Caso Carlotta Rossignoli: necessaria chiarezza su alcuni punti della storia

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Qualche giorno fa abbiamo parlato del caso Carlotta Rossignoli, la «modella e medico a 23 anni» osannata da tanti giornali, da qualche adulto e da pochi coetanei. Alcuni parlano di invidia, altri dicono che bisognerebbe solo “congratularsi“, ma temo che si sia perso il punto del discorso polemico che circonda la sua figura: se Carlotta Rossignoli si fosse semplicemente laureata prima come molti altri coetanei, nessuno le sarebbe andato contro (in quel caso i problemi sono causati dai giornali che spettacolarizzano); il fatto è il suo messaggio del dormire come tempo perso, e anche qualcosa della sua storia che non torna e che fa pensare, più che a privilegio, a raccomandazione.

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Carlotta Rossignoli

Dal Corriere della Sera siamo venuti a sapere che la neo dottoressa ha concluso la maturità classica in quattro anni, con il massimo dei voti e con un anno in anticipo, poi ha iniziato Medicina e fra «saune, palestre, chalet di montagna» e tutti gli altri luoghi che noi studenti delle università pubbliche che dobbiamo lavorare o dobbiamo contare su una borsa di studio possiamo vedere solo in foto, si è laureata un anno in anticipo, all’università privata Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Nel tempo libero, quindi quando non viaggia, non si riposa in saune, non fa la modella e sicuramente non dorme o studia, fa anche la valletta in una trasmissione televisiva di sport. Insomma, è sempre impegnata, fa una vita frenetica, non dorme, non ha un filo di occhiaia ed è persino riuscita a laurearsi a medicina, una delle facoltà più lunghe e complesse fra tutti i percorsi di studi italiani e non, con un anno di anticipo! Ma com’è possibile? Inizialmente il primo pensiero è: università privata. Ma a quanto pare, da una lettera scritta dai suoi colleghi al dipartimento e che se non riceveranno risposta si rivolgeranno direttamente al ministero, questo non è possibile.

In ogni caso, per chiarezza poiché l’abbiamo citato, la frase polemica che le è stata contestata da studenti, adulti e anche colleghi medici, è stata quella in cui ha affermato che l’aiuta «il fatto di dormire poco, per me il sonno è tempo perso». In una facoltà di medicina dovrebbero insegnare l’importanza del dormire abbastanza, e dovrebbe anche esserci una lezione dedicata ai disturbi del sonno. Poi, vabbè, c’è tutta la questione psicologica: se lei sceglie di non dormire, c’è chi non riesce a dormire a causa di problemi di ansia, di depressione, o semplicemente di insonnia. Insomma, è questo quello che le viene contestato, non il fatto di essersi laureata prima.

Quando la storia di Carlotta Rossignoli diviene un caso mediatico

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Carlotta Rossignoli

La giornalista Selvaggia Lucarelli si è occupata della storia di Carlotta Rossignoli, in primis facendo un ritratto della sua persona che emerge dal profilo Instagram, in secundis analizzando le testimonianze intorno alla sua storia: a quanto pare la neo dottoressa è stata modella-testimonial del campus universitario su «tutti i manifesti in giro per Milano», e alcuni suoi colleghi avevano anche inviato una lettera di protesta al presidente del corso di laurea internazionale Andrea Salonia e alla preside della facoltà di medicina e chirurgia della San Raffaele Flavia Valtorta per avere informazioni sulla sua laurea. Lettera a cui, però, non è stata data risposta.

In molti inizialmente non si sono stupiti per la sua laurea, in quanto c’è l’idea che nelle università private tu possa davvero laurearti prima. A quanto pare, però, nella facoltà di medicina dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non sarebbe possibile laurearsi un anno prima in medicina frequentando quinto e sesto anno in contemporanea, in quanto c’è un iter molto rigido tra tirocini e frequenze obbligatorie. E per questo motivo i colleghi universitari di Carlotta Rossignoli hanno chiesto chiarimenti, non solo tramite commenti Instagram, ma anche tramite una lettera ufficiale. La lettera è stata riportata dal Domani.

«Vorremmo sapere come è possibile per lei laurearsi prima di tutti gli altri. Vorremmo anche sapere come è possibile che abbia potuto fare, e fatto, il quinto anno insieme ai corsi e agli esami del sesto, come ha abbia potuto fare in anticipo le rotazioni che solo ora la classe poteva fare, come il suo progetto di tesi di 8 mesi si sia concluso a ottobre quando ci è stato permesso di iniziare solo a maggio 2022 (ciò implica che non poteva finire prima di dicembre 2022)», scrivono inizialmente.

Chiedono poi perché ci siano degli studenti «eccezioni» e perché a loro, studenti comuni ma che comunque pagano una proficua retta annuale, non è stata data «la stessa opportunità». E a questo punto, sulla base della laurea di Carlotta Rossignoli, chiedono a nome della classe se «avremo tutti l’opportunità di laurearci prima. Pensiamo che l’esclusione da questa opportunità di laurearsi in anticipo sia ridicola. Considerato l’eventuale completamento degli esami nella sessione di dicembre e il completamento della tesi nel periodo minimo di 8 mesi, alcuni compagni di classe potrebbero potenzialmente laurearsi a febbraio».

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Carlotta Rossignoli

Aggiungono che «questo problema genera anche preoccupazioni sulla credibilità del corso e della laurea, poiché le regole sono modificabili solo per alcune persone» e in effetti, per quanto l’obiettivo dietro la pubblicazione di questa laurea in anticipo in medicina potesse sembrare anche di marketing, la pubblicità che sta ricevendo l’università privata (e che quindi vive sulle rette degli studenti) San Raffaele tutto è tranne che positiva. Chiedono infine delle risposte, anche a nome di studenti già laureati.

Ovviamente, non hanno ricevuto risposta. Ma come sottolinea Selvaggia Lucarelli nel suo articolo, il rappresentante degli studenti in Consiglio regionale Rosario Losiggio ha scritto una lettera al rettore dell’università, Enrico Gherlone, in cui chiede ancora spiegazione sulla modalità in cui sia possibile laurearsi in medicina, con corsi con presenza obbligatoria, in cinque anni invece che in sei, aggiungendo anche di condannare pubblicamente quello che è stata detto da Carlotta Rossignoli, ovvero che questi risultati universitari si raggiungono non dormendo.

Se il rettore non dovesse rispondere, gli studenti si rivolgeranno direttamente al ministero. Non commenteremo le speculazioni che sono state fatte sullo svolgimento dei suoi esami che stanno girando sul web, in quanto, finché non c’è una prova, restano solo speculazioni. Insomma, in ogni caso, non si tratta di invidia sociale o di andare semplicemente contro una studentessa che si è laureata prima, tantomeno di non riuscire a congratularsi con una studentessa (ho addirittura letto che “è più semplice laurearsi con un vincitore di GFVip rispetto a una laureanda“). Si tratta di giustizia, di pari opportunità per tutti gli studenti, e di spettacolarizzazione di una situazione tossica. Dormire è importante, e chiunque dica il contrario non merita di essere celebrato.

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