I colori delle regioni in Italia dal 16 gennaio: cosa dobbiamo aspettarci?

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E rieccoci con il nostro abituale articolo in cui proviamo a indovinare i colori delle regioni che cambieranno dal 16 gennaio, da quando entrerà in vigore il nuovo DPCM. Come negli ultimi weekend, sabato e domenica tutte le regioni saranno arancioni, per evitare assembramenti (che comunque si creano lo stesso perché è consentito spostarsi all’interno del proprio comune), ma da lunedì le cose cambieranno, per alcuni. Vediamo come.

Se ricordate, qualche giorno fa vi abbiamo introdotto la zona bianca, quella zona in cui il Covid-19 non esiste, o meglio, quella zona in cui gli unici obblighi sono quelli di rispettare le distanze, indossare la mascherina e igienizzarsi le mani. Insomma, un sogno, un’utopia, una favola, quello a cui tutti mirano. In realtà, però, sebbene sia stata presentata, ancora nessuna regione italiana può avere la fortuna di essere bianca. Al momento, per come stanno le cose, solo la Toscana si avvicina.

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Fonte: pixabay

Tuttavia, ancora una volta, dovremo vedere le regioni divise in rosse, arancioni e gialle (rafforzate, giusto per fare un dispetto ai congiunti fuori regione come se fossero davvero loro il problema e non gli assembramenti all’interno della regione, ma lasciamo perdere questo punto, perché sapete che potrei iniziare a parlare di quest’ingiustizia ora e finire quando tutti gli italiani saranno vaccinati), con i parametri dell’indice Rt più bassi del solito giusto per complicarci ancora di più l’esistenza.

Ma, senza perderci in altre polemiche che probabilmente affronteremo in altre occasioni, passiamo subito alla scoperta dei colori con cui si tingeranno le regioni italiane da lunedì. Anzi, prima facciamo una precisazione. Ancora non abbiamo i colori ufficiali, i report ufficiali dell’Iss arriveranno oggi e da quello che leggeremo scopriremo quali regioni cambieranno (o confermeranno) colore.

Le zone arancioni dal 17 gennaio

Dall’11 gennaio in zona arancione ci sono state solo 5 regioni, mentre tutte le altre sono state gialle rafforzate, ovvero hanno potuto vivere tranquillamente però senza uscire dalla propria regione. Quelle invece che hanno avuto più restrizioni sono state Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. E da lunedì (diciamo da lunedì perché nel weekend siamo tutti arancioni)? Da lunedì chi si aggiunge al club?

In zona arancione ci sono le regioni che hanno l’indice Rt superiore a 1, segno che «l’epidemia è ancora in fase espansiva» e che quindi i contagi, se non trattati nel modo corretto, potrebbero aumentare notevolmente fino ad arrivare in zona rossa. Le regioni a rischio, al momento, sono 12, e sono:

  1. Emilia Romagna;
  2. Friuli Venezia Giulia;
  3. Lazio;
  4. Liguria;
  5. Lombardia;
  6. Marche;
  7. Piemonte;
  8. Bolzano e provincia;
  9. Trento e provincia;
  10. Puglia;
  11. Umbria;
  12. Veneto.
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Fonte: pixabay

Queste sono le regioni che potrebbero continuare a essere arancioni anche dopo il weekend. Vi ricordiamo che in zona arancione sono vietati gli sposamenti fuori dal proprio comune, i locali sono chiusi al pubblico ma aperti fino alle 22 con il servizio di asporto e senza limiti per il domicilio. I negozi, invece, sono aperti fino alle 21:00 con le solite regole che ormai sappiamo a memoria: mascherine, distanza, amuchina.

Le zone rosse?

Avrete notato che non tutte le regioni sono presenti nell’elenco della zona arancione. Questo non significa che non ci saranno zone rosse e che tutte le altre sono automaticamente zone gialle rafforzate. Purtroppo, alcune regioni con l’indice Rt troppo elevato, potrebbero divenire zone rosse. Quelle a rischio sono:

  1. Calabria (l’indice Rt è passato da 1.03 a 1.15);
  2. Lombardia (l’indice Rt è di 1.24);
  3. Emilia Romagna (secondo Ansa).

Ovviamente questi sono ancora solo dei rumors e probabilmente sapremo entro oggi come dovremo muoverci nei prossimi giorni. Tra l’altro, Nello Musumeci, presidente della regione Sicilia, ha richiesto di rendere la sua regione zona rossa: «Alla luce dell’aumento dei contagi, che è ulteriormente progredito rispetto alla scorsa settimana, abbiamo sottoposto al governo centrale la proposta di dichiarare per due settimane la “zona rossa” in Sicilia». Ha poi aggiunto:

«L’istanza sarà valutata nella cabina di regia convocata per domani (venerdì 15 gennaio) a Roma e, ove la nostra richiesta non dovesse essere accolta, prudenzialmente domani stesso procederò con mia ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le “zone rosse” in tutte le aree regionali a maggiore incidenza di contagio, come peraltro richiesto da numerosi sindaci».

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Fonte: pixabay

Non ci resta, ora, che attendere delle comunicazioni ufficiali, per comprendere le restrizioni che dovremo affrontare. In più, ci auguriamo anche che il governo, che sicuramente al momento starà affrontando problemi più gravi a causa di Matteo Renzi, decida, dopo quasi un anno, di accettare l’esistenza dei congiunti fuori regione, che dovrebbero essere considerati alla pari delle altre coppie.

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