Gli sportivi che hanno fatto coming out nell’ultimo anno

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Se c’è un ambiente in cui fare coming out è molto difficile, è quello dello sport. Iconica è diventata da figura di Joshua Cavallo, il primo calciatore in attività a fare coming out, che dopo comunque aver dichiarato il proprio orientamento sessuale ha anche continuato nella lotta per rendere il calcio uno sport più accessibile alla comunità LGBT (un esempio è come il Qatar non sia sicuro per le persone LGBT). Oltre lui, però, nell’ultimo anno sono state tante le persone che hanno deciso di far sapere al mondo di chi sono le persone che amano.

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Fare coming out non è mai una cosa semplice, ma non perché è qualcosa di cui vergognarsi. Più che altro, non si sa quale potrebbe essere la reazione della persona che abbiamo di fronte: anche chi ci ama di più, potrebbe rivelarsi omofobo e non accettare la persona che amiamo, e chi non ci ama potrebbe essere pronto a dirci addio per sempre. A volte persino per dei genitori è difficile accettare chi un figlio ama, e per questo motivo c’è bisogno di figure che siano d’esempio non per la comunità LGBT, ma per gli odiatori seriali.

I coming out degli sportivi

Jake Daniels

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Le parole di Jake Daniels sono da leggere integralmente. Lui è un calciatore del Blackpool FC, e questa è la sua dichiarazione:

«Questa stagione è stata fantastica per me in campo. Ho fatto il mio debutto in prima squadra, segnato 30 gol per la squadra giovanile, firmato il mio primo contratto professionale e condiviso il successo con i miei compagni di squadra, arrivando alla FA Youth Cup e sollevando la Lancashire FA Pro Youth Cup.

Ma fuori dal campo ho nascosto il vero me stesso e chi sono veramente. Ho sempre saputo di essere gay, e ora sento di essere pronto ad essere me stesso.

È un passo verso l’ignoto essere uno dei primi calciatori in questo paese a rivelare la propria sessualità, ma sono stato ispirato da Josh Cavallo, Matt Morton e atleti di altri sport, come Tom Daley, per avere il coraggio e la determinazione di guidare il cambiamento.

Nel raggiungere questo punto, ho avuto alcuni dei migliori supporti e consigli dalla mia famiglia, dal mio Club, dal mio agente e da Stonewall, che sono stati tutti incredibilmente proattivi nel mettere i miei interessi e il mio benessere al primo posto. Mi sono confidato anche con i miei compagni della squadra giovanile qui a Blackpool, e anche loro hanno abbracciato la notizia e sostenuto la mia decisione di aprirmi e dirlo alla gente.

Ho odiato mentire tutta la mia vita e sentire il bisogno di cambiare per adattarsi. Voglio essere un modello da seguire facendo questo.

Ci sono persone là fuori nello stesso spazio come me che potrebbero non sentirsi a proprio agio rivelando la propria sessualità. Voglio solo dirli che non devono cambiare chi sono, o come dovrebbero essere, solo per inserirsi.

Essere te stesso, ed essere felice, è ciò che conta di più.

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Craig Napier e Lloyd Wilson

Craig Napier e Lloyd Wilson, rispettivamente della Scottish Football Association e della Back Onside, sono due arbitri di calcio scozzesi che hanno fatto pubblicamente coming out, sperando di cambiare in meglio il mondo del calcio:

«È stato un viaggio difficile arrivare a questo puntoMa negli ultimi due anni è diventato molto più facile e penso che sia davvero importante che le persone come me siano disposte a sedersi qui e a fare questo. Non credo che questa debba essere una notizia di cronaca, ma al momento lo è ancora.

Un altro ha fatto riferimento alle persone che rispondono con ‘non abbiamo bisogno di saperlo’ dicendo che avrebbe potuto farlo con modelli più visibili quando era più giovaneSono contento di poter offrire una prospettiva diversa e forse un po’ di speranza. Immagino che sia ciò che viene dal trovare la tua voce e sfruttare il potere del calcio».

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Nick McCarthy

Nick McCarthy è un rugbista americano che gioca per per la squadra della European Rugby Champions Cup Leinster, in Irlanda e ha fatto coming out dopo due mesi da quando ne ha parlato con gli allenatori:

«Mi hanno aiutato e guidato nei mesi successivi in ​​modo che mi sentissi più a mio agio a fare coming out con il gruppo. La mia esperienza da allora è stata del tutto positiva. Ho capito che coloro per i quali contiamo vogliono solo la nostra felicità. Prima di tutto io stesso avevo bisogno di accettare di essere gay, per poterlo poi affrontare davanti agli altri. Ho grandi amici nel rugby ma non sapevo come l’avrebbero presa. Non è comune per un atleta maschio fare coming out nello sport, non solo nel rugby professionistico, e probabilmente è qualcosa a cui non volevo nemmeno credere, accettare me stesso. La mia esperienza, da quando mi sono dichiarato, è stata del tutto positiva».

Daniel Jervis

Nel mondo del nuoto abbiamo Daniel Jervis, vincitore delle medaglie bronzo e argento in Glasgow e Australia tra il 2014 e il 2018, e che lo scorso giugno si è dichiarato omosessuale durante una puntata del podcast BBC’S The LGBT Sport Podcast:

«Ci sono voluti 24 anni per capire chi fossi, ma adesso sono felice. Per parecchio tempo ho odiato chi fossi – e vedi ogni giorno persone che muoiono per questo. Si odiano così tanto che si tolgono la vita. Ma ora mi guardo allo specchio e mi piace quello che vedo».

Daria Kasatkina

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Emblematico il coming out di Daria Kasatkina in quanto russa, e sappiamo fin troppo bene come la Russia non sia esattamente fan della comunità LGBT (Netflix sotto processo in Russia per i contenuti LGBT). Daria tra l’altro è fidanzata con un’altra sportiva, la pattinatrice olimpica russa Natalia Zabiiako. La sua dichiarazione è arrivata via Youtube:

«Vivere nascosti è impossibile, non ha senso. Almeno non nel lungo periodo. È troppo difficile. È inutile. Sei completamente concentrata solo su questo, fino a quando non scegli di fare coming out. Certo, sta a te decidere come farlo, quando raccontarlo e quanto raccontare. Vivere in pace con te stessa è l’unica cosa che conta. E vaffanc*lo a tutti gli altri».

Zander Murray

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Zander Murray è l’attaccante del Gala Fairydean Rovers, ed è anche il primo calciatore scozzese professionista a dichiararsi omosessuale. Questa la sua dichiarazione:

«In primo luogo, sembra che il peso del mondo fosse sulle mie spalle. Il motivo per cui ho deciso di farlo ora è duplice. Sono stato in vacanza di recente ad un evento Pride, dopo essere sempre stato così chiuso da non poter mai parteciparvi, e l’ho adorato. L’atmosfera era fantastica, e tutti erano semplicemente liberi e felici, ed è stato meraviglioso essere solo me.

Prima di fare coming out, pensi che le persone si rivolteranno contro di te e immagini il peggio. È stato bello ricevere tutto quel supporto. Può essere difficile e puoi sentirti molto solo. Ho saputo di essere diverso per anni, i coming out di altri calciatori sono stati di grande aiuto. So che ci sono vari calciatori scozzesi gay, spero di aver dato loro la forza di uscire allo scoperto. Io ho sempre saputo di esserlo, fin dai 13 anni».

Kelly Holmes

Oggi ha 52 anni ma è stata un’ex mezzofondista britannica, vincitrice di due ori ai Giochi olimpici di Atene 2004, negli 800 e nei 1500 metri piani, e di un bronzo a Sydney 2000, negli 800 metri piani, e durante lo scorso Pride Month ha deciso di parlare al Sunday Mirror della sua sessualità:

«Avevo bisogno di farlo ora, per me. È stata una mia decisione. Ero nervosa all’idea di dirlo. Nel momento in cui si fa coming out, ci si libera essenzialmente di una certa paura che si ha nel dire certe cose. Ma ora sento di esplodere dall’eccitazione. A volte piango dal sollievo».

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