Consigliere della Lega vuole schedare gli omosessuali

Condividi

Avviene nella Toscana del 2021, precisamente nella provincia di Collesalvetti, in provincia di Livorno. Il protagonista di questa vicenda è Massimo Ciacchini, un esponente della Lega che ha proposto di schedare gli omosessuali, più precisamente «i dati numerici di questo fenomeno nel nostro territorio nell’attualità e nel suo sviluppo negli anni, le risorse finanziarie e le agevolazioni comunali eventualmente destinate a queste unioni, e infine se si è in grado di avere contezza circa la stabilità di queste unioni».

consigliere-lega-omosessuali
Fonte: pexels

La vicenda ha ovviamente fatto scalpore, ma forse non quello che avrebbe meritato. Dopotutto, siamo in pandemia e anche nel bel mezzo di una crisi di governo, probabilmente in altre circostanze, magari più serene, avrebbe decisamente avuto più rilievo. Ma, come è stato fatto in Polonia con la legge sull’aborto, si è approfittato della pandemia per essere omofobi e retrogradi.

Lo chiama fenomeno, l’esponente della Lega. Chiama fenomeno l’amore, un matrimonio, solo perché fra due persone omosessuali. Vuole tutti i dati numerici, come se non fossero persone ma solo dati. E soprattutto questo sembra un vero e proprio tentativo di ghettizzare gli omosessuali. Vuole sapere quanti sono e soprattutto se stanno ancora insieme, chissà a che scopo.

La lettera del leghista che vuole ghettizzare gli omosessuali

La lettera è stata resa pubblica da Nicola Frantoiani, che ha condiviso su Facebook la mail inviata al sindaco, con oggetto “unioni civili gay nel nostro Comune“:

«Sig. Sindaco
dal momento che sui cosiddetti matrimoni gay, come tutti ben sappiamo, è in atto una massiccia mobilitazione mediatica e politica con centri finanziari propulsori che vanno perfino ben al di là dei confini nazionali.

E siccome è bene che l’Ente Comune monitori i fenomeni sociali nelle loro dimensioni reali, nei loro sviluppi, nelle loro prospettive, oltre i desideri di singoli o di gruppi più o meno numerosi e rumorosi, più o meno influenti nelle vicende istituzionali.

E tenendo altresì presente che il nostro Comune è, purtroppo, usando un ennesimo neologismo anglosassone ormai entrato nel vocabolario politicamente corretto, gay-friendly.

E le risorse finanziarie e le agevolazioni comunali eventualmente destinate a queste unioni;

E infine se si è in grado di avere contezza circa la stabilità di queste unioni.»

Firmato Massimo Ciacchini, capogruppo Lega per Salvini. Tra l’altro, non è neanche la prima volta che la destra prova a schedare gli omosessuali. Già nel 2019, a Ferrara, provarono a minare alla privacy degli omosessuali, fortunatamente senza riuscirci.

consigliere-lega-omosessuali
Fonte: pexels

La risposta della sinistra

«A Collesalvetti, in provincia di #Livorno, la #Lega ha presentato un’agghiacciante interpellanza dove chiede al Comune una vera e propria schedatura delle coppie #Lgbt.
I leghisti non solo chiedono che il Comune monitori “questi fenomeni sociali nelle loro dimensioni reali, nei loro sviluppi, nelle loro prospettive”, ma pretende anche “i dati numerici di questo fenomeno nel nostro territorio nell’attualità e nel suo sviluppo negli anni” e “le risorse finanziarie e le agevolazioni comunali eventualmente destinate a queste unioni”. Ed infine, come se non fosse abbastanza, “se si è in grado di avere contezza circa la stabilità di queste unioni”.

Qualcosa di ben più grave delle solite idee sgangherate della Lega. Una grave violazione della privacy come minimo.
Presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione parlamentare alla Ministra degli Interni perché siano valutati tutti i profili di illegittimità di tale atto e quali provvedimenti possano essere assunti.
Non c’è limite al degrado di questa #destra.»

consigliere-lega-omosessuali
Fonte: pexels

Queste le parole di Nicola Frantoiani, esponente nazionale della Sinistra Italiana. Anche Alessandra Nardini, assessora toscana, ha affermato: «l’idea della schedatura delle unioni civili tra cittadine e cittadini omosessuali regolate da una legge dello Stato, fa venire i brividi e richiama oscure e drammatiche vicende del passato, che nel passato devono restare. In Italia e in Toscana non c’è spazio per l’omofobia, né per la propaganda discriminatoria».

Ovviamente, anche Monica Cirinnà ha fatto sentire la propria voce:

«È vergognoso anche solo far balenare l’ombra di una schedatura delle unioni omosessuali, proposta per ragioni ideologiche. Uso le stesse parole del consigliere: “purtroppo” per lui, la nostra Costituzione assicura pari dignità a tutte e tutti. Secondo Costituzione le unioni omosessuali sono riconosciute: l’introduzione delle unioni civili è stata una conquista di civiltà, il primo e fondamentale passo verso la piena uguaglianza delle persone Lgbt+ e delle loro famiglie. Stia sicuro che ci troverà sempre pronti a difendere la Costituzione e a lottare per l’uguaglianza e i diritti di tutte e tutti».

Però, ricordiamoci, in Italia non esiste la discriminazione omosessuale e non serve la legge contro l’omotransfobia, e altre cento favolette inventate da Giorgia Meloni e Simone Pillon.

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.