Incendi in Calabria: la situazione è più grave di quel che si pensa

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Vi abbiamo parlato degli incendi in Sardegna e di quelli in Abruzzo, ma adesso tocchiamo una regione del sud, la bellissima Calabria che sta bruciando di fronte all’indifferenza di chi la abita. Perché gli incendi non si creano da soli, e se si creano da soli succede perché qualcuno ne ha causato l’incendio. Eppure le persone continuano imperterrite a lasciare la spazzatura per strada come se un pezzo di vetro non potrebbe far appiccare il fuoco, così come una sigaretta.

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L’incendio sull’Aspromonte
Fonte: Facebook

Il caldo sicuramente contribuisce a questa catastrofe, ma i colpevoli sono gli esseri umani. Degli incendi in Calabria, in Sardegna, in Abruzzo, in Sicilia, in Italia come in Europa e in tutto il mondo, ma a pagarne è soprattutto la natura.

Le immagini che arrivano dalla Calabria sono terrificanti. Chi ha visitato la zona sa quanto sia bella e piena di natura, eppure adesso è ridotta in cenere. Ma non solo la Calabria, anche la vicina Sicilia ha bisogno di aiuto. Solo ieri abbiamo visto quasi 50°C di temperatura e se questo non è un segno che il cambiamento climatico non è un complotto o qualcosa di inesistente inventato da Greta Thunberg per avere più popolarità, ma è un problema da prendere sul serio, non so più che dire.

In ogni caso, fra tutto lo schifo umano, fra chi inconsciamente appicca incendi e chi semplicemente se ne frega, ci sono anche tantissime persone che, senza alcuna pausa, stanno lottando con tutte le proprie forze, dai vigili del fuoco alla Protezione civile, al Corpo forestale e persino dei semplici volontari, per poter salvare la vita in Calabria e in tutte le altre regioni.

La vita di flora, fauna ed esseri umani. Per aiutare queste persone, dobbiamo cercare di informare e di non stare in silenzio. Condividiamo le immagini e spargiamo la voce di quel che sta succedendo.

Mentre molte persone continuano a vivere la propria vita, a lamentarsi del Green Pass obbligatorio e dei vaccini, mentre c’è chi inventa fake news sui bollini rossi del McDonald’s o ancora chi semplicemente va a mare spensierato inconsapevole di quello che succede a pochi km da sé, la Calabria, l’Italia, sta bruciando e noi siamo impotenti, non possiamo fare nulla se non scrivere e condividere le foto di com’è adesso la nostra terra, di come è stata ridotta dall’indifferenza umana.

Calabria: cosa sta succedendo?

La Calabria è in fiamme, ma a bruciare non è la spazzatura, non sono le erbacce o la legna. Una delle Aree più colpite è il Parco Nazionale dell’Aspromonte, famoso per le antiche faggete che proprio di recente erano state dichiarate Patrimonio dell’Umanità Unesco, uno dei parchi di cui la Calabria poteva vantarsi e andare fiera. Ma nulla può resistere alla fiamme, e anche il bosco di Acatti ormai è ridotto in cenere. Ma a morire non è solo la natura. Su Facebook, l’Associazione Guide del Parco Nazionale scrivono:

«La conclusione di questo inferno è ancora lontana dall’essere raggiunta. Mani criminali continuano ad appiccare fuochi e la lotta sembra impari. Non stiamo parlando di qualche boschetto, buono per farci una passeggiatina e pubblicare un paio di foto su instagram, ma sono i boschi della zona a tutela integrale, dall’altissimo valore naturalistico per noi, per la Calabria, l’Italia e per tutto il mondo.

È come se bruciassero i Bronzi di Riace e noi li potessimo vedere mentre il metallo si scioglie e cola sulle basi di marmo… anzi peggio, perché questo fuoco causerà gravi danni alle nostre vite nel prossimo e medio futuro. Chi brucia un bosco brucia un pezzo del presente e del futuro di tutti e molti non si stanno rendendo conto del danno ENORME, che stiamo subendo ed abbiamo subito.»

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Fonte: Twitter

A causa delle fiamme sono morte cinque persone, dei residenti della provincia di Reggio Calabria, nel tentativo di salvare gli animali e di proteggere la terra. Ma, all’improvviso, si sono trovati nella bocca delle fiamme e non c’è stato scampo neanche per loro. La Regione è persino arrivata a chiedere lo stato d’emergenza, formalizzando la richiesta al Governo: «Nei rapporti stilati dall’Azienda Calabria verde, delegata all’attuazione del Piano antincendio boschivo continuano a pervenire, presso le sale operative di Calabria verde e della Protezione civile, numerose richieste di intervento e di soccorso, pure in funzione della tutela della vita umana in caso degli incendi di interfaccia

Continuano poi: «appare necessario richiedere, al Governo, la dichiarazione dello stato di emergenza, tenuto conto, fra l’altro, dell’enorme dispiegamento di risorse umane e strumentali impiegate in campo, anche per effetto della presenza delle organizzazioni di volontariato provenienti da altre regioni in virtù della dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale.» La denuncia arriva però anche dalla pagina “I Love Calabria”, che fa sapere che «rischiamo di perdere per sempre il parco dell’Aspromonte».

Rischiamo di perdere per sempre il parco dell'Aspromonte 🔥 La Calabria brucia, dal Pollino all’Aspromonte. Gli incendi…

Pubblicato da I love Calabria su Mercoledì 11 agosto 2021

E anche il Presidente del Parco Nazionale, Leo Auteliano, scrive:

«Le nostre Faggete sono praticamente circondate dai roghi, ma continuano a resistere. La minaccia, però, non è superata, anzi il contesto è complicatissimo perché quell’incendio è particolarmente violento e ampio: la situazione può precipitare in un brevissimo lasso temporale. Siamo tutti all’opera per salvarle: dall’alto i canadair supportano gli uomini ed i mezzi impegnati da terra.

È in atto dispiegata tutta la forza possibile per salvare le faggete e domare il fuoco, con i carabinieri del Reparto biodiversità coordinati dal Tenente colonnello Alessandra D’Amico, gli operai dell’ufficio biodiversità coadiuvati dal personale dell’Ente Parco che hanno bloccato le fiamme in una vera e propria azione di resistenza. Alcuni stanno creando, quasi a mani nude, dei percorsi per facilitare l’accessibilità dei mezzi. Il comune di Samo, inoltre, ha inviato sul posto mezzi utili per le attività.»

Intanto il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, invita il Presidente Draghi a vedere con i propri occhi il disastro della zona: «Il presidente Draghi venga in #Calabria a ferragosto a verificare lo stato disastroso in cui versa il territorio vessato dagli #incendi. Il fronte del fuoco non è ancora sotto controllo, montagne e colline continuano a bruciare. Servono provvedimenti straordinari!», scrive in un primo tweet, seguito poi da altri.

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Ciò che è rimasto dell’Aspromonte
Fonte: Twitter

Fa sapere che, al momento, le zone colpite da più criticità sono San Luca, Cardeto, Roghudi, Roccaforte del Greco, Mammola, Gioiosa Jonica, Grotteria, San Giovanni di Gerace, Caulonia e Cittanova, tra cui alcuni centri sono stati evacuati, con diverse abitazioni rurali «inghiottite dalle fiamme». Speriamo che da questa situazione tragica le persone possano imparare a rispettare l’ambiente, perché siamo sempre noi gli artefici degli incendi. Basta sigarette per terra, basta spazzatura nelle strade e nella natura, basta piccoli incendi che poi divengono enormi, mietendo vittime innocenti che non riescono a difendersi.

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