La Chiesa d’Inghilterra ha votato a favore per la benedizione delle unioni omosessuali

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I sacerdoti della Chiesa d’Inghilterra saranno autorizzati a benedire i matrimoni civili delle coppie dello stesso sesso, ma La Global South Fellowship of Anglican Churches (GSFA), che rappresenta le chiese in 24 paesi e province tra cui Nigeria, Kenya, Uganda e Rwanda, ha affermato che la nuova posizione della Chiesa d’Inghilterra va contro la mentalità schiacciante della Comunione anglicana. Domani, lunedì, quindi si prevede che una dozzina di leader ecclesiastici guidati dall’omofobo Justin Welby cercheranno di ribaltare la situazione.

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L’Inghilterra è stata una dei primi paesi sul territorio europeo a decidere di abolire le terapie di conversione, sebbene poi Boris Johnson, ai tempi primo ministro, abbia sottolineato come fossero vietate per gay e lesbiche, ma non per persone transgender. Le terapie di conversione sono un serio problema in Italia come anche all’estero. Chi le sostiene, ritiene ancora che l’omosessualità sia una malattia che può essere guarita come un’influenza qualsiasi, ma non è così. Una persona nasce omosessuale, nasce bisessuale, nasce lesbica, e nasce anche transgender. Non si viene influenzati.

Un esempio di terapie di conversione in Italia lo abbiamo avuto con Alessandro, il ragazzo pazzo per Gesù, che, dopo aver frequentato pride ed essere stato felice con i suoi amici, dopo essersi accettato e amato per quel che era, quando la madre ha cominciato a pregare per lui ogni sera, a piangere, a dimostrare di essere delusa solo perché il figlio era omosessuale. Quando fece coming out, lei gli chiese: «ma c’è qualcuno che ti obbliga a essere così?». E quindi lui, per la madre, si è sottoposto a una terapia di conversione.

Ma, a parte le terapie di conversione, l’Inghilterra anche quando dominata dalla destra si è dimostrata essere molto lgbt friendly, addirittura la Royal British Legion, organizzazione accusata di omofobia per decenni, ha deciso lo scorso anno di chiedere scusa alla comunità in una lettera pubblicata esclusivamente dal Guardian: «Sono profondamente rattristato, posso solo scusarmi a nome di RBL per non averti mai risposto e per la discriminazione mostrata. RBL è molto cambiata come organizzazione da quando hai denunciato quanto accaduto», ha scritto Charles Byrne, direttore generale della RBL.

La Chiesa d’Inghilterra dalla parte delle persone LGBT

Le prime benedizioni per le coppie LGBT potrebbero arrivare quest’estate. Dopo un dibattito durato più di otto ore, il Sinodo generale, ha votato con 250 voti favorevoli e 181 contrari una proposta dei vescovi destinata a porre fine ad anni di dolorose divisioni e disaccordi sulla sessualità. Hanno vinto, quindi, i discorsi carichi di emozione di coloro che sostengono la piena uguaglianza per i cristiani LGBTQ+ e di coloro che sostengono che l’insegnamento biblico tradizionale sul matrimonio e sul sesso deve essere sostenuto hanno segnalato che il dibattito è destinato a continuare.

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Justin Welby

In più, il sinodo ha deciso che la chiesa dovrà scusarsi con le persone LGBT per il danno a loro causato, e ha accolto con favore l’imminente revisione del divieto per il clero di contrarre matrimoni civili tra persone dello stesso sesso e una norma sul celibato per il clero nelle relazioni omosessuali. Ovviamente, però, i conservatori non sono d’accordo con queste decisioni così progressiste. Due di questi sono Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, e Stephen Cottrell, arcivescovo di York.

«Per la prima volta, la Chiesa d’Inghilterra accoglierà pubblicamente, senza riserve e con gioia le coppie dello stesso sesso in chiesa. La Chiesa continua ad avere profonde divergenze su queste questioni che vanno al cuore della nostra identità umana. Come arcivescovi, ci impegniamo a rispettare la coscienza di coloro per i quali questo va troppo oltre e a garantire che abbiano tutte le rassicurazioni di cui hanno bisogno per mantenere l’unità della Chiesa mentre questa conversazione continua», hanno detto i due arcivescovi.

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Sarah Mullally, vescovo di Londra, che ha guidato il dibattito, ha dichiarato: «Questo è un momento di speranza per la chiesa», aggiungendo anche di essere consapevole che «quello che abbiamo proposto come via da seguire non va abbastanza lontano per molti, ma troppo lontano per altri». Steven Croft, il vescovo di Oxford, che sostiene l’uguaglianza del matrimonio, ha affermato che il voto è stato un «passo significativo e storico. Le coppie dello stesso sesso diventeranno molto più visibili e le loro relazioni saranno celebrate pubblicamente e questo, penso, continuerà a cambiare gli atteggiamenti all’interno della vita della chiesa».

L’attivista per i diritti dei gay Peter Tatchell ha dichiarato: «L’offerta di benedizioni ai partner dello stesso sesso è un insulto. Ogni uomo e donna eterosessuale in Inghilterra ha il diritto di sposarsi nella propria chiesa parrocchiale, ma non le coppie LGBTQ+. Questa è discriminazione e la discriminazione non è un valore cristiano».

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