Calabria, rinvenuto il cadavere di una donna: si sospetta il crimine passionale

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Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne, oggi tutti (o quasi) ricordano che è importante rispettare le donne, qualcuno che bisogna rispettare anche gli uomini (come se dire «abbasso alla violenza sulle donne» implicasse «picchiate gli uomini»), eppure, nella giornata di ieri, proprio alla vigilia di questa ricorrenza importante e necessaria, una donna veniva trovata morta e si sospetta che, a stroncare la sua vita, sia stato l’amante.

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Fonte: freepik

Not all men, ci dicono mentre un’altra donna viene trovata morta. È ovvio che è not all men, ma c’è davvero bisogno di specificarlo davanti al cadavere, davanti alle morti, davanti ai dati eclatanti a cui veniamo sottoposti ogni anno? Credete che la donna 51enne rinvenuta ieri morta avesse bisogno di sentirsi dire che non tutti gli uomini uccidono? Pensate che i suoi parenti al momento stiano pensando a estirpare dalla faccia della Terra tutto il genere maschile?

Si chiamava Loredana Scalone, aveva 51 anni e una relazione con un 36enne sposato, dopo essersi separata con il marito. Sapete cosa diranno online? Sapete cosa penseranno persino molte altre donne? È stata colpa sua, perché si è messa in mezzo a una relazioneè stata colpa sua perché ha avuto dei rapporti con un uomo sposato, diranno che non ha rispetto per le altre donne. Faranno passare, anche in questo caso, che la donna ha qualche colpa. Perché è colpa sua se si è immischiata con quella coppia. E quindi si è meritata di morire, se l’è cercata. 

I media, i giornali, se il 36 enne dovesse risultare davvero colpevole, perché, ricordiamolo, è in stato di fermo e si sospetta di lui ma non si hanno (o almeno non è stato confermato dalla polizia locale) ancora prove certe che dimostrino che è stato proprio lui a commettere l’omicidio, faranno passare lui per la vittima. Molti diranno che era giovane, era sposato, magari diranno persino che è colpa di sua moglie che non gli dava troppe attenzioni e lui si è rifugiato nelle braccia di Loredana Scalone. Qualsiasi cosa, pur di non dire che la colpa è sua.

Calabria, donna uccisa e trovata fra gli scogli

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Fonte: freepik

Il suo cadavere è stato trovato nella serata di ieri in Calabria, a Stalettì in provincia di Catanzaro. Il suo corpo era stato occultato fra gli scogli. Aveva 51 anni e viveva nel paesino dove è anche morta a causa di diverse coltellate, avvenute con un coltello dalla lama molto lunga, sul proprio corpo. A pensare a un omicidio del genere, si pensa subito alla rabbia che aveva l’uomo nei suoi confronti, a quanto volesse ucciderla. Non è stato un incidente, è stato un omicidio.

I Carabinieri di Soverato e del Comando Provinciale di Catanzaro hanno subito iniziato le indagini per scoprire il colpevole e fare giustizia verso la povera donna e hanno subito cominciato a ricostruire la giornata della donna, cercando di comprendere i suoi ultimi contatti. Tuttavia, secondo la testimonianza dei suoi familiari, era irraggiungibile già da 24 ore.

A essere stato fermato, dopo un lungo interrogatorio, per il suo omicidio è un 36enne di Badolato che, secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato, aveva una relazione extraconiugale, poiché lui era sposato con un’altra donna, con Loredana Scalone. Il movente sarebbe quindi passionale, ma ancora non si hanno certezze se non ipotesi. I due si erano incontrati anche nella giornata di ieri.

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Fonte: freepik

Lei è solo un’altra delle tante, troppe, donne che nel 2020 sono state uccise per un crimine passionale. Sono esattamente 91, nei primi dieci mesi del 2020, una ogni tre giorni. «Alcuni dati mostrano che qualcosa comincia a funzionare meglio che in passato ma siamo consapevoli che il Codice Rosso non è la panacea. I dati sui dati dei femminicidi ci dicono che il percorso da fare è ancora lungo», ha detto Giuseppe Conte durante un messaggio per la presentazione del rapporto “Un anno in codice rosso”.

C’è anche da sottolineare che la pandemia che ha costretto molte persone in casa non ha migliorato la situazione, e questo lo sa anche il premier Conte, che afferma: «A causa delle misure limitative abbiamo involontariamente creato profondo disagio che ha contribuito ad un aumento dei fenomeni di femminicidio, triplicati durante il lockdown, arrivando a un caso ogni due giorni. Anche a fronte di un calo degli omicidi».

E adesso, cosa si intende fare, Italia? Continueremo a urlare not all men anche di fronte a quest’omicidio? Continueremo a urlare che non tutti gli uomini uccidono come se non fosse scontato? Continueremo a far la lotta al termine femminicidio? O cercheremo di non giustificare gli omicidi? Il 2020 è quasi finito, avevamo detto la la quarantena ci avrebbe migliorato, ma non è ancora troppo tardi per cambiare davvero. Per far sì, che quello della donna uccisa in Calabria, di Loredana Scalone, sia uno degli ultimi.

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