempre abbiamo saputo che lo ha detto fin da subito, perché, sin dal principio, lei ha puntato il dito verso una famiglia. La stessa famiglia la cui casa è stata controllata solo dopo 17 anni. Ma di questo ne parleremo la settimana prossima, con il secondo episodio.

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

denise-pipitone-docuserie-oggi

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

In data 2 dicembre 2021 si apre la Commissione d’Inchiesta per stabilire se le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone siano state o no compromesse.

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.