Denise Pipitone: test del DNA di Denisa e svolta a Quarto Grado, indagati Corona e Della Chiave

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Ennesima svolta nel caso di Denise Pipitone. Ci chiediamo cosa sarebbe successo se le indagini fossero state svolte nello stesso modo 17 anni fa, se tutti questi dettagli fossero usciti subito e non dopo quasi 20 anni: la bambina sarebbe subito tornata a casa? In questi giorni si è parlato della lettera anonima, di rapporti con la mafia e, ancora, di Denisa, la ragazza che si pensava potesse essere Denise a causa di un’assurda somiglianza e di qualcosa che non tornava nella sua storia. Tuttavia, ho scritto pensava perché ormai è sicuro: Denisa, dopo essersi sottoposta al test del DNA, ha confermato di non essere Denise Pipitone.

Ne avevamo già parlato due settimane fa, quando una parrucchiera ha visto una ragazza molto somigliante a Denise Pipitone, di nome Denisa. Subito sono iniziate le teorie complottiste: è lei, non è lei, sta mentendo, non può dirlo per certo, e molte frasi del genere. Adesso, dopo non si sa quante puntate da Barbara D’Urso, sappiamo con certezza che la ragazza calabrese non è la bambina siciliana scomparsa nel 2004, a confermarlo è stato il test del DNA. Per cui, adesso, possiamo chiudere questo capito definitivamente e continuare con le indagini.

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Denise Pipitone

Chi sta seguendo il caso, non fa che parlare d’altro da quasi una settimana: la lettera anonima sembra aver rivoluzionato le indagini, o meglio sembra aver riaperto una pista che, persino Piera, Piero e l’avvocato, avevano dimenticato. Tuttavia, non si sa molto (se non che la lettera è lunga 3 pagine ed è scritta da una persona che avrebbe visto Denise Pipitone in macchina con delle persone, quel giorno), e anche dopo la diretta del legale e la puntata di Chi l’ha visto non sono stati fatti nomi (se non quelli di Anna Corona e Jessica Pulizzi, che sembrano non essere coinvolte fra i nomi citati nella missiva), ma l’avvocato ha sottolineato che si trova tutto nell’ambito familiare.

Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social, ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

Prima di lasciarvi alla notizia rilasciata ieri da Quarto Grado, vi segnaliamo anche che ieri Milo Infante ha detto su Facebook che «sono in corso verifiche su questa auto bruciata e abbandonata da tanti anni a pochi metri da uno dei luoghi simbolo della scomparsa di Denise e su di un’altra vettura da poco “attenzionata”. Non facciamoci illusioni, nessuno dice che siano effettivamente quelle usate per rapire Denise. Ma sono compatibili con quelle indicate dal testimone della lettera anonima».

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Denise Pipitone: indagati Anna Corona e Giuseppe Della Chiave

Durante la puntata di ieri sera di Quarto Grado, siamo venuti a conoscenza di una notizia che in molti aspettavano da tanto: Anna Corona e Giuseppe Della Chiave sono ufficialmente indagati per il sequestro di Denise Pipitone. Sottolineiamo che si indaga per il sequestro e non per l’omicidio, per cui, dopo 17 anni, si continua comunque a cercare una ragazza viva, oggi quasi 21enne, e non un cadavere, non una bambina morta. Si continua comunque a cercare la verità, non solo per Denise, ma per tutta la sua famiglia, e tutta Italia.

Tuttavia, voglio sottolineare una cosa: la notizia non sarebbe dovuta essere resa pubblica, a confermarlo è l’avvocato Frazzitta che ritiene gravissimo questo fatto, come questi giornalisti abbiano usato questa notizia solo per lo share. Quarto Grado è proprio quel programma che in ogni episodio critica i suoi colleghi solo perché fanno vedere le vecchie indagini in modo oggettivo, ieri hanno anche affermato “Noi facciamo le indagini in silenzio” e poi rivelano uno dei dettagli più importanti sul caso di scomparsa di Denise Pipitone.

Chiusa questa parentesi, facciamo un piccolo recap, soprattutto perché nell’ultima puntata di Chi l’ha visto è stata citata la mafia, addirittura un nome grande come quello di Messina Denaro. A farlo è stato un testimone anonimo, un conoscente di Claudio Corona, fratello di Anna, madre della sorellastra di Denise Pipitone, che riferisce alla redazione della Rai informazioni sulla sua amicizia con l’uomo: «Quando andavamo a ballare c’erano spesso delle retate, in discoteche o per risse o per poliziotti in borghese che vedeva l’estasi che girava tanto, ma la maggior parte delle volte in un modo o in un altro Claudio, insieme alle persone con cui era, compreso me, ci faceva alzare e andavamo via prima dell’arrivo della polizia»

In più, ricorda anche un dialogo fra i due fratelli, che lui ha sentito di nascosto, un po’ per sbaglio, dopo la scomparsa di Denise Pipitone: Claudio diceva ad Anna di non infastidirlo, «ricordandole qualcosa che lui aveva fatto per lei». Cos’è che Claudio Corona ha fatto per Anna? Non sappiamo ovviamente se si riferisse a Denise Pipitone, ma è lecito avere dei dubbi, soprattutto considerando le indagini e tutte le intercettazioni, tra cui Chi l’ha visto ci ha fatto sentire anche una in cui si parla di una gallina.

Anna Corona, invece, qualche settimana fa, aveva parlato con Quarto Grado, unico programma con Carmelo Abbate che difende a spada tratta la donna e la sua famiglia come se fosse proprio il loro avvocato, affermando che  «è da troppo tempo che siamo schiacciate da tutto questo. Siamo in televisione 24 ore su 24. Questo non è il modo di fare informazione, non è il modo di far vivere le persone. Ci vuole molta correttezza e rispetto: per Denise, per mia nipote e anche per persone ritenute innocenti dopo tre gradi di giudizio».

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Denise Pipitone

Il programma comunque continua a difenderle, e ieri ha annunciato l’inizio delle indagini nei confronti della donna e di Giuseppe Della Chiave, e, in più, potrebbero essercene anche altri (ma non sono stati nominati, per fortuna).

Chi è Giuseppe Della Chiave? Sicuramente ricorderete un suo parente, Battista, l’uomo sordomuto che aveva affermato di aver visto suo nipote Peppe (Giuseppe, appunto) in compagnia della piccola bambina, proprio il giorno in cui è scomparso. Tuttavia, essendo sordomuto e non avendo mai studiato il linguaggio dei segni, si è dato per scontato che la testimonianza di Battista Della Chiave, oggi defunto a causa di un tumore, non fosse attendibile. Quindi, cosa può aver fatto cambiare idea agli inquirenti? Per cosa sono indagati oggi Giuseppe, ai tempi fidanzato con un’amica della madre di Jessica, e Anna Corona? C’entra forse la lettera anonima, o sono state scoperte altre cose?

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

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Denise Pipitone

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

Da quell’ottobre 2004, nonostante i tanti appelli della madre, i presunti avvistamenti (insieme anche a molte persone che pensano di essere la piccola siciliana, tra cui Olesya) che non hanno mai portato a nulla, la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, non ha mai perso le speranze, e noi ci auguriamo che prima o poi potrà abbracciare nuovamente sua figlia, e soprattutto avere la giustizia che merita.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

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