L’anonimo della lettera di Denise Pipitone non è più anonimo: ha parlato dopo 17 anni

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Svolta incredibile nel caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo 17 anni fa. Qualche giorno fa abbiamo dovuto bocciare l’ipotesi che coinvolgeva la ragazza dell’Ecuador, proprio come abbiamo bocciato Denisa e come abbiamo bocciato Olesya, tuttavia né noi né mamma Piera ci siamo rassegnate e oggi ci svegliamo con una lieta notizia condivisa dal sito livesicilia, che più volte ha condiviso interviste e notizie certe sul caso Pipitone, per cui sentiamo di poterci fidare.

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Denise Pipitone

Chi sta seguendo il caso, non fa che parlare d’altro da quando l’avvocato ha condiviso la notizia: la lettera anonima sembra aver rivoluzionato le indagini, o meglio sembra aver riaperto una pista che, persino Piera, Piero e l’avvocato, avevano dimenticato.

Tuttavia, non si sa molto (se non che la lettera è lunga 3 pagine ed è scritta da una persona che avrebbe visto Denise Pipitone in macchina con delle persone, quel giorno), e anche dopo la diretta del legale e la puntata di Chi l’ha visto non sono stati fatti nomi (se non quelli di Anna Corona e Jessica Pulizzi, che sembrano non essere coinvolte fra i nomi citati nella missiva), ma l’avvocato ha sottolineato che si trova tutto nell’ambito familiare.

Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social, ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

Anche in base a questi errori, è stata aperta una commissione d’inchiesta sul caso di Denise Pipitone proprio nelle ultime ore e Piera Maggio, finalmente, si dice fiera dello Stato italiano: «Oggi posso dire che lo Stato c’è. Lo Stato finalmente si sta occupando di questa vicenda in modo concreto e preciso», ha detto durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge per una commissione d’inchiesta sul caso Denise. Tuttavia, c’è ancora tanto da fare: in primis, riportare la bambina a casa, in secundis portare dietro le sbarre tutti i colpevoli.

La lettera anonima

Qualche settimana fa, dopo che l’avvocato Frazzitta aveva fatto un appello a Chi l’ha visto (che poi ha ricevuto la stessa lettera) citando per la prima volta la lettera anonima, aveva cominciato a far comprendere chi non fossero i protagonisti della missiva in un’intervista con livesicilia, dove leggiamo: «Mettiamola cosi. Io per il fatto che viene descritto nella lettera che ho ricevuto lascerei in pace Jessica Piluzzi, Anna Corona e tutti gli altri», sottolineando anche che «è stata fatta un’indagine e celebrato un processo, ma oggi non credo sia corretto continuare a discutere di una persona assolta con sentenza definitiva e tirarla in ballo di continuo», riguardo Jessica Pulizzi.

Ma quindi, chi sono le persone di cui si parla nella lettera anonima su Denise Pipitone? Sono delle persone nuove «nella misura in cui il fatto impone di guardarle sotto una nuova luce». «Il contesto è quello vecchio di Mazara del Vallo, non si parla di un evento negativo o di un luogo dove cercare Denise. E neppure si parla di nomadi, altro tema che viene tirato spesso in ballo. Il racconto del testimone ci ha fatto concentrare su un dato finora mai analizzato. E lo abbiamo riscontrato».

Dopo settimane noi non abbiamo saputo più nulla. Nell’ultima puntata di Chi l’ha visto l’anonimo non è stato neanche citato, tuttavia sappiamo che la trasmissione Rai prende molto sul serio la questione della scomparsa, non volendo accusare nessuno ma cercando solo di riportare Denise Pipitone a casa sua, per questo motivo potrebbe anche essere che abbiano scoperto qualcosa, che abbiano avuto delle news, ma per evitare di compromettere in qualsiasi modo le indagini, abbiano deciso di non condividere delle notizie. Soprattutto dopo che Quarto Grado ha deciso di sbandierare al vento la riapertura delle indagini su Anna Corona e Giuseppe Della Chiave.

Ieri, comunque, in una diretta su Instagram, Giacomo Frazzitta ha fatto un vero e proprio appello ai giornalisti, che «devono fare le inchieste, suscitare dubbi, cercare verità ma NON DISTURBARE IL LAVORO PREZIOSO DEGLI INQUIRENTI», poiché, sebbene abbiano sete di notizia,

«l’indagine è come una pianta che deve crescere, se immediatamente viene calpestata non si raggiunge l’obiettivo. La verità fattuale, quella che voi avete raccontato nei vostri social, non è la verità processuale e questa va coltivata con il segreto istruttorio, senza disturbare nessuno, senza scoprire le carte, perché scoprire le carta fa male all’indagine stessa, e chi lo fa volontariamente, con deliberata cattiveria, vuol dire che non vuole raggiungere la verità su Denise e non vuole scoprire dove si trova. Perché Denise è viva e la dobbiamo trovare».

Ha anche sottolineato che con l’impegno sui social si fanno degli importanti passi avanti, ma i giornalisti devono fare l’inchiesta, ovvero analizzare cosa si è fatto e proporre miglioramenti, come la commissione d’inchiesta sul caso Denise Pipitone che è nata anche grazie a Federica Sciarelli e Milo Infante, delle persone che hanno dedicato anni di «inchiesta pura» non disturbando mai l’indagine, ma aiutando. «Guai a quei giornalisti che disturbano il lavoro segreto della procura, perché mi auguro che in questo senso si intervenga perché si commettono dei reati nel fare questo», ha concluso.

Chi è l’anonimo?

Non lo sappiamo, ovviamente. Non lo sappiamo e mi auguro che non lo sapremo finché Denise Pipitone non sarà a casa e i suoi rapitori dietro le sbarre, in modo che anche lui possa essere al sicuro. Quello che però sappiamo, e che sappiamo grazie a livesicilia, è che «non è più un personaggio misterioso», ma adesso, per l’avvocato, è un uomo in carne e ossa e si è incontrato a quattr’occhi con il legale. L’uomo per 17 anni è stato zitto per paura, paura, probabilmente, delle persone che ha visto in auto.

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Denise Pipitone

Noi non vogliamo dare ulteriori dettagli sull’ex anonimo, non vogliamo dire dove abita oggi perché non riteniamo che sia coerente con quello che l’avvocato Frazzitta ha chiesto nella diretta, tuttavia vi riportiamo che, come ha scritto nella lettera, ha visto Denise Pipitone quel primo settembre a Mazara del Vallo, paese in cui ai tempi abitava. Si trovava in un’auto con tre persone e urlava “aiuto mamma”, piangendo. E lui è sicuro al cento per cento che quella fosse Denise Pipitone.

Tuttavia, le persone che ha visto in macchina, persone che probabilmente conosce per nome, gli hanno fatto pensare che, se avesse parlato, non sarebbe stato al sicuro. D’altronde vi ricordo che due puntate fa a Chi l’ha visto è stata citata la mafia in relazione al nome di Claudio Corona, fratello di Anna, madre di Jessica Pulizzi ed ex moglie di Pietro, papà biologico di Denise, per cui, se davvero queste notizie fossero certe, comprendiamo l’anonimo e la sua decisione di tutelarsi. Non andiamo contro a una persona solo perché ha avuto paura.

Adesso, quello che per noi è ancora un anonimo, per Giacomo Frazzitta non lo è. Ha parlato, si è confessato dopo 17 lunghi anni, e dobbiamo sperare che adesso sia protetto e che vada a parlare in Procura (sempre che non l’abbia già fatto!), in modo da svoltare definitivamente le indagini e riportare la piccola Denise Pipitone, oggi ventenne, a casa sua, fra le braccia della sua mamma e del suo papà che non hanno mai smesso di cercarla.

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

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Denise Pipitone

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

Da quell’ottobre 2004, nonostante i tanti appelli della madre, i presunti avvistamenti (insieme anche a molte persone che pensano di essere la piccola siciliana, tra cui Olesya) che non hanno mai portato a nulla, la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, non ha mai perso le speranze, e noi ci auguriamo che prima o poi potrà abbracciare nuovamente sua figlia, e soprattutto avere la giustizia che merita.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

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