La chiesa Metodista approva i matrimoni LGBT

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Mentre nella Chiesa cattolica ci si continua a domandare se sia giusto rispettare e non far convertire un omosessuale, la Chiesa Metodista è giusto qualche passo avanti e, con una maggioranza di 254 voti favorevoli rispetto a 46 contrari, la chiesa ha deciso di dare l’okay ai matrimoni fra persone dello stesso sesso. Tuttavia, se un ministro deciderà di non voler celebrare un matrimonio LGBT, sarà liberissimo di farlo. Considerando però la netta maggioranza dei voti a favore ci auguriamo che queste situazioni siano minime se non proprio assenti.

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Fonte: Tiscali Notizie

Il metodismo è un’«espressione del protestantesimo che ha dato vita ad una delle chiese evangeliche più diffuse nel mondo (circa 70 milioni di fedeli), caratterizzandosi ovunque per profonda spiritualità, dinamismo evangelico e marcata sensibilità verso i problemi etici, sociali e politici». La differenza con il cattolicesimo è che, mentre per il cattolico per andare in Paradiso bisogna essere buoni e fare buone azioni, per un metodista è necessario anche solo avere la fede in Cristo.

Già in precedente la Chiesa Metodista si era espressa sul matrimonio LGBT: «La Chiesa metodista crede che il matrimonio sia un dono di Dio e che è intenzione di Dio che un matrimonio debba essere un’unione permanente nel corpo, nella mente e nello spirito di un uomo e una donna», mentre adesso l’opinione è ancora più chiara e sottolineano che non esiste alcun motivo per cui due persone dello stesso sesso non debbano sposarsi:

«La Chiesa metodista crede che il matrimonio sia dato da Dio per essere un particolare canale della grazia di Dio e che sia in accordo con i propositi di Dio quando un matrimonio è un’unione che dura tutta la vita nel corpo, nella mente e nello spirito. Di due persone che vi entrano liberamente. All’interno della Chiesa metodista questo è inteso in due modi: che il matrimonio possa essere solo tra un uomo e una donna; che il matrimonio possa essere tra due persone qualsiasi. La Chiesa Metodista afferma entrambe le intese e le prevede nei suoi Ordini Permanenti».

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Fonte: riforma.it

Non tutti gli esponenti della Chiesa però sono d’accordo con questa decisione, infatti, secondo la BBC, Carolyn Lawrence, ex vicepresidente della Conferenza metodista, ha affermato che «una minoranza significativa» di membri della comunità starebbe meditando se lasciare o dimettersi dalla Chiesa metodista. Quella d’Irlanda, in più, ha detto che continuerà a consentire i matrimoni solo fra uomo e donna.

Sonia Hicks: la prima presidente donna e nera della Chiesa metodista

Un’altra novità della chiesa Metodista riguarda quella della nuova presidente della Chiesa, Sonia Hick, che è stata nominata negli ultimi giorni durante una Conferenza annuale. La donna è una metodista da generazioni intere, infatti il suo bisnonno è stato un predicatore del Metodismo in Giamaica. La donna, invece, ha servito come sovrintendente in Gran Bretagna, nei Caraibi, nelle Americhe e in Irlanda, e al momento è ministro sovrintendente a Wembley.

Durante il discorso alla Conferenza della Chiesa metodista, Sonia Hicks ha parlato del razzismo contro cui lei e tutta la sua famiglia hanno dovuto combattere quando sono arrivati per la prima volta in Gran Bretagna, e anche di come la Chiesa abbia saputo rispondere a quell’odio che hanno ricevuto e che, tutt’oggi, continuano a ricevere: «In un mondo in cui le persone sono escluse a causa della loro origine etnica, del loro orientamento sessuale, del loro genere o semplicemente perché, come me, sono cresciute in case popolari, credo che siamo chiamati a mostrare l’amore di Dio per tutte le persone».

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Fonte: riforma.it

«È una chiamata con cui i cristiani hanno sempre lottato, ma possiamo e dobbiamo in maniera più efficace rendere l’amore di Dio una realtà nella Chiesa metodista britannica, superando la discriminazione sistemica che esiste», ha detto ancora.

«Come cristiani dobbiamo rispecchiare la grazia e la misericordia di Dio. Dobbiamo trovare modi per rivolgere l’invito di Dio all’accoglienza a coloro che incontriamo quotidianamente. Senza se e senza ma. Credo che ci sia un posto per tutti alla presenza di Dio, alla mensa di Dio. E, poiché riconosciamo che tutti hanno un posto, dobbiamo anche riconoscere che vivremo la tensione di non pensare tutti allo stesso modo, e che vivere con una tale tensione non è mai un’opzione facile», ha concluso.

Noi le auguriamo un buon lavoro, e speriamo che anche la Chiesa cattolica, come la Chiesa Metodista, possa fare questo passo avanti e comprendere che Dio è amore e non odio, non razzismo, non omofobia.

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