Caso Rossignoli: è giusto porsi domande, ma occhio a non cadere nel cyberbullismo

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Porsi delle domande su come Carlotta Rossignoli sia riuscita a laurearsi in anticipo nella facoltà di medicina, è lecito, e dovrebbe continuare a parlarsene finché tutti i nodi non saranno venuti al pettine. Tuttavia, ricordiamo che il cyberbullismo è sempre una pratica sbagliata e nociva, a prescindere contro chi sia rivolta. I commenti sul suo aspetto, non sono necessari per arrivare alla verità di questa storia. Le insinuazioni su eventuali pratiche sessuali che avrebbe praticato sui docenti, sono sessismo allo stato puro. Quindi, continuate a lottare per la verità e la giustizia, ma fermandovi a ciò.

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Facciamo un passo indietro in questa storia: dal Corriere della Sera siamo venuti a sapere che la neo dottoressa ha concluso la maturità classica in quattro anni (scuola privata, ovviamente), con il massimo dei voti e con un anno in anticipo, poi ha iniziato Medicina (sempre in un istituto privato) e fra «saune, palestre, chalet di montagna» e tutti gli altri luoghi che noi studenti delle università pubbliche che dobbiamo lavorare o dobbiamo contare su una borsa di studio possiamo vedere solo in foto, si è laureata un anno in anticipo, all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Nel tempo libero, quindi quando non viaggia, non si riposa in saune, non fa la modella e sicuramente non dorme o studia, fa anche la valletta in una trasmissione televisiva di sport. Insomma, è sempre impegnata, fa una vita frenetica, non dorme, non ha un filo di occhiaia ed è persino riuscita a laurearsi a medicina, una delle facoltà più lunghe e complesse fra tutti i percorsi di studi italiani e non, con un anno di anticipo!

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E qui tutti si son chiesti: ma com’è possibile? Inizialmente il primo pensiero è: università privata. Ma a quanto pare, da una lettera scritta dai suoi colleghi al dipartimento e che se non riceveranno risposta si rivolgeranno direttamente al ministero, questo non è possibile.

«Vorremmo sapere come è possibile per lei laurearsi prima di tutti gli altri. Vorremmo anche sapere come è possibile che abbia potuto fare, e fatto, il quinto anno insieme ai corsi e agli esami del sesto, come ha abbia potuto fare in anticipo le rotazioni che solo ora la classe poteva fare, come il suo progetto di tesi di 8 mesi si sia concluso a ottobre quando ci è stato permesso di iniziare solo a maggio 2022 (ciò implica che non poteva finire prima di dicembre 2022)», scrivono inizialmente i suoi colleghi di corso, in una lettera pubblicata poi dal Domani. E il resto, è storia.

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Carlotta Rossignoli: occhio al cyberbullismo

Voglio sottolineare una cosa: io non voglio difendere Carlotta Rossignoli dalle accuse che ha ricevuto. Io sono la prima a chiedere delle risposte, e pretendo che queste risposte vengano date quanto prima. Io voglio che la stessa Carlotta Rossignoli, se non proprio la sua università, dia una risposta credibile a tutti gli studenti e anche a tutti i medici che stanno raccontando le proprie esperienze testimoniando come sia impossibile seguire il percorso che ha fatto lei, legalmente. Tuttavia, da questo a insultarla per il suo aspetto, c’è un mare di differenza.

È evidente che Carlotta Rossignoli abbia abbastanza autostima: il suo profilo Instagram è colmo di foto in costume da bagno, in posizioni sensuali e sempre sorridente. Ma non è questo quello per cui è diventata famosa: non è la sua pelle, non è il suo corpo, non è il suo viso. Carlotta Rossignoli si è laureata in tempi record che fanno storcere il naso, ed è solo di questo che si dovrebbe parlare.

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Si può citare il suo profilo Instagram? Certo, d’altronde è colmo di viaggi che fanno pensare: rinuncia al sonno ma non ai viaggi, alle saune e a tutto il resto? Ma se ti metti a criticare il suo aspetto o ad insinuare eventuali rapporti sessuali, allora vai nel torto.

Non so se tutta questa shitstorm mediatica stia influendo minimamente sulla psiche di Carlotta Rossignoli, più che altro, se è così, è davvero brava a nasconderlo considerando tutte le foto e il fatto che stia continuando a lavorare in televisione a Verona. So che le sue affermazioni sul dormire potrebbero aver fatto sentire in colpa diversi studenti che soffrono di insonnia e depressione – non per scelta – e, da dottoressa, avrebbe dovuto pensare ai disturbi del sonno che sono anche abbastanza frequenti, oltre che presenti nel programma di neurologia che lei ha sicuramente sostenuto come esame. In ogni caso, è importante che chi vuole far luce su questa vicenda, non perda di vista l’obiettivo, non cadendo, quindi, nel cyberbullismo.

Certo, a difendere la Rossignoli ci sono personaggi come Burioni, Gramellini e decine di testate giornalistica. Il problema è che tutti si limitano a difenderla, senza però spiegare come sia possibile seguire delle lezioni obbligatorie di due anni insieme (non si sovrappongono? O sono solo le università pubbliche ad avere questo problema?), insieme a ore di tirocini di due anni e ovviamente avere anche il tempo di scrivere la tesi e viaggiare e riposarsi come è evidente che fa dal suo profilo. Per fermare tutto questo cyberbullismo, in realtà, basterebbero risposte. Ma a quanto pare difenderla fa più views.

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