La chiesa contro le coppie omosessuali

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Per un passo avanti che viene fatto, altri cinque vengono fatti per tornare indietro. Tutti sappiamo di come Papa Francesco sia inclusivo e cerchi di far capire che la regione cristiana, che Dio, è amore e non odio o discriminazione. Tuttavia, la Chiesa, l’istituzione che in uno stato laico non dovrebbe assolutamente valere nulla a livello politico poiché non siamo più nell’Ottocento, non è d’accordo, e fa sapere che nessun vescovo o prete è autorizzato a benedire unioni di persone dello stesso sesso.

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La Polonia omofoba sarà felicissimo di sentire una cosa del genere, ma speriamo che in Italia non venga presa troppo in considerazione questa nota. Sicuramente ci marceranno sopra i soliti Simone Pillon e probabilmente anche Matteo Salvini, insieme alla collega madre, donna e cristiana, ma ci auguriamo che nessun altro utilizzi le parole della Chiesa come scusa per essere omofobi. Da loro non ci aspettiamo nulla di diverso, ma chissà che decidano, per una volta, di non mostrare al mondo di essere omofobi.

A proposito di Papa Francesco, comunque, è a causa delle varie affermazioni fatte a favore delle coppie LGBT che la Chiesa ha sentito il bisogno di intervenire per ricordare che anche se siamo nel 2021 è importante continuare a essere omofobi e discriminare delle persone che amano come si faceva centinaia di anni fa. «Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo», aveva detto Papa Francesco.

Quelle dichiarazioni, fatte da un Papa, crearono tanto scalpore, soprattutto perché nessuno capo della Chiesa aveva mai detto nulla del genere. In genere infatti si tende a pensare che la Chiesa sia contro l’omosessualità, per questo motivo il sentire delle parole a favore della comunità LGBT da parte di un Papa è stata un’emozione splendida non solo per la comunità LGBT religiosa ma anche per i genitori troppo religiosi. Tuttavia, la Chiesa ha dovuto ristabilire l’ordine…

Le dichiarazioni della Chiesa

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Nella nota esplicativa leggiamo che in «alcuni ambienti ecclesiali si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizione per unioni di persone dello stesso sesso», tuttavia quello che la Chiesa vuole fare a riguardo è proporre dei «cammini di crescita della fede», che ci ricordano tanto i vescovi polacchi che volevano curare gli omosessuali. Viene, infatti, citata l’Amoris laetitia: «coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita». A questo punto vengono introdotti i sacramentali:

«segni sacri per mezzo dei quali, con una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali. Per mezzo di essi gli uomini vengono disposti a ricevere l’effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie situazioni della vita»

Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium

E proprio basandosi sui sacramentali la Chiesa non può accettare le relazioni omosessuali e «impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio, come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso». «Inoltre […] la benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale».

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Ma, attenzione: la Chiesa ci tiene anche a sottolineare che questa decisione non è in alcun modo una discriminazione, poiché intende solo «richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all’essenza dei sacramentali, così come la Chiesa li intende.» Viene poi anche sottolineato come sia possibile benedire un omosessuale, bensì non la coppia. Il problema è quindi l’amore.

«La risposta al dubium proposto non esclude che vengano impartite benedizioni a singole persone con inclinazione omosessuale, le quali manifestino la volontà di vivere in fedeltà ai disegni rivelati di Dio così come proposti dall’insegnamento ecclesiale, ma dichiara illecita ogni forma di benedizione che tenda a riconoscere le loro unioni. In questo caso, infatti, la benedizione manifesterebbe l’intenzione non di affidare alla protezione e all’aiuto di Dio alcune singole persone, nel senso di cui sopra, ma di approvare e incoraggiare una scelta ed una prassi di vita che non possono essere riconosciute come oggettivamente ordinate ai disegni rivelati di Dio».

Sebbene Papa Francesco si sia più volte espresso a favore della comunità LGBT, ha comunque dato il proprio consenso alla pubblicazione del Responsum ad dubium e della nota esplicativa. E la comunità LGBT, e tutte le persone che sostengono i diritti umani senza fare alcuna discriminazione, cosa ne pensano?

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