Chris Pratt: perché è considerato “il peggior Chris di Hollywood”

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Chris Pratt è uno degli eroi dei Guardiani della Galassia e, ancora prima, uno dei protagonisti di Jurassic World, ma, nonostante i suoi ruoli siano tanto amati dai teen, l’attore è ritenuto, in seguito a un sondaggio su Twitter, il Chris più odiato di Hollywood. Ma perché? Cosa lo ha portato ad avere questa nomina e a perdere contro i suoi colleghi supereroi con cui condivide il nome?

È tutto iniziato, o meglio continuato, dal sondaggio su Twitter postato il 17 ottobre da Amy Berg, un’autrice tv, dove vi era scritto “One has to go”, con le quattro foto dei quattro Chris di Hollywood che interpretano anche dei ruoli nei film di supereroi. Tra questi, oltre Pratt, troviamo Chris Hemsworth (Thor), Chris Evans (Capitan America) e Chris Pine (Steve Trevor in Wonder Woman). I tweet di citazione sono più di 13k, senza contare le risposte sotto al tweet, e sembra che siano quasi tutti d’accordo: Chris Pratt.

Le motivazioni, in più, sembrano essere sempre le stesse: supporta chiese attiviste contro lgbtq, è un suprematista bianco, supporta Trump, è un cristiano che non sostiene la parola di Dio, altri ancora ritengono che Pratt fosse “bandito dall’Isola dei Chris anni fa”. C’è ovviamente anche chi lo difende, ma è una minoranza così piccola che è quasi inesistente. Perché lo Starlord de I guardiani della Galassia è così odiato (oltre che per aver rovinato il piano che magari avrebbe permesso di uccidere Thanos senza far morire Iron Man?)? Sono vere tutte le voci che si dicono su di lui? Da dove sono nate?

Chris Pratt: è un suprematista bianco anti-lgbtq?

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Fonte: twitter

Chris Pratt non ha mai confermato nulla e, in realtà, si mantiene sempre abbastanza lontano dalla politica, non dando il suo sostegno né a Trump né a Biden (e, proprio per questo, è stato attaccato negli ultimi giorni, ma ne parleremo a breve), tuttavia è da anni accusato di essere dalla parte sbagliata.

Un’accusa è quella di essere affiliato alla Zoe Church, un’associazione molto popolare per le sue idee omofobe. In più è un grande sostenitore della polizia degli USA e su Twitter o Instagram ha lasciato il suo follow a molti account ritenuto di cattivo gusti, tra cui gli omofobi Tucker Carlson, Dan Crenshaw (repubblicano) e Ben Shapiro, molti poliziotti o attivisti del Blue Lives Matter, il gruppo omofobo Turning Points USA, il podcast di estrema destra Prager U e anche molti membri del clan omofobo Duck Dynasty.

Le prove, quindi, sembrerebbero portare solo verso un pensiero: Pratt è un sostenitore di persone che non rispettano i diritti umani, per cui lui è come lui. L’uomo ha anche sposato, in seconde nozze, la figlia di Arnold Schwarzenegger, ex governatore repubblicano della California, in più ha indossato una maglia riconducibile al Tea Party ed è anche l’unico tra l’Avengers Assemble a non aver dato il suo sostegno a Biden (ma non lo ha dato neanche a Trump).

In più, ha anche postato un tweet molto ironico dove consigliava ai suoi lettori di votare… per il film dove lui dà voce a Barley Lightfood e che è candidato ai People’s Choice Awards. Ha anche scritto che «i prossimi People’s Choice Awards 2020 sono il voto più significativo nella storia dell’umanità», probabilmente non aspettandosi tante critiche.

E, a questo punto, intervengono in sua difesa Hulk, Occhio di Falco e Iron Man, e anche la sua compagna di set Zoe Saldana.

Avengers Assemble: come sono corsi in difesa dell’amico

A difendere Chris Pratt da quelle accuse non sono altro che Robert Downey Jr. (Iron Man), e Mark Ruffalo (Hulk), sostenuti da James Gunn (regista), Jeremy Renner (Occhio di Falco) e Karen Gillan (Nebula), e anche Zoe Saldana (Gamora), ma le loro difese non hanno fatto altro che creare altre critiche, vedremo a breve il perché.

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Fonte: instagram

Iron Man scrive su Instagram, in una foto dove tra l’altro sembra essere stato tagliato il pover Tom Holland che invece non ha espresso niente nei confronti di Pratt:

«Che mondo… I “senza peccato” stanno lanciando pietre contro mio fratello, Chris Pratt… Un vero cristiano che vive di principio, non ha mai dimostrato altro che #positività e #gratitudine… E ha appena sposato in una famiglia che fa spazio al discorso civile e (solo in realtà) insiste sul servizio come il più alto valore.

Se non sei d’accordo con Chris, ho un’idea nuova.
Eliminare i tuoi account social, sedersi con i propri difetti di carattere, lavorare su QUESTI, e poi celebrare la vostra umanità…»

Mark Ruffalo, fiero anti-trumpiano, scrive un post su Twitter, social dove è molto attivo:

«Voi tutti, @prattprattprattè un uomo solido che ci sia. Lo conosco personalmente, e invece di lanciare critiche, guardate come vive la sua vita. Di regola non è apertamente politico. Questa è una distrazione. Teniamo gli occhi sull’obiettivo, amici. Siamo così vicini adesso.»

Infine, la Gamora de I guardiani della Galassia difende il suo collega con un tweet, citando un brano di Tupac:

«Non importa quanto sia difficile, tira fuori il petto, tieni la testa alta e gestiscilo. -Tupac

L’hai capito @prattprattpratt. La tua famiglia, i tuoi amici, i colleghi e tutti coloro che ti hanno incrociato conoscono il tuo cuore e il tuo valore!»

Tuttavia, le stesse difese non sono arrivate quando, a essere attaccate, sono state attrici come Emily VanCamp e Brie Larson (in particolare quest’ultima che parla di inclusività e che viene sempre attaccata online). Dov’erano tutte queste persone che non ritengono che l’ideologia non sia rilevante, quando anche loro avevano bisogno?

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Fonte: twitter

Non sappiamo se le accuse nei confronti di Chris Pratt siano vere o false, ma quello che il web fa notare è che nessuno del cast della Marvel si è mobilitato in alcun modo nei confronti di Brie Larson quando veniva e viene ancora oggi costantemente attaccata (molti minacciarono anche di boicottare Captain Marvel). Voi cosa ne pensate? Chris Pratt è colpevole o è solo una vittima del web? E perché il cast e i registi non si sono minimamente mobilitati per difendere una donna a cui veniva persino augurata la morte e che ha sempre lottato per la giusta causa?

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