Denise Pipitone: a 17 anni dal suo rapimento

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Avremmo tanto voluto scrivere: Denise Pipitone, dopo 17 anni, è finalmente a casa. Avremmo voluto scrivere che la legge e le forze dell’ordine italiane sono riuscite a riportare a casa la piccola, ormai grande, Denise. Avremmo voluto scrivere che la giustizia ha fatto il suo corso, e i colpevoli marciranno in galera fino alla fine dei loro giorni. Avremmo voluto scrivere che le tante iniziative, che gli appelli di Piera Maggio, che il suo non arrendersi mai, sono valsi la pena. E invece, purtroppo, dovremo scrivere che oggi sono 17 anni da quando Denise Pipitone è stata rapita da Mazara Del Vallo, sparendo nel nulla per 17, lunghissimi, anni.

Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo. E noi chiediamo scusa a Piera Maggio e Piero Pulizzi per esserci dimenticati della loro piccola per così tanto tempo.

Le indagini sono state piene di depistaggi, di bugie, di cose che non tornano, di intercettazioni che non funzionano solo con le persone indagate e qualche mese fa durante una puntata di Chi l’ha visto ci abbiamo aggiunto anche la mafia. Ma la madre di Denise Pipitone, così come tantissime persone che da anni cercano giustizia, vorrebbero solo che la bambina tornasse finalmente fra le braccia della sua famiglia che, per tutti questi anni, non ha perso la speranza e continua ad aspettarla. Ogni giorno ci sembra di essere più vicini alla verità ma allo stesso tempo non ci vogliamo illudere, e quindi non ci resta che, ancora, inesorabilmente, aspettare.

Proprio ieri sera c’è stata l’ennesima iniziativa per provare a sensibilizzare le persone che sanno ma non parlano per paura. Perché, in fin dei conti, si parla di questo: paura. È impossibile che in un giorno in cui si teneva il mercato, nessuno si sia accorto di una bambina che veniva rapita o comunque prelevata (perché Denise potrebbe aver conosciuto il suo rapitore). L’iniziativa consisteva nell’accendere una candela e metterla sul davanzale, condividendo poi la foto sul web. In questo modo ci si rende conto di quante siano le persone che aspettano Denise Pipitone, che chiedono giustizia e sperano di ottenerla al più presto.

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Denise Pipitone: una costante mancanza

17 anni. 6209.25 giorni. Sono una vita, la «parte più bella della vita» di una persona, l’infanzia, l’adolescenza e poi l’età adulta. Questo è stato tolto a Denise Pipitone, a Piera Maggio e Pietro Pulizzi, la possibilità di poter vivere insieme come una qualsiasi famiglia. Nessun discorso sulle mestruazioni, nessun litigio perché lei voleva tornare a casa più tardi, nessun ragazzo da tenere d’occhio perché avrebbe potuto far soffrire la figlia, nessun abbraccio dopo aver discusso, nessun primo giorno alle elementari, o alle superiori, o all’università, nessuna festa per i diciotto anni. Solo una mancanza, una grande mancanza.

Certo è che questi anni non potrà mai restituirli nessuno, né le forze dell’ordine che non hanno perquisito la casa giusta, né l’amica fedele che ha falsificato la firma con un orario consono, né le galline pigre che sono state sacrificate per il bene dell’intercettazione, né chi non ha voluto ascoltare il povero sordomuto con un’interprete che, purtroppo, era ancora troppo inesperta, né tutte le persone omertose che stanno in silenzio mentre una tragedia continua a consumarsi davanti ai loro occhi, nella loro città. Né chi ha rapito la bambina ed è ancora in libertà, convinto di averla fatta franca.

Ma prima o poi arriverà il giorno in cui qualcuno parlerà, in cui qualcuno deciderà di non avere paura, di essere più forte di una famiglia, della mafia, di una persona, e in quel giorno la giustizia farà il suo corso. A noi piacerebbe che questo giorno sia il più presto possibile, perché 17 anni sono lunghi, ma l’importante è che questo giorno arrivi ed è sicuramente più vicino a quando lo era nel 2004, quando qualcuno ha deciso che Denise Pipitone non sarebbe dovuta tornare a casa.

A Denise è stato tolto tutto, il diritto di avere una famiglia, il diritto di scegliere, il diritto di essere amata. Denise è la vittima e la testimonianza di un sistema giudiziario che non funziona e che si è svegliato dopo la bellezza di 17 anni. Perché non ha senso perquisire l’ex casa di una dei sospettati più importanti dopo 17 anni, quella casa sarebbe dovuta essere perquisita quel primo settembre 2004, così come le intercettazioni sarebbero dovute essere prese più sul serio sin dal principio. Le cose che non tornano nel caso e nelle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono troppe, ce ne rendiamo conto noi che siamo esterni al mondo giudiziario.

Denise Pipitone non è ancora a casa sua perché qualcuno ha deciso così. Le piste sono state tante, i presunti avvistamenti sono stati fin troppi, da Olesya a Denisa, ma tutti hanno fatto un buco nell’acqua. Nel frattempo Piera Maggio continua ad aspettare. La vita va avanti, proprio il mese scorso il suo primogenito si è unito in matrimonio, ma il pensiero è sempre fisso al primo settembre 2004, quando le è stato tolto il diritto di avere una figlia. Piera Maggio continua a lottare ininterrottamente da 17 anni, anche quando noi ci siamo completamente dimenticati di lei e della sua bambina.

Lei continua a lottare e sperare che il giorno in cui potrà riavere la sua bambina a casa sia sempre più vicino. E noi ce lo auguriamo con tutto il cuore. Sono passati 17 anni, adesso lottiamo affinché sia questione di giorni, affinché non ci siano altri 17 anni di sofferenza. Italia, Mazara del Vallo, non ci deludete ancora una volta. Chi sa, parli. Date giustizia a quella famiglia a cui è stato tolto tutto. Date giustizia a Denise Pipitone.

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#17annisenzaDenise: il messaggio dai social

I messaggi per Denise sono tanti, da Twitter, a Facebook, a Instagram. Sono di persone dell’età di Denise, di persone più giovani o più adulte. Sono persone che ricordano i notiziari quando la piccola è scomparsa, o di persone che sono troppo giovani per ricordarlo o che addirittura non erano ancora nate. Sono persone che hanno seguito la storia sin dal principio, e altre che l’hanno scoperta solo adesso. Sono persone che vivono a Mazara, in Sicilia, in Italia o all’estero, ma che continuano ad avere nel cuore la bambina che il 1 settembre 2004 è stata strappata dalle braccia di sua madre per 17 anni.

Sono persone che sperano di poter leggere un giorno: «Denise Pipitone è stata ritrovata: adesso è con sua madre».

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

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Denise Pipitone

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

Da quell’ottobre 2004, nonostante i tanti appelli della madre, i presunti avvistamenti (insieme anche a molte persone che pensano di essere la piccola siciliana, tra cui Olesya) che non hanno mai portato a nulla, la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, non ha mai perso le speranze, e noi ci auguriamo che prima o poi potrà abbracciare nuovamente sua figlia, e soprattutto avere la giustizia che merita.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

Denise, noi continuiamo ad aspettarti, continuiamo a condividerti, continuiamo a lottare finché non tornerai a casa tua, dalla tua famiglia. Lottiamo per te come per tutti i bambini scomparsi e mai ritrovati, per tutti i bambini che non hanno ancora ottenuto giustizia, per Angela Celentano, per Alessia e Livia Schepp, per Madeleine McCann. A questo proposito, mi sento di dovervi informare anche di una scomparsa degli ultimi giorni da Corato, in modo che possiate aiutare:

È scomparsa mia sorella Tening Mane , chiunque Dovesse vederla deve subito chiamare la Polizia o i Servizi Sociali. I…

Pubblicato da Angela Quatela su Venerdì 27 agosto 2021

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