Non siamo turisti: ennesima lettera dei congiunti fuori regione

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Bentornati nell’ennesimo articolo in cui cerchiamo di far comprendere al popolo italiano e magari anche al governo o a tutte le testate giornalistiche, che noi, i congiunti fuori regione, non siamo dei turisti. Sarà una lettera, fatemi passare il termine sicuramente inappropriato, a cuore aperto, come tutte le volte in cui su questo blog abbiamo parlato dei congiunti di serie B, di quelle persone che hanno rispettato tutte le regole ma che, ancora una volta, si ritrovano a dover soffrire per le scelte altrui.

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Fonte: __martart__ su Instagram

Facciamo una premessa, prima di passare al topic di oggi: non ci sono notizie certe sui congiunti fuori regione ma solo rumors, dei rumors che vedono le regioni chiuse per «evitare che milioni di persone si mettano in viaggio durante le vacanze come accaduto la scorsa estate» (piccolo spoiler: è proprio da questa frase che partirà il drama, se siete nella nostra situazione avrete già capito il motivo). In ogni caso, i rumors possono essere smentiti come confermati, per cui attendiamo il DPCM per poter piangere o gioire ufficialmente.

E ora, invece, torniamo un po’ indietro nel tempo, a un post di questo blog scritto esattamente una settimana fa, in cui abbiamo cercato di far comprendere cosa significhi avere una relazione (che sia amorosa o che sia semplicemente di parentela) a distanza durante il Covid-19, cosa si provi a essere dei congiunti fuori regione. Abbiamo rivissuto i nostri sacrifici, tutte le parole dure e insensibili che ci siamo sentiti dire negli ultimi mesi da chi, la nostra situazione, non può neanche minimamente immaginarla.

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Fonte: twitter

Abbiamo rivissuto l’ultimo bacio rubato alla stazione in un momento in cui avevamo e abbiamo solo bisogno di quell’affetto, di un abbraccio e di sentirci dire che tutto andrà per il verso giusto, e invece ci viene solo detto che siamo degli egoisti perché pensiamo a stare con il fidanzatino (ricordiamolo di nuovo, non tutti i congiunti fuori regione si riferiscono a una relazione sentimentale ma ci sono delle vere e proprie famiglie) mentre il mondo muore.

Ma come dargli torto, d’altronde? Dovremmo tutti prendere esempio da chi è andato a fare un assembramento immenso in zona rossa per un calciatore morto o delle file chilometriche per dei centri commerciali. Loro sì che rispettano le morti, non come noi che pretendiamo di vedere una sola (o al massimo due, se si tratta dei propri genitori) persona.

Però, si sa, all’interno della propria regione non ce n’è coviddi, mentre appena sorpassi il confine regionale vieni attaccato a prescindere dal fatto che, in qualsiasi mezzo tu decida di spostarti, indossi la sacrosanta mascherina o rispetti le distanze di sicurezza, facendo attenzione non solo per te stessa e per le persone che ti circondano, ma anche e soprattutto perché sai di essere una dei congiunti fuori regione e che, se dovessero chiudere di nuovo le regioni, sarai tu a subirne le conseguenze, a livello psicologico come a livello fisico. Sarai tu a essere abbandonata al tuo infelice destino.

Siamo congiunti fuori regione ma vorremmo essere turisti

Ora, lamentele a parte, passiamo a una delle frasi che più abbiamo letto sui giornali online nelle ultime ore riguardo i congiunti fuori regione, una frase pronunciata dai ministri italiani che sembrerebbero voler vietare gli spostamenti anche nelle zone gialle «per evitare che milioni di persone si mettano in viaggio durante le vacanze come accaduto la scorsa estate». Ci sono così tanti modi per contestare questa frase e far comprendere quanto non sia solo irrispettosa nei nostri confronti ma anche ingiusta, che neanche so da dove iniziare.

No, in realtà, lo so benissimo. E lo farò citando una fonte proprio del governo italiano, che potete benissimo trovare sulla pagina Viaggiatori del sito ufficiale del nostro Governo secondo cui, questo si deduce, implicitamente, dalle parole che potete leggere voi stessi con i vostri occhi, il Coronavirus è pericoloso se si passa da una regione all’altra, ma se esci dallo Stato o ci entri, allora sei immune. Leggiamo direttamente la fonte, vi va?

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Nel Gruppo B, ovvero quello dedicato agli Stati dell’UE (esclusi quelli presenti in altri elenchi), «SCHENGEN, Andorra, Principato di Monaco», si legge, dopo un lunghissimo elenco di Stati, che: «Sono consentiti senza necessità di motivazione, quindi anche per TURISMO, e senza obbligo di isolamento al rientro, gli spostamenti da/per i Paesi sopra elencati. Rimane l’obbligo di compilare un’autodichiarazione.»

Per chi invece rientra da altri Stati, sempre dell’Unione Europea (o anche no considerando la Brexit) e tra cui si trovano Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, ci sono un po’ più di restrizioni, ma l’ingresso è sempre consentito facendo un tampone prima di partire o dopo essere atterrati nel territorio italiano.

Per cui, riassumiamo: è possibile venire in Italia dall’estero per visitarla, però gli spostamenti fra regioni per vedere i propri congiunti fuori regione e non per fare il turista no «per evitare che milioni di persone si mettano in viaggio durante le vacanze come accaduto la scorsa estate». E in che modo un turista che va a visitare i luoghi e se ne va in giro è meno pericoloso (che poi, basterebbe prestare molta attenzione e avere l’accortezza di girare con mascherina e amuchina) di una sola persona che, letteralmente, si sposta da casa sua a quella del partner?

A questo punto, noi non siamo turisti però ci converrebbe esserlo. In fin dei conti, a noi basta solo stare insieme alla persona o alle persone che amiamo, non ci importa dove, se in Italia, nelle nostre case, o all’estero. Ci importa solo avere l’affetto che di nuovo ci è stato tolto a causa del Covid-19, insieme alla normalità e alla salute mentale, e alla vita di molte persone che non possono essere più con noi. E la colpa non è nostra come molti cercano di far pensare, ma è soprattutto di chi, durante l’estate, ha ben pensato di andare in discoteche o pub senza mascherina.

Siamo congiunti fuori regione, non siamo turisti

Oggi i potenti discuteranno su come passeremo il prossimo mese, il Natale, se potremo stare insieme a chi amiamo o se invece verremo privati anche di questo. Oggi discuteranno sulla nostra felicità e probabilmente non ne sono neanche a conoscenza, e se ne sono a conoscenza, se ne fregano. C’è chi vuole consentire tramite deroghe di raggiungere i propri congiunti fuori regione, c’è chi, invece, vuole chiudere tutto per evitare una terza ondata. E dov’erano, queste persone, durante l’estate?

Dov’erano questi ministri che vogliono evitare un’ulteriore ondata mentre durante l’estate all’interno delle regioni tutti facevano quel che volevano, da serate in discoteca tutti appiccicati, a ex ministri che non sapevano che per parlare con una signora devono avere la mascherina alzata, a piazze colme di negazionisti che avevano deciso che il Covid-19 era tutta un’invenzione? Quando tutti si rifiutavano di scaricare Immuni per la privacy ma poi pubblicavano ogni singola puzzetta sui social?

Dov’erano questi ministri quando a maggio, quando hanno consentito ai congiunti nella regione di vedersi, tutti facevano quel cavolo che gli pareva mentre i congiunti fuori regione erano a sperare nel buon senso dei concittadini e nel cuore del governo, in modo da poter vedere, solo un mese dopo, i propri affetti? Dov’erano quando a Napoli, zona rossa, si sono tutti ammassati per commemorare un calciatore morto? Dov’erano quando l’Italia era davvero allo sfascio e le persone continuavano a uscire e a fare assembramenti?

Dov’erano quando gli studenti sono tornati in classe utilizzando dei mezzi non affollati, ma di più? Quando si diceva che tutto andrà bene mentre i contagi continuavano a salire, e salire, salire, salire finché non siamo arrivati a questa seconda ondata? Solo adesso si sono svegliati e hanno deciso che non va bene? E soprattutto, hanno deciso che la colpa è dei congiunti fuori regione che vanno a visitare una persona e non degli assembramenti che ci sono stati negli scorsi mesi?

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Fonte: murderskitty su instagram

Hanno deciso che è giusto consentire alle persone di andare in chiesa (e lo sappiamo quanta gente va a messa la notte di Natale, saremo capaci di rispettare le distanze?) ma non stare con una (una!) persona? Hanno deciso che è meno pericoloso fare file immense ai centri commerciali piuttosto che poter prendere un treno o un mezzo pubblico disinfettato e in cui i posti sono a scacchiera in modo da permettere di rispettare tutte le distanze di sicurezza?

Hanno deciso che neanche una deroga va bene per farci spostare per andare a vedere i nostri congiunti fuori regione, probabilmente perché le persone se ne approfitterebbero (in questo caso, come dargli torto, considerando che a maggio persino gli amici erano divenuti congiunti). Se solo ci fosse un modo per assicurarci che nessuno violi la legge. Cosa? Potrebbero controllare che, effettivamente, i congiunti fuori regione vadano dai congiunti? E perché non lo fanno? Evidentemente per lo stesso motivo per cui, durante l’estate, non sono state fatte le multe che hanno permesso a chiunque di fare tutto ciò che gli pareva.

Non vogliamo visitare la città. Non vogliamo andare in giro per pub, discoteche o ristoranti. Non vogliamo fare assembramenti insieme a sconosciuti. Non vogliamo fare file davanti ai centri commerciali. Non vogliamo violare la legge. Non vogliamo non indossare la mascherina. Vogliamo solo avere la possibilità di stare insieme ai nostri affetti, e di farlo in sicurezza. Non siamo turisti, siamo congiunti fuori regione. E, paragonandoci a quello che è successo la scorsa estate, non fate che altro sputare su tutti i sacrifici che noi abbiamo fatto per non tornare in questa situazione.

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