Canosa, morto il 50enne che aveva difeso l’amico dallo stalker

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Fonte: pexels

Un uomo, e un eroe. Cosimo Damiano Bologna non è solo “il 50enne di Canosa morto per difendere l’amica dallo stalker”, ma era una persona che è stata capace di mettere un’altra vita davanti alla propria. La morte di Damiano è l’ennesima testimonianza di come molti maschi considerino le donne come degli oggetti personale, perché a causare l’ira del carnefice, un 36enne di nome Domenico Bellafede, è stato proprio il fatto che l’amica abbia tentato di difenderlo.

Abbiamo già visto in occasione della giornata contro la violenza sulle donne quanto grave sia la situazione in Italia quest’anno, e questa volta, a perdere la vita, non è una donna ma un uomo che ha deciso di proteggerla. In ogni caso, davanti a una mente malata che vede le donne come delle proprietà, qualcuno perde sempre la vita. Che sia la donna vittima, che sia un suo caro (come nel caso di Mirko Farci: la storia di un eroe, il problema di una società, morto per proteggere sua madre che è riuscita a sopravvivere), o che sia un amico, come nel caso dell’uomo di Canosa.

Canosa, morto Damiano Bologna

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L’omicidio si è consumato la notte del 13 novembre dopo l’una, Damiano Bologna era in un locale con la sua amica di cui conosceva troppo bene la storia. Aveva 50 anni lui, 36 il suo aggressore. Si è avvicinato a loro mentre erano in piazza Terme, ha cominciato a umiliarla e importunarla, quando Damiano ha deciso di intervenire, e lui non ci ha visto più. Ha cominciato ad aggredirlo con violenza, riportandogli ferite al cranio e il volto tumefatto. L’uomo è svenuto, circondato da sangue.

In poco tempo arrivano i poliziotti allertati da alcuni testimoni per rintracciare l’aggressore, mentre intanto il 118 dà i primi soccorsi a Damiano Bologna. È stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e ricoverato in Rianimazione, in prognosi riservata, per circa due settimane, finché nelle ultime ore non ne è stato dichiarato il decesso. Damiano Bologna è vittima della società machista e sessista, e lui ha tentato di proteggere la sua amica, a costo di perdere la sua stessa vita.

Riguardo lo stalker e assassino, è riuscito a fuggire dopo l’accaduto in un’auto bianca, ma dopo alcuni giorni è stato rintracciato dalla polizia e posto ai domiciliari con l’accusa di condotta persecutoria e lesioni gravi. Ora è, fortunatamente, in carcere e chiaramente la posizione è ancora peggiore per lui perché Damiano Bologna è morto e quindi dovrà rispondere di omicidio preterintenzionale.

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Intanto il sindaco di Canosa, Roberto Morra, ha commentato: «L’esempio di coraggio di chi è intervenuto in difesa di una donna si è trasformato in tragedia e purtroppo Canosa piange una giovane vita spezzata da un gesto di brutale violenza che si fa fatica a comprendere ma che dobbiamo unanimemente condannare. È necessario che la città si fermi a riflettere sull’accaduto, un atto lontano dalla cultura e dal vivere civile della nostra comunità».

Conclude, poi: «In questo giorno così triste esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia di Cosimo Damiano Bologna e, per il giorno delle esequie, ho disposto la proclamazione del lutto cittadino affinché tutta la Città si unisca idealmente al dolore dei suoi familiari». Noi ci uniamo alle condoglianze, e soprattutto speriamo che l’assassino di Damiano Bologna ottenga la pena più severa possibile.

E' deceduto questa notte il nostro concittadino intervenuto in difesa di una donna oggetto di molestie. L'esempio di…

Pubblicato da Roberto Morra su Martedì 30 novembre 2021

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