Alessandro Zan contro Matteo Salvini: «È la tua profonda ignoranza a far male ai bambini. Bugiardo seriale, studia»

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Tomorrow is the day. Domani in Senato arriva il DDL Zan ma ci sono ancora tantissime discussioni a riguardo. Solo ieri abbiamo visto come ad Arcilesbica Nazionale proprio non piaccia questo disegno di legge, sebbene Arcilesbica non rappresenti tutte le lesbiche né tutte le donne e infatti in tantissime si sono distanziate da quel pensiero. Tuttavia, lo scontro finale è fra Matteo Salvini, da sempre contrario alla legge, probabilmente perché molti dei suoi elettori sono quelli che gli omosessuali li picchiano, e Alessandro Zan, che ha dato il nome alla legge.

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Fonte: Pinterest

I modi in cui il leader della Lega utilizza per cercare di affondare il disegno di legge che vuole solamente fare più informazione e non discriminare (sebbene non includa tutti i membri della comunità LGBTQIA+ come, ad esempio, gli asessuali), sono sempre gli stessi. Questa volta è partito da quella pseudo intervista che Fedez ha fatto in compagnia di Alessandro Zan, Marco Cappato e Giuseppe Civati, e Salvini l’ha sintetizzata così: «La tesi di Zan: Aiutiamo i bambini a cambiare sesso». Ma è stato Alessandro Zan stesso a rispondere al capitano.

Prima di vedere come Alessandro Zan ha voluto rispondere a Matteo Salvini, vi ricordiamo cosa non è il DDL Zan, utilizzando tutte le frasi che alla Lega, a Fratelli d’Italia e a tutti i loro seguaci piacciono tanto e che recitano più di un’Ave Maria.

Non voglio far approvare il DDL Zan perché sono contro l’utero in affittoLetteralmente il DDL Zan è una legge che lotta contro la discriminazione e la violenza omotransfobica, quindi l’utero in affitto non c’entra nulla con questa proposta di legge. In più sottolineiamo anche che in Italia la «gestazione per altri», conosciuta in altri termine con «utero in affitto», è illegale. Quelle della destra che quindi usano l’utero in affitto come scusa per andare contro il DDL Zan, sono quindi delle fake news.

È liberticida: no. Il DDL Zan non è liberticida. L’articolo 4 dello stesso (ancora una volta, prima di criticare sarebbe utile informarsi, anche per evitare di fare figuracce) recita: «Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime ri­conducibili al pluralismo delle idee o alla li­bertà delle scelte, purché non idonee a de­terminare il concreto pericolo del compi­ mento di atti discriminatori o violenti». Potete comunque trovare il testo completo e leggerlo con i vostri occhi qui.

Esiste già una legge: no, non esiste già una legge. L’articolo 61 del codice penale che in genere viene citato come legge già esistente prevede che un giudice possa applicare le aggravanti presenti nell’art. 61 del codice penale se una persona viene picchiata per il proprio orientamento sessuale o per la sua identità di genere o per la sua disabilità, tuttavia non è obbligato a farlo. Quindi una persona potrebbe essere più tutelata. Non penso questo sia normale.

Fuori i bambini dalla politica. Il DDL Zan prevede la strategia Nazionale attivata dall’UNAR, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, che è già presente con interventi anti-discriminatori nei campi dell’educazione e dell’istruzione, come anche in quelli del lavoro e delle carceri. Il loro nome è corso di educazione al rispetto. Quindi, cara destra, non si tratta di educazione gender, ma solo di educazione a rispetto di chi ama una persona delle stesso sesso, di chi ha un colore di pelle diverso dal tuo o, ancora, di chi non si identifica nel sesso in cui nasce.

Alessandro Zan contro Matteo Salvini sul DDL Zan

Questa volta Alessandro Zan non ha voluto avere alcuna pietà. Nella live con Fedez non ha attaccato nessuno, persino Renzi che ha deciso di voltare le spalle alla legge che persino i suoi hanno contribuito a creare non ha ricevuto neanche una parola d’odio da parte del deputato Zan. Tuttavia, nel momento in cui il fandom di Matteo Salvini lo ha attaccato per più di 24 ore con insulti e minacce perché hanno ovviamente decontestualizzato un suo intervento per rivoltare l’opinione pubblica, è tempo di intervenire e soprattutto di fare chiarezza.

In primis, cos’ha detto Matteo Salvini? «Punire ogni tipo di violenza e discriminazione contro gay, lesbiche e trans, garantire il diritto ad un amore e una vita liberi, io dico sì. Parlare di cambio di sesso a bimbe e bimbi delle scuole elementari, cancellare mamme e papà, inventare reati e censure, io dico no», allegando un video di Alessandro Zan durante la diretta live con Fedez, in cui spiega che «l’identità di genere in due parole è la percezione profonda, precoce e strutturata del proprio genere», facendo l’esempio con i bambini che «percepiscono il proprio genere diverso da quello biologico» e quindi chiede che questi bambini e questi genitori vengano aiutati.

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Fonte: La Repubblica

Nella diretta live sul suo profilo Instagram, che abbiamo pubblicato sopra, ha voluto rispondere a Matteo Salvini e a tutti gli ignoranti, nel senso letterale del termine, che non conoscono neanche la Corte Costituzionale e si permettono di giudicare il DDL Zan. «L’identità di genere non è un concetto espresso nel DDL Zan ma una definizione stabilita dalla Corte Costituzionale, una definizione giuridica profondamente radicata nel nostro ordinamento che la Corte Costituzionale ritiene essere diritto fondamentale della persona umana, diritto umano che dobbiamo riconoscere», ha detto.

Ha poi aggiunto che già diverse leggi riconoscono l’identità di genere e ci sono anche già delle sentenze, proprio perché «l’identità di genere è la percezione precoce, profonda e duratura del proprio sesso. Non è una scelta, è una condizione dell’individuo, e come tale va rispettata, tutelata, perché altrimenti si ledono i diritti umani. Ciascuno ha diritto alla propria identità di genere, è una caratteristica che riguarda tutti noi». E questa è solo l’ennesima volta in cui l’identità di genere viene spiegata al caro Matteo Salvini, a cui poi Alessandro Zan si rivolge direttamente:

«Sai cosa sono i diritti umani delle persone, Salvini? È una cosa che forse a te ogni tanto sfugge. È la profonda ignoranza tua a far male ai bambini, non una legge che vuole tutelare tutte le persone. Nessuno vuole aiutare i bimbi a cambiare sesso. Non ho mai detto questa cosa. State utilizzando delle bugie per fare battaglia politica, sulla pelle della gente.

È ignobile, Salvini. Almeno studia, leggi, informati, conosci, prima di emettere sentenze e fare affermazioni che sono menzogne. Tu stai mentendo sapendo di mentire, sei un bugiardo seriale. Lo hai dimostrato in tantissime altre occasioni. Invece che parlare di cose che non conosci, raccontaci dove sono finiti i 49 milioni di euro fatti sparire dalla Lega».

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Fonte: Pinterest

Ha poi affermato che «dopo le balle di Salvini sulle mie dichiarazioni ecco arrivare queste minacce, il che fa capire che c’è una responsabilità politica di chi fa determinate affermazioni e delle conseguenze che queste affermazioni possono avere», mostrando alcuni messaggi di persone, chiamiamole così, che ritengono che «Zan in un Paese civile e in un mondo normale sarebbe a testa giù in piazza mentre i passanti gli tirano pietre. I bambini non si toccano». Però questo Matteo Salvini o Giorgia Meloni non lo fanno vedere.

Alla fine della diretta si è rivolto poi all’altro Matteo della scena politica italiana, Matteo Renzi, «che oggi ha parlato di gender»:

«Il gender è un’invenzione dei sovranisti, usiamo i termini corretti. Attenzione ad inseguire i sovranisti con terminologie costruite per spaventare l’opinione pubblico. Renzi, dimostra di stare ancora nel campo del riformismo democratico dei diritti. Segui Biden e Ursula, non Salvini e Meloni, che è come inseguire Orban.

A Salvini non interessa questa legge, vuole affossarla. Facile condividere le foto di Biden e Kamala Harris che stanno facendo una battaglia per difendere le persone trans. Seguiamo queste battaglie, non andiamo dietro ai sovranisti che vogliono smantellare i diritti. Togliere l’identità di genere significa stare dalla parte di Orban e Salvini.»

Domani sapremo finalmente le sorti del DDL Zan. Sapremo se l’Italia, proprio ora che vanta di essere campione degli Europei, dimostrerà di essere un paese civile tanto quanto gli altri (fatta esclusione di Ungheria e Polonia) che già da anni hanno una legge per proteggere la comunità LGBT (lo stesso Boris Johnson, di destra, è a favore di questa legge), oppure se si unirà a quelli che discriminano le persone per il proprio orientamento sessuale o per la propria identità di genere.

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